CLANDESTINI
Storia di un fallimento politico: tra l'indispensabile importanza dei Cpt e le condizioni inumane che al loro interno gli immigrati vivono
Il fatto che in Italia non verranno più aperti Centri di permanenza temporanea, non significa che verranno chiusi quelli già esistenti. La posizione del ministro dell'Interno, Giuseppe Pisanu, è chiara e quanto detto ieri in un incontro con i senatori non contraddice l'annuncio di inizio giugno quando, appunto, aveva affermato la volontà del governo di combattere il fenomeno dell'immigrazione clandestina non con l'apertura di nuovi Cpt ma con i mezzi legislativi e diplomatici (leggi).
I Cpt già presenti sul territorio nazionale, secondo Pisanu, sono ''indispensabili'' e chi oggi ''volesse chiuderli violerebbe la legge e si esporrebbe alle conseguenti sanzioni penali''.
In difesa dei Cpt il titolare del Viminale ha sottolineato che '' i Centri di permanenza temporanea non sono lager: offende l'Italia chi parla di deportazioni. E' in atto da tempo una furibonda campagna politica contro i Centri di permanenza temporanea, una campagna condotta da associazioni e gruppi diversi, italiani e stranieri. Non sorprende che in questo clima si siano inseriti eversori e terroristi con assalti alle strutture e attentati ai volontari che vi operano generosamente''. E ancora: ''A parer mio é necessaria una rete nazionale di strutture dedicate all'accoglienza temporanea degli immigrati, una in ogni regione''.
Quest'ultima affermazione sembra contraddire quanto detto a inizio giugno, infatti non tutte le regioni hanno un Cpt, e se ce ne vorrebbe uno in ognuna di essa questo significa che sarebbe il caso di costruirne degli altri.
Il ministro ha però colto l'occasione dell'incontro con i senatori per ribadire che ''l'equazione immigrati uguale criminali è infondata e incivile. I dati e l'analisi obiettiva dell'ultima regolarizzazione dimostrano in maniera inequivocabile che la grande maggioranza dei clandestini non è fatta di delinquenti, bensì di donne e uomini spesso vittime di sfruttamento spietato nel mercato della prostituzione e del lavoro nero''.
Inoltre, rispondendo ai senatori che gli chiedevano informazioni sulla recente ondata di sbarchi di immigrati, il ministro ha rassicurato che rispetto agli anni passati, il numero di clandestini che entrano in Italia via mare sta diminuendo. "Gli immigrati che arrivano in Italia via mare rappresentano solo il 4% dei clandestini presenti nel Paese. Oggi - ha afferma Pisanu - gli sbarchi avvengono solo a Lampedusa e sulle coste siciliane, con una forte riduzione del numero complessivo degli arrivi illegali. Dai 23.719 clandestini sbarcati in Italia nel 2002 si è passati ai 14.331 del 2003, ai 13.635 del 2004, ai 5.340 al 15 giugno 2005''. ''Il drastico ridimensionamento del fenomeno dell'immigrazione clandestina via mare - continua - è la diretta conseguenza dell'azione di contrasto svolta dalle forze di polizia. Se si trasmette agli immigrati l'immagine di un Paese incerto o lassista, di fatto li incoraggiamo a violare le nostre frontiere. E così peggioriamo la situazione''.
C'è da dire che nei numeri dati dal ministro non viene contemplato uno dei motivi dell' ''apparente'' diminuzione degli arrivi, ossia quello del pressoché estinto esodo dai Balcani, che ha toccato il suo apice tra la fine degli anni '90 e i primi anni del 2000. Quelle migliaia di immigrati, insieme a quelli provenienti, prevalentemente, dal nord Africa, andavano a comporre una popolazione di immigrati sicuramente più elevata di quella di oggi. Ma c'è da dire inoltre, che oggi, pur di fronte ad una lieve diminuzione del numero di migranti, è aumentato il numero di persone provenienti dai paesi subsahariani, numero che inevitabilmente andrà ad aumentare.
