Come stanno i ''vecchietti'' d'Italia? In forma, in buona salute e spesso con una gran voglia di risposarsi
È vero che l'Italia è uno dei paesi più ''anziani'' del mondo, ma i vecchietti nostrani sono tutto sommato in discreta salute, con una gran voglia di sposarsi, solitamente gli uomini con donne molto più giovani, ma anche pronti a separarsi, e che nonostante il reddito piuttosto basso, riescono ad aiutare figli e nipoti. È quanto emerge dal Rapporto nazionale 2006 dell'Osservatorio della terza Età (Ote), presentato nei giorni scorsi a Roma presso l'Università Luiss.
Alto il numero dei coniugati - Il 62,5% degli ultra 60enni sono coniugati, il 28% sono vedovi, l'8,3% celibi o nubili e l'1,2% divorziati. Con grandi differenze tra donne e uomini: mentre l'82% dei maschi sono coniugati, tra le donne questa percentuale scende al 48%. Causa, ovviamente, l'alto numero di vedove (41,4%), mentre i vedovi sono solo il 10%. Nel 2000 si sono sposati 5.595 ultra60enni, di cui 4.139 uomini e 1.456 donne, ma con una percentuale di divorziati molto diversa: su 1.000 uomini divorziati 20 si risposano, mentre il numero scende a 4 tra le donne. Un anziano su 10 si sposa con una donna con meno di 35 anni e, altro dato interessante, una separazione su 5 vede come protagonista un anziano.
In gran parte autosufficenti - In Italia gli anziani non autosufficienti alla fine del 2004 erano 2.272.768 (15,5% del totale degli ultra 65enni), con percentuali variabili dal 18,4% della Lombardia all'11% del Molise. Ad assisterli sono, nel 75,1% dei casi, i figli, nel 41,6% il coniuge o il convivente, 20,6% altri parenti, 4,1% i vicini e 3,6% le badanti. Solo nell'1% dei casi i Servizi sanitari territoriali e nello 0,8% i Servizi sociali. L'assistenza domiciliare in Italia non supera il 3,5% dei casi, contro il 20% di Norvegia, Svezia e Danimarca.
Le patologie disabilitanti - Queste le patologie che sono risultate più diffuse: osteroartrosi, che interessa oltre il 50% degli ultra 65enni, soprattutto di sesso femminile con una percentuale di disabili intorno al 20%; fratture del femore, che interessano il 60% delle ultra 75enni, e di queste il 30% diventa disabile, il 30% non autosufficiente, 2 su 3 vengono istituzionalizzati, il 3% muore durante il ricovero e il 23% entro un anno dalla frattura; ictus, con oltre 194 mila nuovi casi ogni anno, di cui il 75% in ultra 65enni; Parkinson, che in Italia vede in media circa 300 casi ogni 100 mila abitanti, che arrivano a 2.000 fra i 70-80 anni, e che nel 30% dei casi è associato a demenza e nel 40-50% a depressione; demenza, che colpisce l'1% della popolazione tra 65 e 69 anni, con punte superiori al 30% tra gli ultra 85enni; depressione, i cui sintomi clinicamente significativi variano tra l'8 e il 15% degli anziani che vivono a casa, con punte che raggiungono il 30% tra gli istituzionalizzati; scompenso cardiaco, di cui è affetto il 10% degli ultra 80enni. E ancora: broncopneumopatia cronica ostruttiva, ipovedenza, sordità e incontinenza urinaria.
Come vivono gli over 60 - Dati interessanti da un questionario somministrato dall'Ote a un campione di 2.500 ultra 60enni. Con chi vivono: il 32,7% vive da solo, il 53,8% con coniuge o convivente e il 13,5% con altri familiari. Reddito netto mensile: il 48% sotto 600 euro, il 32,2% tra 600 e 1.000 e il 9,8% oltre 1.000 euro. Abitazione: il 63,4% vive in casa di proprietà, il 18,4% in affitto e il 18,2% in case popolari. Collabora all'educazione dei nipoti in modo continuativo il 63,9%, mentre il 33,6% contribuisce regolarmente al sostegno economico di figli o nipoti, il 42,6% qualche volta e solo il 23,8% non lo fa mai. Quante volte dal medico nell'ultimo anno: il 42,8% almeno una volta al mese, il 43,7% ogni 2 o 3 mesi e il 13,5% mai. La spesa per medici e farmaci nell'ultimo anno: il 42,8% meno di 500 euro, il 31,9% circa 750 e il 25,3% oltre 1.000 euro. Lo stato di salute: rispetto all'età il 30,8% lo ritiene molto buono, il 43,8% buono e solo il 25,4% ''non sta tanto bene''. Di che cosa ha paura ? Il 35,2% di essere aggredito, il 24,7 di essere truffato e il 36,9% di lasciare la casa incustodita.
Fonte: Corriere.it