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Clemente Mastella si candida alle europee col PdL

Il sodalizio tra il PdL e Udeur sarà esteso anche alle elezioni amministrative in Campania

16 febbraio 2009

Il segretario dell'Udeur Clemente Mastella verrà candidato alle europee nella lista del Popolo delle Libertà. Lo ha reso noto un comunicato che formalizza le indiscrezioni dei giorni scorsi e nel quale si puntualizza che il sodalizio tra Pdl e Udeur verrà esteso anche alle elezioni amministrative in Campania, dove i due partiti presenteranno candidati comuni.
"I segretari regionali di Fi-Pdl Nicola Cosentino, di An-Pdl Mario Landolfi e dell'Udeur Antonio Fantini, al termine di un incontro che si è svolto giovedì scorso a Roma, hanno raggiunto un'intesa ritenuta strategica e che parte dalle prossime elezioni comunali e provinciali che si terranno a giugno, per proseguire poi - si legge nel comunicato - in un cammino fatto di programmi e scelte condivise, con l'obiettivo di imprimere, nel solco di una rinnovata cultura bipolare, una svolta vera alle imminenti consultazioni elettorali". "In tal senso - prosegue il comunicato - e al fine di contribuire a realizzare un quadro di alleanze organico, chiaro e coerente, l'Udeur si impegna ad avviare rapidamente una verifica politica in quegli enti locali, a partire dalla provincia di Benevento, dove tale partito è tuttora in coalizione con il centrosinistra. Anche in questo modo si vuole rendere evidente che in Campania è tempo di cambiare mentalità e metodo di governo della cosa pubblica".

"Partendo dalla tutela degli esclusivi interessi delle popolazioni interessate - continua -, è improcrastinabile puntare su opzioni programmatiche in grado di avviare lo sviluppo e la ripresa economica di una regione lasciata per troppo tempo allo sbando ed al non-governo".
"Dalla Campania - si legge anora nella nota - può e deve partire l'attenzione per l'intero Mezzogiorno, la cui promozione sociale ed economica è interesse dell'intera nazione. Si tratta di agevolare un processo che non punti solo sul rilancio nominalistico dell'atavica 'questione meridionale' ma che abbia come punto fermo la valorizzazione delle risorse naturali e delle aspirazioni territoriali di cui è dotato l'intero Sud". "E' questo un tema che accomuna la storia e la tradizione politica sia delle forze che stanno dando vita al Pdl sia dell'Udeur e che è solo una delle ragioni fondanti l'alleanza oggi sancita in Campania. La stessa collocazione all'interno del Ppe comporta la candidatura del segretario dell'Udeur Clemente Mastella alle prossime elezioni europee, nelle liste del Pdl. Oggi - conclude il comunicato congiunto dei tre segretari regionali - si apre una rinnovata stagione politica, foriera di importanti novità, che ricadranno positivamente sui cittadini della Campania''. [Adnkronos/Ing]

Prodi e il caso Mastella: «Questa non è politica»
di Francesco Alberti (Corriere.it, 16 febbraio 2009)

Neanche la notizia dell'ennesima migrazione di Clemente Mastella, passato con armi e ceppalonici bagagli alla corte berlusconiana, con vista sull'Europarlamento, riesce a strappare Romano Prodi dalla sua "second life", fatta di Africa, Onu e dotte conferenze.
«Non considero questa politica» ha laconicamente commentato l'ex premier, intercettato al telefono da Radio Capital. Aggiungendo, poi, che la vicenda «è purtroppo un segnale di continuità con la tradizione» e che comunque lui «è lontano mille miglia da queste cose», compresa l'inevitabile scia di sospetti che accompagna il nuovo matrimonio politico dell'uomo che un anno fa fece cadere il governo dell'Unione.

Inaccessibile a qualsiasi discorso che soltanto sfiori la politica italiana, l'ex premier ha fatto una piccolissima eccezione durante un recente viaggio in Messico, quando, incalzato sui motivi della caduta del suo governo, ha dovuto ammettere, come lui stesso scrive nel suo sito, «che non è stato sempre agevole spiegare perché l'Ulivo sia prematuramente appassito». Non è chiaro se, con il termine Ulivo, Prodi intendesse riferirsi all'insieme della sua esperienza di governo o piuttosto alla scarsa incidenza della filosofia ulivista nel Pd veltroniano. La sostanza comunque non cambia: «Io, per questa politica, non voglio esistere» ha più volte confidato l'ex premier ai suoi.

Cosa che gli è riuscita perfettamente da quando, era il 21 gennaio di un anno fa, Mastella annunciò che l'Udeur sarebbe uscita dal governo. Molto si è scritto di quel giorno, a cominciare dalla lettera con la quale l'ex Guardasigilli annunciò a Prodi l'intenzione di ritirare l'appoggio all'esecutivo. «Mastella ha sempre detto - ricorda Sandra Zampa, allora capo ufficio stampa di Palazzo Chigi e ora deputato pd e portavoce del Professore - di aver avvertito per primo Prodi. Non è vero. Abbiamo saputo dalle agenzie che l'Udeur se ne andava. La lettera è arrivata dopo».
Scritta di pugno da Mastella, finito in quei giorni nel mirino di De Magistris, la missiva così recitava: «Caro Romano, con il cuore trafitto, con lo sguardo alla mia splendida famiglia e pensando a quanto abbiamo fatto insieme in condizioni disperate. Con il grazie che ti debbo per la scelta di un dicastero prestigioso, drammaticamente prestigioso, oggi prendo atto che le condizioni politiche non ascrivibili né alla tua persona né a me, imputabili invece a chi questo ha provocato sul piano politico, sono venute meno. Abbiti tanta amicizia».

Così finiva il secondo governo di Prodi: «Una manciata di righe, senza alcun costrutto politico, mah...» ricorda ora Zampa. Quel 21 gennaio, mentre il Professore era impegnato in un incontro internazionale, lei era davanti al computer: «A un certo punto - racconta - comparve l'agenzia che annunciava l'uscita dell'Udeur. Alzai la testa e dissi a Flavia (moglie di Prodi, ndr): Mastella se ne va. E lei, che stava scendendo le scale, si bloccò e disse: allora è davvero finita».
Ora Mastella è di nuovo politicamente tra noi. Anche se qualcuno, come l'ex finiano Francesco Storace, fatica a crederci: «Mi pare un pessimo scherzo di Carnevale per gli elettori di An».

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16 febbraio 2009
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