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Con i Seminari internazionali sulle Emergenze Planetarie Erice diventa anche quest'anno capitale mondiale della Scienza

21 agosto 2006

Cento scienziati provenienti da 77 laboratori e istituzioni universitarie di 26 Paesi da ieri, domenica 20 agosto, partecipano ai lavori della 36/a sessione dei Seminari internazionali sulle Emergenze Planetarie alla Fondazione Ettore Majorana di Erice. Come ogni anno l'assise scientifica è presieduta dal professore Antonino Zichichi.
Gli esperti si confronteranno in particolare su otto emergenze principali: da quella culturale (di cui una conseguenza è il terrorismo) alla crisi energetica mondiale, alla proliferazione delle armi nucleari, alla difesa dai proiettili cosmici - comete e asteroidi - alla grave crisi dell'inquinamento delle sorgenti d'acqua, alla tanto temuta influenza aviaria, al discusso problema del riscaldamento planetario su cui non c'è accordo tra gli specialisti e infine alla sicurezza delle tecnologie informatiche (di cui il conflitto cibernetico è una conseguenza).

''La Provincia regionale di Trapani insieme a voi scienziati intende costruire un nuovo percorso incentrato sul progetto elaborato dal professore Antonino Zichichi che, partendo dall'analisi scientifica comune a studiosi ed esperti di tutte le parti del mondo, conduca a soluzioni di miglioramento della qualità della vita''. Sono state queste le parole del senatore Antonio D'Alì, presidente della Provincia regionale di Trapani, in apertura dei Seminari internazionali di Erice. ''Credo - ha aggiunto D'Alì - che la missione della scienza, che è quella di produrre i mattoni dell'edificio del progresso umano, e la missione della politica, che è quella di decidere del loro utilizzo, debbano trovare momenti sempre più intensi di confronto e di dialogo per far si che quell'edificio risponda sempre più alle aspirazioni di serenità, pace e benessere dell'umanità intera e dei singoli individui''.

''Costruire centrali nucleari sicure oggi è possibile: basta progettarle, costruirle e gestirle con la supervisione della comunità scientifica''. Ha affermato il presidente della Federazione mondiale degli scienziati, professore Antonino Zichichi, aprendo i lavori della trentaseiesima sessione dei Seminari internazionali sulle emergenze planetarie. ''Nell'immaginario collettivo - ha detto Zichichi - c'è ancora Chernobyl e proprio per questa ragione la gente mostra scetticismo. La comunità scientifica ha il dovere di spiegare che i progressi raggiunti oggi nel campo della sicurezza sono enormi rispetto a venti anni fa''.
Per Zichichi, ''con l'emergere di Paesi come l'India e la Cina, che negli ultimi anni stanno registrando una forte industrializzazione, i rapporti fra l'economia e l'andamento nel consumo di merci nei Paesi occidentali si fanno sempre più pericolosi, mentre sul piano della disponibilità energetica si vive un momento di stallo: le richieste di energia aumentano a grande velocità mentre le risorse di energia fossile scarseggiano e diventano più costose''. ''Le economie dei Paesi industrializzati - ha proseguito - invece dipendono pesantemente dai consumi degli utenti, il che richiede risorse energetiche in abbondanza e a basso costo. Purtroppo - ha concluso Zichichi - le energie rinnovabili (che riescono a soddisfare neppure il 5% del bisogno globale) sono molto lente nel raggiungere livelli significativi di produzione, intanto l'inquinamento aumenta in tutto il mondo e si corre il rischio di modificare l'equilibrio geofisico del pianeta. Il solo modo economico di affrontare il problema nel prossimo futuro è quello di sviluppare, costruire e far funzionare impianti ad energia nucleare sicuri ed efficienti''.

E proprio di centrali nucleari di ultima generazione, capaci di ottenere una reazione veloce che usa in modo più efficiente l'uranio e riduce le scorie radioattive, e che sono in fase di progettazione da parte di un pool internazionale di ricercatori di dodici Paesi più l'Unione Europea, ha parlato il francese Jacques Bouchard, consigliere dell'amministratore generale della commissione per l'energia atomica. ''La differenza - ha spiegato Bouchard - rispetto alle centrali oggi esistenti è che quelle di quarta generazione non usano più l'acqua leggera per raffreddare i reattori, ma gas o metalli liquidi, che migliorano la reazione, riducendo nel contempo la produzione di scorie. Le nuove centrali, inoltre, saranno ancora più sicure di quelle che si stanno oggi costruendo e che hanno, comunque, anch'esse, un buon grado di sicurezza''. Con le centrali in fase di progettazione ''il rischio di incidenti sarà ulteriormente ridotto e, nel malaugurato caso dovesse accadere, - ha concluso - i danni all'ambiente sarebbero molto limitati''.
''È la prima volta - ha aggiunto il presidente del Seminari, Antonino Zichichi - che attorno ad un progetto per la realizzazione di una centrale nucleare si registra il sostegno di cento scienziati''.

I cento esperti presenti ad Erice fanno capo alla Federazione Mondiale degli Scienziati (WFS) che è la più vasta comunità scientifica impegnata nella identificazione delle Emergenze Planetarie e nello studio e realizzazione di progetti intesi ad affrontarle e risolverle.
I lavori dei Seminari saranno articolati su sessioni parallele altamente specializzate e su sessioni plenarie in cui i diversi gruppi di lavoro presenteranno i risultati alla platea di specialisti allo scopo di produrre conclusioni condivise dalla componente multidisciplinare dei partecipanti.
La comunità scientifica della WFS, memore del forte sostegno ricevuto da Sandro Pertini ai tempi dello scontro USA-URSS - ha deciso di dedicare il Chiostro dell'ex Convento San Francesco al presidente più amato dagli italiani.

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21 agosto 2006
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