CODICE 46
Winterbottom presenta un storia d'amore ambientata in un futuro prossimo dove i codici permettono l'esistenza
Noi vi segnaliamo...
CODICE 46
di Michael Winterbottom
Una storia d'amore ambientata in un inquietante prossimo futuro, dove le città sono blindate e accessibili solo attraverso checkpoint. E dove il peccato maggiore è di non avere 'papelles' ovvero una copertura assicurativa, che è anche un codice di identificazione che permette di muoversi e in pratica di esistere. Gli sfortunati che non ce l'hanno sono costretti a sopravvivere in baraccopoli ammassate intorno alle città e condannati a non potervi entrare. William è un ispettore della compagnia assicurativa Sphinx (il cui motto è 'sappiamo tutto di tutti') che investiga su un giro di 'coperture' false. Le indagini lo conducono a Maria, una dipendente della compagnia che vive in un'altra città, che lui sospetta essere la responsabile delle falsificazioni. Ma invece di incastrarla si lascia coinvolgere in una infuocata quanto breve relazione. Più tardi, quando cerca di rivederla clandestinamente, scopre che la donna è ricercata per violazione del Codice 46, e che anche lui è nel mirino della Sphinx. Il futuro secondo Winterbottom, con la candidata all'Oscar Samantha Morton e il liberal Tim Robbins.
Distribuzione Fandango
Durata 92'
Regia Michael Winterbottom
Con Tim Robbins, Samantha Morton
Genere Fantascienza
La critica
"Un bell'esempio di fantascienza low-tech cioè adulta, molta atmosfera e pochi gadget, che sarebbe bello veder attecchire e svilupparsi in futuro. A meno che il futuro, come in 'Code 46', non sia già qui".
(Fabio Ferzetti,'Il Messaggero', 3 settembre 2003)
"A parte i paesaggi urbani di una Shanghai ripresa come l'Alphaville di Godard, il resto è confusa noia. Buona idea non fa da sola buon film".
(Maurizio Cabona, 'Il giornale', 3 settembre 2003)
Presentato in concorso alla 60ma Mostra del Cinema di Venezia (2003)