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Come è triste Palermo...

... se appena ci si arriva si pensa alla mafia. Rinnovare l'immagine della Sicilia rimuovendo Falcone e Borsellino

11 ottobre 2007

Eroi dei nostri tempi, ma di quelli veri da Libri di Storia, di quelli che nobilitano la Memoria, Eroi esemplari con i quale crescere, e non eroi da fumetti o di celluloide, no. E nemmeno idoli davanti ai quali inginocchiarsi o ai quali portare cesti di frutta o ex-voto. Eroi-Uomini, che dal basso sono arrivati in alto con le proprie capacità e che sono morti per il proprio senso di Giustizia.
Ecco, si pensa a tutto questo quando si evocano i nomi di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, simboli di una Sicilia grandiosa e bella, combattiva e coraggiosa, onesta e pulita... O meglio, si dovrebbe pensare a tutto questo. Perché il condizionale? Ma perché quella che fino a ieri pensavamo fosse una certezza per tutti, è diventata all'improvviso ''un punto di vista''. Perché? Ma perché il presidente dell'Assemblea regionale Siciliana, Gianfranco Micciché, e ripetiamo, il presidente dell'Assemblea regionale Siciliana, il Parlamento più antico d'Europa, ha detto che per un turista che arriva all'aeroporto di Palermo, trovarsi subito davanti alla tabella con la scritta ''Aeroporto Falcone-Borsellino'' non è una cosa bella, perché al turista gli verrà immediatamente in mente l'equazione Sicilia=Mafia, e per l'immagine della Sicilia è un bel problema...

Ebbene, ritorniamo coi piedi per terra e diciamo le cose come stanno: Gianfranco Miccichè, presidente dell'Assemblea regionale Siciliana, il Parlamento più vecchio d'Europa, ha detto una colossale coglionata!
Sì perché in Sicilia, con certe persone, ci si ritrova sempre a vivere esperienze paradossali e a raccogliere figure di m... Ci si trova a dover spalancare orecchie ed occhi e a non credere a quello che si è ascoltato. Ci si trova a dover buttare all'aria tutto quello che si ha davanti e ad imprecare come cani rabbiosi, scioccati dalla spontanea insulsaggine con la quale si fanno certe affermazioni davanti a platee pubbliche. Sì, perché Gianfranco Miccichè ha detto quello che ha detto con assoluta spontaneità, rincorrendo il filo di un ragionamento che secondo lui filava benissimo. Si parla dell'esigenza di rinnovare l'immagine della Sicilia all'estero e lui ragiona così: ''Ad esempio - queste le sue parole - se qualcuno, in viaggio per Palermo in aereo, non ricorda che l'immagine della Sicilia è legata alla mafia noi la evidenziamo subito già con il nome dell'aeroporto''.
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Ma proviamo, anche noi, a seguire il suo ragionamento: Falcone-Borsellino= Giudici siciliani uccisi dalla mafia siciliana. Falcone-Borsellino= Sicilia=Mafia! Molto meglio, ad esempio: Aeroporto Carretto Siciliano= Colori, folclore, divertimento. Aeroporto Carretto Sicilia=Sicilia=Divertimento! Questo si che è un bel messaggio. Oppure perché non chiamarlo Aeroporto Limoni-Arancine-Nero d'Avola? Sicilia=Ottima Cucina...
MA SIAMO IMPAZZITI?