Il ministro Pisanu ha aggiunto infine che ''purtroppo c'è un uso fraudolento della procedura di asilo da parte di molti clandestini. Nel triennio 2002-2004, le richieste di asilo si sono quasi dimezzate, passando dalle 16.911 del 2002 alle 8.783 del 2004. Di queste circa il 60% sono state negate perché i richiedenti si sono resi irreperibili prima che la procedura si concludesse. Questo é un uso strumentale della domanda di asilo, che diviene così un mezzo per eludere l'immediato rimpatrio''. Immediato rimpatrio che nell'ultimo triennio ha espulso e respinto alla frontiera 88.501 persone nel 2002, di 65.163 nel 2003 e 59.965 nel 2004. Quest'anno, fino al 15 giugno, la cifra è di 25.636.
"La graduale diminuzione di questo dato - ha spiega il ministro - sconta gli effetti della regolarizzazione del 2002-2003 e, in parte, è dovuta anche all'irrigidimento delle procedure conseguente alle decisioni della Corte Costituzionale''.
E mentre, come al solito, dentro le stanze del potere si discute, si giustifica e si rielabora, le coste siciliane vengono raggiunte quotidianamente da ''immigrati-numero''.
Nella serata di ieri altri 143 clandestini sono sbarcati a Lampedusa. Erano su un barcone intercettato a circa 40 miglia a nord di Lampedusa da una motovedetta della Guardia di Finanza. Altri 14 clandestini sono stati soccorsi su una piccola imbarcazione di cinque metri, avvistata a 23 miglia a Sud Ovest di Lampedusa da un aereo Atlantic della Marina Militare.
Questi si sono aggiunti ai trecento immigrati arrivati a Lampedusa l'altro ieri, fra i quali si è potuto contare il maggior numero di donne mai sbarcato in un'unica volta a Lampedusa: circa 80, alcune della quali incinte. Con loro anche una ventina di bambini, molti ancora in fase di svezzamento.
Nel centro di accoglienza di Lampedusa, che può ospitare fino a 190 persone, in questo momento si trovano circa 650 immigrati.
Traffico clandestini, arresti a Palermo
La procura di Palermo ha chiesto ed ottenuto l'arresto di un gruppo di extracomunitari accusati di far parte di una organizzazione che gestiva un traffico di clandestini.
Attraverso rotte internazionali dal Pakistan e dall'Iran l'organizzazione scoperta a Palermo dalla polizia di Stato portava centinaia di persone sulle coste della Sicilia. Gli arrestati sono cittadini del Bangladesh, residenti a Palermo con permesso di soggiorno. L'indagine è nata dal monitoraggio che la Digos ha effettuato sui flussi di immigrazione illegale provenienti dall'Africa e dall'Asia verso l'Europa. Gli investigatori hanno ricostruito le rotte scelte dai trafficanti di esseri umani e le modalità di organizzazione dei viaggi: venivano formati di volta in volta gruppi di una decina di persone da trasportare principalmente in Grecia, Italia, Spagna, e in misura minore in Francia.
L'itinerario prevedeva tappe intermedie in Egitto, Turchia e Grecia e in alcuni casi in Pakistan e in Iran. Prima di partire, gli extracomunitari ricevevano i passaporti falsi necessari per il viaggio. Il prezzo incassato dall'organizzazione per il trasporto e i documenti era di 9.500 euro per ogni immigrato.
L'organizzazione era capeggiata dal cittadino bengalese Abul Hossain, 31 anni, titolare di una friggitoria e vendita di polli, situata nel centro storico. Il locale era diventato un sicuro punto di riferimento degli immigrati del Bangladesh per il traffico internazionale di clandestini. Insieme ad Hossain sono stati arrestati, con l'accusa di associazione per delinquere finalizzata all'ingresso illegale di altri connazionali, il fratello Anowar Hossain, 26 anni, attivissimo nel reperire fondi e documenti falsi.
Il provvedimento cautelare riguarda anche Idris Chowdhury Mohammed, di 41 anni, ritenuto il procacciatore di persone interessate ad entrare clandestinamente sul territorio nazionale o a regolarizzare la loro posizione tramite fittizi contratti di lavoro; Akter Hossain, inteso ''Liton'', di 28 anni, che insieme ad un altro complice sono accusati di aver organizzato i viaggi. La polizia sta ricercando gli altri due extracomunitari che la scorsa notte sono riusciti a sfuggire all'arresto. [La Sicilia, 30 Giugno 2005]
- La situazione del Cpt di Crotone (da la Repubblica)
- Cuffaro: ''La Bossi-Fini va rivista, ma i Cpt sono un male necessario'' (da ilPassaporto.it)