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Colpo allo spaccio mafioso di San Cristoforo

Blitz contro il clan Santapaola: ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 10 persone

31 luglio 2012

Un gruppo di trafficanti di droga, legato al clan mafioso Ercolano-Santapaola, è stato sgominato da un'operazione antidroga, denominata ‘Piazza Polare’, dei carabinieri del comando provinciale di Catania, che ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 10 persone. Agli indagati sono contestati, a vario titolo, i reati di associazione mafiosa, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti.
Le indagini di militari dell'Arma, avviate nel luglio 2009, coordinate dalla Dda della Procura etnea, hanno fatto luce su un'organizzazione che si riforniva di ingenti quantità di droga in Campania e Calabria, che poi rivendeva nelle 'piazze di spaccio’ dello storico rione San Cristoforo di Catania. Agli atti dell'inchiesta anche le dichiarazioni del boss Santo La Causa, adesso collaboratore di giustizia.

Secondo gli inquirenti, il clan comprava marijuana da cosche del Napoletano per un milione di euro al mese per rifornire le piazze dello spaccio di Catania e per rifornire anche esponenti di clan storicamente rivali, con i quali erano in guerra.
Cosa nostra etnea, che secondo l'accusa si riforniva anche nel Reggino, nella zona di San Luca, era in grado di gestire spacciatori che nella cassa comune del clan riuscivano a versare, ciascuno, 70 mila euro di incassi a settimana, per una media mensile di circa 300 mila euro.
Dalle indagini dei carabinieri emerge anche la tecnica del gruppo Ercolano-Santapaola, rappresentati da Orazio Magrì e dai fratelli Daniele e Fabrizio Nizza, che non soltanto vendevano 200-300 chilogrammi di droga agli esponenti del clan dei Carateddi, frangia della cosca Cappello con cui erano rivali, ma gli sottraevano le "piazze dello spaccio" a Catania vendendo anche al dettaglio, a prezzi competitivi rispetto ai concorrenti, le dosi di marijuana e cocaina. Un giro vorticoso, ripreso dalle telecamere dei carabinieri, che il procuratore capo Giovanni Salvi ha paragonato a "un vero e proprio supermercato della droga".
I contrasti sulla gestione dello spaccio di cocaina e marijuana ha fatto acuire le rivalità tra i due gruppi che è sfociato in una faida con omicidi contrapposti e la rappresaglia dei 'Carateddi’ che al furto di una piazza organizzano l'uccisione, ordinata dal carcere dal boss Lo Giudice, di un esponente di spicco dei Santapaola, Giuseppe Privitera. Omicidio sventato da investigatori. Per programmare la risposta il gotha di Cosa nostra si riunì, l'8 ottobre del 2009 a Belpasso, ma il summit fu interrotto da carabinieri di Catania.

Complessivamente nell'inchiesta sono 71 gli indagati, alcuni dei quali già arrestati in altre operazioni antidroga. Il trasferimento della droga avveniva con la complicità di camionisti: uno di loro fu bloccato da carabinieri a Catania con a bordo un chilogrammo di cocaina comprata nel Napoletano. Nella notte, oltre agli arresti, i carabinieri hanno sequestrato 512 grammi di marijuana, 404 di cocaina, 600mila euro in contanti e una pistola semiautomatica cal. 7,65. L'inchiesta è stata coordinata dal procuratore Giovanni Salvi e dai sostituti della Dda Iole Boscarino e Rocco Liguori.

[Informazioni tratte da ANSA, GdS.it, Lasiciliaweb.it]

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31 luglio 2012
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