Cisl e Uil in piazza senza Cgil
Il 22 settembre in piazza, senza bandiera di partito e senza la Cgil che non capisce "perché procedano da sole"
La settimana prossima, per la precisione giovedì 22 settembre, la Cisl e la Uil siciliane scenderanno in piazza, davanti alla Regione, per "scuotere il governo Lombardo". Ma le due sigle sindacali avvertono: "Non vogliamo né bandiere di partito né esponenti politici in piazza. Le uniche bandiere saranno le nostre".
La manifestazione di protesta è stata presentata ieri mattina nel corso di un'affollata conferenza stampa dal segretario regionale Cisl, Maurizio Bernava, e da quello della Uil, Claudio Barone. "Abbiamo deciso di scendere in piazza senza la Cgil - ha spiegato Bernava - perché noi interpretiamo un modello sindacale diverso. Oltre a guardare a Roma, noi guardiamo anche a chi sta vicino. Ci contraddistingue un forte pragmatismo, noi cerchiamo soluzioni e non ci limitiamo soltanto a cercare i responsabili nella politica".
L'obiettivo della manifestazione regionale è, soprattutto, quello di "scuotere il governo regionale e la politica locale ad affrontare con priorità assoluta la drammatica crisi economica e sociale della Sicilia". In particolare, Cisl e Uil sollecitano "interventi strutturali, coraggiosi e socialmente equi necessari per favorire realmente la crescita economica in tutto il Paese e il risanamento della finanza pubblica a cui la manovra correttiva già approvata dal Senato non risponde adeguatamente".
Bernava e Barone ribadiscono più volte di non volere in piazza "bandiere di partito perché la politica la sta facendo grossa in Italia e se ne frega di noi". Secondo Barone, i politici siciliani "non hanno intenzione di ridurre i costi della politica, al massimo si limitano a ridursi i buoni pasto: lì sì che sono tutti coesi, maggioranza e opposizione; dobbiamo continuare ad esercitare una forte pressione ma non per un'aura moralistica".
Sulla preferenza di Cisl e Uil di scendere in piazza senza la Cgil, è arrivata immediata la replica di Mariella Maggio, segretaria generale siciliana: "La Cgil critica sia l'azione del governo nazionale che quella del governo regionale. Le prese di posizione di questi mesi, anche assieme a Cisl e Uil, dimostrano chiaramente che noi non guardiamo solo a Roma. Voglio anche ricordare l'avviso comune dello scorso autunno sottoscritto anche da Confindustria e da altre associazioni imprenditoriali. Non comprendiamo dunque perchè Cisl e Uil stiano procedendo da sole". "Noi crediamo che oggi ci siano le condizioni, vista la gravità della crisi riconosciuta da tutti e le ampie convergenze programmatiche e strategiche perchè Cgil, Cisl e Uil siciliane riprendano un percorso comune, nell'interesse dei siciliani, e un'iniziativa che comunque non può prescindere dalla valutazione degli effetti negativi della manovra nazionale sulla nostra regione. Ci auguriamo dunque che il dialogo riprenda e che questo percorso - afferma - possa cominciare subito". La segretaria della Cgil ha sottolineato quindi l'importanza di un'azione unitaria dei sindacati in Sicilia.
[Informazioni tratte da Adnkronos/Labitalia, ANSA, Lasiciliaweb.it]