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Comitini vs New York Times

Il NYT da' dei fannulloni ai dipendenti comunali di Comitini (AG) ma il sindaco proprio non ci sta

17 settembre 2011

"E' semplicemente assurdo essere citati dal 'New York Times' come esempio negativo in un periodo di crisi economica e austerità, solo perché abbiamo stabilizzato, come prevede la legge, dei dipendenti pubblici. E' veramente scandaloso. Non siamo dei fannulloni".
Antonino Contino, sindaco di Comitini, piccolo comune dell'agrigentino di 960 anime, è molto arrabbiato e non fa niente per nasconderlo.
Non riesce proprio a digerire l'articolo pubblicato dall'edizione on line del New York Times dal titolo: 'Austere Italy? Check the traffic', cioé 'L'austerità in Italia? Controllare il traffico'.
Il riferimento della giornalista Rachel Donadio, con evidenti origini italiane, è al vigile urbano, assunto a tempo indeterminato e agli otto ausiliari del traffico con contratto part time di Comitini. Con un rapporto di un vigile ogni dieci abitanti. Troppi, secondo il quotidiano americano. "Con soli 960 abitanti e una manciata di strade, questo piccolo paese collinare immerso nelle aride colline sulfuree della Sicilia meridionale non sembra avere problemi più importanti del traffico - scrive la cronista - Gli ausiliari, che guadagnano 800 rispettabili euro al mese, o 1.100 dollari, per lavorare 20 ore a settimana, fanno parte di un piccolo esercito di 64 impiegati comunali di Comitini".

Per il NYT non ci sono dubbi: questa situazione è il prodotto di un consolidato ricorso al voto di scambio. Ma il sindaco non ci sta. "Mi perdoni - dice all'Adnkronos - quale sarebbe lo scandalo. L'avere assunto delle persone? Nel 2002, quando venni eletto sindaco trovai 42 precari e io non ho fatto altro che specializzarli". Insomma, nessun voto di scambio. "Non l'ho creato io il precariato - tiene a sottolineare il primo cittadino - ma la Regione siciliana. Io mi sono solo limitato ad applicare la legge con gli incentivi che avevo a disposizione per stabilizzare queste persone. Cosa dovevo fare? Non accettare i contributi? Questo sì che sarebbe scandaloso...".

Nell'articolo del New York Times la giornalista ha intervistato alcuni degli ausiliari, come Caterina Valenti, 41 anni, secondo cui "lavori come questi hanno mantenuto viva questa città". Ma nell'articolo si punta sul piccolo comune come esempio negativo: "Ma ciò che può rappresentare il risparmio economico a Comitini è proprio quello che sta strangolando l'Italia e le altre economie in difficoltà in tutta Europa. La spesa pubblica ha fatto salire il debito pubblico al 120 per cento del prodotto interno lordo, la percentuale più alta nella zona euro dopo la Grecia".
Insomma, una sonora bocciatura dell'Italia. Anche per 'colpa' del Comune di Comitini. Piccola cittadina collinare di appena 960 abitanti. "E' vergonoso quello che emerge da quest'articolo - si difende il sindaco - Noi non siamo un costo per la nostra comunità". A partire dall'indennità che prende mensilmente come primo cittadino: circa 500 euro. "Io vivo con il mio stipendio da medico - spiega ancora Antonino Contino - non certo con l'indennità da sindaco... Non riesco a capire perché Comitini è sempre al centro dell'interesse della pubblica opinione".
Il sindaco di Comitini ribadisce poi che gli otto ausiliri del traffico citati dal New York Times "vengono anche utilizzati per altre mansioni, in base alle necessità. Non si occupano solo del traffico, come dice il giornale. Ma possono essere anche usati per le manutenzioni o altro. Dipende dalle necessità. Non abbiamo fannulloni. Dall'articolo emerge che gli usa sono un popolo perfetto mentre noi rappresentiamo solo un costo. E' veramente assurdo".

Sono complessivamente quaranta i contrattisti assunti dal Comune di Comitini e dodici lsu, cioé lavoratori socialmente utili. "Piuttosto - conclude il sindaco - visti gli effetti di questa manovra Comitini è uno dei comuni che verranno certamente penalizzati perché al di sotto dei mille abitanti, quindi c'è il rischio che venga accorpato ad altri comuni. Perché non lo scrive questo il NY Times?".
Commenta l'articolo del quotidiano della Grande Mela anche Giuseppe Marinello, deputato Pdl di Sciacca e vicepresidente della commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione alla Camera. "Comprendo le perplessità del NYT - spiega Marinello -. Ma la realtà siciliana è complessa: negli scorsi anni, sin dagli anni '80, gli enti locali siciliani hanno fatto ricorso a forme di collaborazioni che hanno portato al diffuso precariato di oggi". "Soggetti finiti in un limbo di cui la politica ha il dovere di farsi carico, cercando soluzioni che siano positive per tutti", conclude Marinello. [Adnkronos/Ign]

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17 settembre 2011
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