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Come farvi le armi chimiche a casa vostra...

La Procura di Catania ha indagato cinque giovani che spiegavano on line come realizzare esplosivi non convenzionali

26 marzo 2009

Problemi coi vicini di casa? Misantropia e odio verso gli altri che probabilmente sfocerà in una strage modello Columbine? E perché non risolvere il tutto, magari con una bella bomba non convenzionale fatta in casa?
C'è poco da scherzare e lo sappiamo, ma francamente è normale chiedersi con sbigottimento quali intenti potessero avere i cinque ragazzi indagati ieri dalla Procura di Catania per aver diffuso su Internet "istruzioni e informazioni per confezionare e utilizzare ordigni esplosivi", operazione che ha portato tra l'altro al sequestro di proiettili, munizioni per armi da guerra, fucili, pistole e armi detenute illegalmente.

Indagini e controlli, disposte dal sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia etnea Francesco Puleio, sono stati eseguiti dalla Polizia Postale di Catania, con la collaborazione della Digos, a Roma, Bergamo, Terni, Salerno e Potenza. Oltre alle armi è stato trovato molto materiale informatico e cartaceo con istruzioni per la costruzione e l'utilizzo di ordigni esplosivi rudimentali, di armi da guerra, di aggressivi chimici o di sostanze batteriologiche nocive o pericolose e di altri congegni micidiali.
Le indagini non hanno comunque, fino ad ora, evidenziato collegamenti tra gli indagati ed ambienti politici o terroristici.

Gli indagati, tre disoccupati e due impiegati, con età che vanno dai 20 ai 36 anni, sono di Bergamo, Roma, Terni, Potenza e Salerno. Alcuni di loro, davanti alla contestazione del reato, che è punito con una condanna massima fino a 6 anni di reclusione, hanno ammesso le loro responsabilità senza spiegare però il perchè della loro iniziativa.
"Si tratta di ragazzi molto giovani, con un'età compresa tra i 20 e i 36 anni, molto esperti dal punto di vista informatico e in grado di diffondere istruzioni molto pericolose per il condizionamento di ordigni", ha spiegato Marcello La Bella, dirigente della polizia postale di Catania precisando che "chi seguiva le loro istruzioni era in grado di costruire una bomba a tutti gli effetti".

La Polizia Postale di Catania ha già oscurato i cinque siti web realizzati nel 2007 dagli indagati. Uno dei siti web chiusi era intitolato a un presunto 'Gruppo della vendetta'. Durante una perquisizione in casa di uno degli indagati gli investigatori hanno anche trovato istruzioni dettagliate e funzionali, vergate a mano su fogli di carta da scrivere, su come manomettere centraline telefoniche di diverse compagnie del settore
"L'indagine è stata avviata su direttiva del dipartimento di Pubblica sicurezza per intensificare il monitoraggio online su aree estremiste, anarchici per (scoprire) eventuali reati di questo genere", ha spiegato ancora La Bella.

[Informazioni tratte da Reuters.it, La Siciliaweb.it, Adnkronos/Ing]

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26 marzo 2009
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