CinquePerDue
Cinque momenti nella vita di due persone, cominciando dalla fine per finire con l'inizio
Noi vi segnaliamo...
CinquePerDue
di François Ozon
Dopo due gialli d'autore, Francois Ozon torna alla vena intimista di "Sotto la Sabbia" in un film che ripercorre a ritroso alcuni momenti cruciali di una storia d'amore. Il divorzio, una cena con gli amici, la nascita di un figlio, il matrimonio, il primo incontro: in ordine capovolto, cominciando dalla fine per finire con l'inizio. Cinque momenti nella vita di due persone. Frammenti di una passione cui fanno da contrappunto molte celebri canzoni italiane degli anni sessanta e settanta, da "Una lacrima sul viso" di Bobby Solo a "Se mi perderai" di Nico Fidenco, passando per Tenco e Paolo Conte
Distribuzione Bim
Durata 90'
Regia François Ozon
Con Valeria Bruni Tedeschi, Stéphane Freiss
Genere Drammatico
La critica
"Cinque per due, di François Ozon procede per flashback successivi, come 'Two Friends' di Jane Campion, o 'Irréversible'di Gaspard Noé. La prima scena è l'ultima in senso cronologico. Si comincia con Valeria Bruni-Tedeschi e Stéphane Freiss davanti al giudice. Si finisce con il primo bagno insieme, al tramonto. Conoscendo la fine, è inevitabile cercare in ogni blocco i segni della catastrofe futura. Ma non è solo questo il senso del film. (...) Ma per quanto il tono sia amaro e a volte bergmaniano (l'ultima volta a letto, dopo il divorzio), ogni scena contiene il suo contravveleno, ogni momento lascia intravedere una effimera felicità. Anticipata, suggerita o contraddetta dalle canzoni italiane che separano le 5 scene del film, Tenco, Bobby Solo, Conte, Fidenco, Wilma Goich. Tutto un poco geometrico, altre volte ('Sotto la sabbia', 'Gocce d'acqua su pietre roventi') Ozon è stato più convincente. Però che attori, che dialoghi, che luci, che cinema."
(Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 3 settembre 2004)
"Non è una sfida da poco quella di raccontare la vita com'è, anzi è molto difficile. E Ozon, malgrado l'inevitabile irruzione di quel tanto di irritante che da regista francese non riesce a non metterci dentro nelle movenze e nei dialoghi, è uno che queste cose le sa maneggiare con sensibilità. E ha un merito: aver liberato Valeria Bruni Tedeschi dal cliché della giovane donna aristocratica e infelice, distaccata e nevrotica."
(Paolo D'Agostini, 'la Repubblica', 3 settembre 2004)
"François Ozon è uno dei registi più stimolanti della nuova generazione del cinema francese: sia che scelga modi intellettuali ('Sotto la sabbia'), sia che, con abilità e con gusto, privilegi quelli della commedia nera ('Otto donne e un mistero'). Oggi affronta il tema noto e costantemente visitato della crisi della coppia, vi rivela, però, una originalità tutta propria, specie nel disegno dei caratteri e nella costruzione narrativa. (...) Un viaggio nel matrimonio e, soprattutto, nei sentimenti, nei gesti, nei molti sconforti e nelle poche gioie che ne scaturiscono. Con l'accento sul personaggio di Marion, decisa, sicura, generosa, in contrasto costante con Gilles, che è il suo opposto, instabile e fragile. Una sorta di puzzle che Ozon dipana sciorinandoci davanti, senza commento, tutti i suoi tasselli, non dicendoci neanche tutto sulle ragioni dei due e sull'evoluzione dei loro caratteri, lasciando quasi che sia lo spettatore a integrare e a giudicare, pur costruendogli la storia in modo che sia Marion a proporsi come il personaggio positivo di fronte a un Gilles pieno di difetti. Sostiene l'impresa, e anche le intenzioni narrativamente e psicologicamente più riposte di Ozon, la bella interpretazione della nostra Valeria Bruni Tedeschi come Marion: di una mobilità espressiva addirittura esemplare, specie quando fa vibrare la corda delle delusioni e della sofferenza."
(Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 3 settembre 2004)
"Cinque Per Due pone sommessamente la candidatura della palpitante Valeria Bruni-Tedeschi al premio per l'attrice. Considerato lo Zelig del cinema francese (come il personaggio di Woody Allen cambia di continuo faccia e carattere), François Ozon stavolta rifà il verso a Bergman descrivendo una crisi coniugale. Di nuovo c'è che lo fa alla rovescia, partendo dalla situazione in cui Valeria e Stéphane Freiss sono davanti al giudice per firmare il divorzio, e risalendo a marcia indietro attraverso 4 momenti di vita in comune, curiosamente contrappuntati con canzoni italiane. L'autore confessa di essersi ispirato a un film di Jane Campion, ma il vero modello sono le commedie di Priestley che inventò l'arte di mescolare il prima e il dopo. Protagonisti molto impegnati, simpatiche riapparizioni di Françoise Fabian e Michael Lonsdale, momenti riusciti e no."
(Tullio Kezich, 'Corriere della Sera', 3 settembre 2004)
"Molto meglio 'Cinque Per Due' del raffinato François Ozon, anche se lontano dal livello di '8 donne e un mistero' o 'Gocce d'acqua su pietre roventi'. (...) Tutta la suspense di un percorso tipico, per non dire risaputo, sta poi nel livello delle interpretazioni: Valeria Bruni Tedeschi, mai come in queste immagini sensuale e commovente, e l'intenso Stéphane Freiss non solo confermano la qualità della scuola francese, ma reggono con estrema disinvoltura la sfida di coniugare l'aneddotica di una coppia della porta accanto con le sfumature impalpabili connesse alla storia segreta di ogni individuo."
(Valerio Caprara, 'Il Mattino', 3 settembre 2004)
Presentato in concorso alla 61ma Mostra Internazionale del Cinema di Venezia (2004)