Clandestini!
A Lampedusa recuperati 302 cadaveri. Tutti clandestini secondo Grillo e Casaleggio?
Ad una settimana esatta dal tragico naufragio costato la vita ad oltre 300 immigrati, i sommozzatori sono tornati ad immergersi anche oggi nel mare di Lampedusa alla ricerca di altri dispersi. Nei giorni scorsi, dal barcone inabissatosi ad una profondità di 47 metri, di fronte all'isola dei Conigli, sono stati recuperati 302 cadaveri successivamente sistemati nelle bare stipate all'interno dell'hangar. Secondo quanto raccontato dai superstiti della tragedia, 155 tra eritrei e somali, all'appello mancherebbero ancora una sessantina di persone.
Tra i corpi riportati in superficie dai sommozzatori, ci sono anche quello di un donna che ha partorito durante la traversata e del suo bambino. Il neonato, infatti - come riportato da diversi quotidiani - era ancora legato alla madre dal cordone ombelicale.
Ieri, intanto, il presidente del Consiglio Enrico Letta, insieme al ministro dell'Interno Angelino Alfano, il presidente della Commissione Europea Manuel Barroso ed il commissario europeo per gli Affari interni Cecilia Malmstrom, sono giunti sull'isola per esprimere il cordoglio delle istituzioni nazionali ed internazionali. La visita è stata contestata da decine di cittadini esasperati da una situazione che, vista la continuità nel tempo, non può più essere definita emergenza, bensì strutturale. Prima di lasciar l'isola, il premier Letta ha annunciato la volontà del governo di rivedere la legge Bossi-Fini, discutendo la depenalizzazione della clandestinità, e la decisione di tributare alle vittime di Lampedusa gli onori dei funerali di Stato.
E Grillo richiamò aspramente i suoi senatori: "Stop alla clandestinità non nel programma"
Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio sconfessano i senatori che ieri hanno presentato, facendolo approvare, un emendamento per l'abolizione del reato di clandestinità.
"Ieri è passato l'emendamento di due portavoce senatori del MoVimento 5 Stelle sull'abolizione del reato di clandestinità. La loro posizione espressa in Commissione Giustizia - puntualizzano il leader e il guru del Movimento - è del tutto personale". "Non è stata discussa in assemblea con gli altri senatori del M5S - sottolineano - non faceva parte del Programma votato da otto milioni e mezzo di elettori, non è mai stata sottoposta ad alcuna verifica formale all'interno. Non siamo d'accordo sia nel metodo che nel merito. Nel metodo perché un portavoce non può arrogarsi una decisione così importante su un problema molto sentito a livello sociale senza consultarsi con nessuno. Il M5S non è nato per creare dei dottor Stranamore in Parlamento senza controllo".
"Se durante le elezioni politiche avessimo proposto l'abolizione del reato di clandestinità, presente in Paesi molto più civili del nostro, come la Francia, la Gran Bretagna e gli Stati Uniti, il M5S avrebbe ottenuto percentuali da prefisso telefonico - rimarcano Grillo e Casaleggio - Sostituirsi all'opinione pubblica, alla volontà popolare è la pratica comune dei partiti che vogliono 'educare' i cittadini, ma non è la nostra. Il M5S e i cittadini che ne fanno parte e che lo hanno votato sono un'unica entità. Nel merito questo emendamento è un invito agli emigranti dell'Africa e del Medio Oriente a imbarcarsi per l'Italia. Il messaggio che riceveranno sarà da loro interpretato nel modo più semplice "La clandestinità non è più un reato". Lampedusa è al collasso e l'Italia non sta tanto bene. Quanti clandestini siamo in grado di accogliere se un italiano su otto non ha i soldi per mangiare?".
Le parole di Grillo e Casaleggio ha scatenato un putiferio di critiche. Dal Pd arrivano quelle di Dario Nardella: "Grillo e Casaleggio gettano la maschera rivelando la natura xenofoba e fascistoide del loro pensiero e delle loro azioni - attacca - in più emerge la loro ignoranza in diritto. La Ue infatti ha più volte richiamato l'Italia sul contrasto del reato di clandestinità con i principi del diritto comunitario. Il Parlamento deve al più presto allineare il diritto italiano a quello europeo anche perché i magistrati già disapplicano le nostre norme in favore di quelle comunitarie. E' una battaglia di coerenza". Infatti, prosegue Nardella, "Proprio nelle ore in cui si parla di amnistia non si considera che l'ordinamento italiano contiene norme che prescrivono persino l'arresto in flagranza e la reclusione sino a 5 anni degli immigrati clandestini. In questo modo la mano destra non sa cosa fa la sinistra: inutile sarebbe alleggerire le carceri italiane con l'amnistia se a monte non si correggono le storture normative che finirebbero col riempirle di nuovo nel giro di pochi mesi".
E mentre si aspetta che questa sera i deputati e i senatori M5S si riuniranno in assemblea per capire quale sia la posizione ufficiale del MoVimento, i due autori dell'emendamento, Maurizio Buccarella e Andrea Cioffi, difendono il proprio operato. "Noi pensiamo di aver svolto il nostro lavoro al meglio e non pensiamo di aver commesso errori". "Probabilmente - ha detto Buccarella - ci possono essere sistemi da affinare e da migliorare nella condivisione di scelte più delicate. Potremmo aver sottovalutato la portata di quell'emendamento, magari potendo difficilmente immaginare che sarebbe passato in commissione". Cioffi aggiunge: "E' tutto molto tranquillo, molto semplice, qual è il problema? Noi abbiamo un regolamento, decidiamo a maggioranza. Grillo? Io non ci ho parlato, nessuno di noi ci ha parlato". In ogni caso aggiungono i due senatori: "Per l'aula avremo tutto il tempo di chiarirci tra di noi, con lo staff".