Le brillanti dichiarazioni di Miccichè hanno creato (ovviamente e fortunatamente) un tumulto politico... a sinistra, ma perché lo sdegno sia arrivato solo da una parte non riusciamo a capirlo...
''Le recenti dichiarazioni di Miccichè sono tanto inopportune quanto insensate. Se la Sicilia esporta troppo spesso un'immagine negativa non è certo perché si è deciso, giustamente, di intitolare l'aeroporto di Palermo a Falcone e Borsellino''. Ha tuonato Pino Apprendi, deputato regionale Ds.
Sdegnato il commenta del presidente della Commissione antimafia, Francesco Forgione (Prc): ''Il Presidente dell'Assemblea regionale siciliana dovrebbe chiedere scusa alla Sicilia intera e non solo ai familiari di Falcone e Borsellino per questa sua frase infelice. Per fortuna in tutto il mondo l'immagine buona e pulita della Sicilia è immortalata nella foto in cui i due magistrati siciliani sorridono''. ''Per me - ha aggiunto Forgione - è davvero imbarazzante dover replicare ad affermazioni che ogni cittadino siciliano non avrebbe voluto ascoltare''.
''Il nome di Falcone e Borsellino in tutto il mondo ricorda la Sicilia pulita che ha lottato e lotta contro la mafia. L'immagine della Sicilia è danneggiata dalla mafia e non dall'antimafia''
, ha aggiunto Giuseppe Lumia (Ds), vice Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia. ''Questo dovrebbe essere ormai chiaro a tutti e per questo spero che l'on. Miccichè - ha aggiunto - ritiri questa dichiarazione che ancora una volta non da centralità ad un impegno comune e prioritario nella lotta alla mafia''.

''E' paradossale che secondo il presidente dell'Assemblea regionale siciliana, la Sicilia debba curare la propria immagine cancellando il nome dell'aeroporto Falcone-Borsellino. Tutto questo mentre si svolge un processo per mafia che vede tra gli imputati il presidente della Regione''. Queste le parole di Rita Borsellino, leader dell'Unione all'Ars.

''Hanno perso tutti il ben dell'intelletto: a destra, sinistra e centro. C'è da restarci di sasso. Poi si lamentano che vengono fuori personaggi come Grillo''. Questo infine il commento di Maria Falcone, sorella del magistrato ucciso dalla mafia. ''Sono anni - ha aggiunto - che vado nelle scuole a parlare di legalità e lotta alla mafia con i ragazzi e poi mi sento dire una cosa simile dal presidente dell'Ars, il politico simbolo della Sicilia. A Miccichè - ha concluso - non viene il sospetto che chi viene a Palermo in aereo, vedendo la scritta 'Aeroporto Falcone-Borsellino', venga in mente l'antimafia e non la mafia?''.
Queste ultime parole hanno illuminato il presidente dell'Ars che, rendendosi conto (forse) d'aver detto una grossa coglionata, ha chiesto scusa: ''La mia non è stata una dichiarazione felice e di questo mi scuso con la signora Falcone e non solo con lei. Il mio intervento a Bivona da cui è stata estrapolata quella frase era comunque molto più complesso ed era mirato, cosa di cui continuo ad essere convinto, a provare a cambiare l'immagine di una terra che tra mille peculiarità riesce a trasmettere la sola identità di terra di mafia''. ''Sto lottando da anni, con passione, per lo sviluppo di questa terra - ha inoltre aggiunto Miccichè - ma devo constatare, purtroppo, che qualsiasi sforzo viene vanificato dalla volontà di noi siciliani di essere percepiti come un popolo disgraziato in continua emergenza''. ''Ciò non toglie - ha infine concluso - comunque che è mio dovere ritirare la frase sul nome dell'aeroporto di Palermo intitolato a due martiri della nostra infinita battaglia contro la criminalità organizzata senza la quale non avremmo oggi neanche la speranza di quello sviluppo che io auspico''.

Noi vogliamo chiudere l'articolo rilanciando quanto scritto da Concita De Gregorio sulla Repubblica oggi: ''Una frase, però, non si può ritirare e rimettere in tasca come fosse un pizzino: quanto è detta è detta. In pubblico, davanti a molte persone: è detta. Si può semmai spiegare anche se serve a poco, di solito anzi peggiora. Che Micciché trovi negativo "per l'immagine della Sicilia" vedere scritto il nome di Falcone ogni volta che atterra a Palermo si può capire, mettendosi nei suoi panni. Che noia, questa lagna della mafia. Che freno allo sviluppo e al giulivo rincorrersi di innamorati sulle spiagge, al turismo e agli investimenti nelle cliniche private, per dire, ma anche a quel che Bill Gates potrebbe fare per l'isola portando centri di ricerca Sicilia e invece niente, vede la targa all'aeroporto e si spaventa. Così ecco la soluzione: cancellare i nomi di chi in quella guerra ci è morto.''

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11 ottobre 2007
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