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Come se fossimo in guerra

Mentre a Sigonella sono arrivati altri 180 marines, nella zona di Agrigento carri armati e mezzi blindati sparano cannonate

19 maggio 2014

Nella base militare Usa di Sigonella è arrivato un contingente di altri 180 marines. Il trasferimento del gruppo speciale di intervento rapido della Us Navy, che è arrivato in Sicilia dalla base di Moròn in Spagna, è stato immediatamente precedente l'attacco armato dei paramilitari dell'ex generale Haftar contro la sede del Parlamento libico e i combattimenti tra gli uomini di Haftar e le milizie integraliste islamiche a Bengasi che hanno causato morti e feriti. Ma dopo il blitz di ieri a Tripoli i militari sono stati allertati per la possibilità di intervenire in Africa, dove le tensioni crescono di giorno in giorno.
I 180 Marines fanno parte del team di pronto intervento "Special- Purpose Marine Air-Ground Crisis Response", un contingente che viene utilizzato per intervenire in situazioni d'emergenza e in tempi rapidi. "Considerato l'impegno di proteggere gli uomini e le donne che servono il paese presso le ambasciate americane nel mondo - si legge nella nota ufficiale diffusa dalla Stazione aeronavale della marina Usa di Sigonella - e per eccesso di cautela, il Dipartimento della Difesa Usa, in accordo con  il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d'America, sta schierando risorse nella regione nel caso di necessità future".

Non è la prima volta che a Sigonella viene trasferito un gruppo di pronto intervento di Marines in difesa delle ambasciate Usa, soprattutto dopo l'attentato che causò la morte dell'ambasciatore americano Chris Stevens il 12 settembre 2012 proprio a Bengasi.
Sigonella, come riferiscono l'Abc e la Cnn, potrebbe essere coinvolta anche nella missione speciale di videosorveglianza con droni e Global Hawk per contribuire a trovare le oltre 200 studentesse rapite in Nigeria dal gruppo di jihadisti di Boko Haram. La settimana scorsa infatti il Pentagono aveva annunciato la visita di un gruppo di sedici esperti dell'U. S Africa Command nell'ambasciata Usa di Abuja in Nigeria. Il comando Africom della Us Navy, di stanza a Stoccarda, è infatti supportato dalla base militare americana presente in Sigonella. E secondo fonti interne non è da escludere che possano essere proprio gli aerei senza pilota della Us Navy di Sigonella a guidare la ricerca delle studentesse nigeriane rapite che da settimane scuotono la coscienza mondiale.

Intanto, a poche centinaia di chilometri da Sigonella, ed esattamente ad Agrigento, l'associazione ambientalista Mareamico ha denunciato una serie di aggressive esercitazioni di mezzi pesanti militari con tanto di lancio di bombe verso il mare a Punta bianca. L'associazione ambientalista ha girato anche un video, passato nei telegiornali nazionali, in cui si vedono carri armati in azione che sparano e ha raccolto anche pezzi di proiettili nel poligono di Drasy.

"Vedere scorrazzare jeep, camion, blindati e truppe di uomini in assetto da guerra in un area destinata alla massima tutela fa rabbrividire - ha scritto Mareamico di Agrigento su Facebook -. Noi queste cose le sapevamo già, le avevamo viste tante volte, le avevamo raccontate ma eravamo stati sempre smentiti dalle Istituzioni: ci ripetevano che loro non sparavano a mare, che non danneggiavano i territori, che le vibrazioni e i botti non provocavano i crolli in questa falesia molto fragile ed invece queste cose purtroppo succedono da 58 lunghi anni. Ora è giunto il momento di dire basta alle esercitazioni militari a Drasy".

"Noi non siamo contro l'esercito - prosegue l'associazione -, i militari e le esercitazioni ma certamente questo va fatto in un posto idoneo e non certamente a poca distanza da un patrimonio dell'umanità rappresentato della valle dei templi di Agrigento e dentro un'area - già individuata dalla Regione Sicilia - come zona immodificabile da tutelare e candidata a diventare presto riserva naturale orientata. Nei prossimi giorni le associazioni ambientaliste agrigentine consegneranno un dettagliato dossier al ministro dell'Ambiente e all'assessore regionale siciliano al Territorio attraverso il quale racconteranno cosa succede dentro queste aree. Le esercitazioni militari sono solo un aspetto di una più vasta devastazione di questo territorio da tutelare".

[Informazioni tratte Repubblica/Palermo.it, (articolo di Alessandro Puglia), Mareamico Agrigento facebook, ANSA, Lasiciliaweb.it]

- Sparano i cannoni nel paradiso naturale (Guidasicilia.it)

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19 maggio 2014
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