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Clochard per scelta...

Licenziati, senza un soldo e sfrattati: sempre più italiani costretti a vivere in strada

07 aprile 2010

Ci sono ora, come ci sono sempre stati - e la letteratura che ne ha descritti di meravigliosi - clochard per scelta, molti, troppi però sono i senza tetto a causa delle avversità della vita. Anzi, chi finisce in strada a causa delle difficoltà economiche rappresenta ormai una condizione sempre più consueta. Chi perde il lavoro, chi non riesce ad arrivare alla fine del mese e non può neppure pagare le bollette. Una realtà preoccupante, fotografata dall'associazione Avvocato di Strada Onlus, che assiste gratuitamente i senza tetto alle prese con problemi legali.
L'ultimo rapporto dell'associazione dei principi del Foro in difesa di chi finisce per strada parla di un raddoppiamento nei casi di licenziamenti e sfratti. Dati che arrivano direttamente dagli sportelli di assistenza sparsi su tutto lo Stivale, che evidenziano come nel 2009, rispetto all'anno precedente, c'è stato un notevole aumento delle pratiche aperte in tutta Italia e una crescita di specifiche problematiche dovute a fattori differenti.
"Abbiamo sempre più casi di persone italiane - fa notare il presidente dell'Associazione Antonio Mumolo - che perdono il lavoro, non riescono a pagare le bollette e finiscono in strada: questo è un dramma per tutti, ma ancora maggiore per chi ha figli e vede andare in pezzi la propria famiglia". "Dal nostro punto di osservazione - prosegue l'avvocato Mumolo - vediamo che la nuova norma relativa al reato di clandestinità produce effetti inumani come l'impossibilità di sposarsi o di registrare all'anagrafe i propri figli e induce gli stranieri irregolari a non recarsi negli uffici pubblici nemmeno per curarsi o denunciare reati contro la propria persona".

Gli italiani senza dimora tutelati dall'Associazione nel 2009 sono stati 663. Erano stati 395 nel 2008. Raddoppiano i casi di sfratto, che passano dai 63 del 2008 ai 118 del 2009. Sono quasi triplicati, invece, i casi di italiani che hanno perso il lavoro e sono finiti in strada per via della crisi economica: dai 73 casi del 2008 si passa ai 178 dello scorso anno. E ancora, sono raddoppiati anche i casi di fogli di via e delle espulsioni: dai 258 casi del 2008 si è passati ai 502 del 2009.
Lo scorso anno, gli avvocati dell'Associazione hanno aperto un totale di 2072 pratiche. Il 51% (1054) erano di diritto amministrativo, 812 (circa il 39%) nell'area civile, mentre il 10%, ossia 206, dell'area penale.
Oggi gli sportelli dei legali dei senza tetto sono presenti in 19 città italiane, da Nord a Sud: Ancona, Bari, Bologna, Bolzano, Ferrara, Foggia, Jesi, Lecce, Macerata, Milano, Modena, Napoli, Padova, Pescara, Roma, Reggio Emilia, Rovigo, Taranto, Trieste.
Tutti gli sportelli sono legati dall'Associazione Avvocato di strada Onlus, nata nel febbraio 2007, "per cercare di favorire - fa notare la stessa associazione - una crescita comune delle esperienze, per riflettere sulle caratteristiche e sui cambiamenti del contesto sociale, favorire lo scambio di informazioni tra gli operatori di territori diversi per migliorarne le competenze e renderle più specifiche e adatte alle diverse realtà". [Adnkronos/Ing]

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07 aprile 2010
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