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Con il restauro del Grande Cretto di Alberto Burri inizia la nuova progettualità regionale di Palazzo Riso

15 gennaio 2008












Palazzo Riso-Museo d'Arte Moderna e Contemporanea della Sicilia
, a Palermo, inizia da Gibellina la propria nuova progettualità di carattere regionale, che, come nelle premesse annunciate pochi giorni fa dall'Assessore Regionale Nicola Leanza, prevede iniziative che coinvolgeranno fin dal 2008 i centri di Palermo, Gibellina, Castel di Tusa, Siracusa (leggi). 

A gennaio 2008, 40 anni dopo il terremoto che sconvolse la Valle del Belice (14 gennaio 1968/14 gennaio 2008) Palazzo Riso - Museo d'Arte Moderna e Contemporanea della Sicilia rende pubblica l'analisi che ha commissionato all'Università di Palermo e il parere richiesto a un Comitato nazionale di esperti che ha incaricato per l'atteso restauro del Grande Cretto di Alberto Burri, realizzato tra gli anni 1985-1989, sulle rovine del vecchio comune di Gibellina. Considerate le analisi commissionate dal Museo e ora consegnate alle autorità regionali, sarà possibile ora un monitoraggio in situ, realizzando nei prossimi mesi di maggio/giugno un cantiere della conoscenza, per un monitoraggio geotecnico e per sperimentare le tecniche di intervento sul calcestruzzo, sui ferri e sulle superfici (tecniche di pulitura e di consolidamento, biocidi, rugosità, cromia).

“Dai risultati del 'cantiere della conoscenza' - ha spiegato l'assessore Lino Leanza - potrà prendere avvio nel corso della prossima estate il restauro del Grande Cretto, dando con ciò inizio - data l'estensione dell'opera di Burri - al più grande restauro di arte contemporanea mai realizzato in Italia. Il programma promosso da Palazzo Riso si concluderà con un protocollo per una manutenzione programmata dell'opera, successiva al restauro e indispensabile per la futura conservazione dell'opera. Nei mesi scorsi il Museo ha siglato un protocollo d'intesa con il Comune di Gibellina e Ludovico Corrao, presidente della Fondazione Orestiadi, per il recupero e la valorizzazione  dell'opera. E' stata stipulata una convenzione con il Laboratorio di Ingegneria Chimica per i Beni Culturali presso il Dipartimento di Ingegneria Chimica dei Processi e dei Materiali dell'Università degli Studi di Palermo per le indagini tecnico-scientifiche su campioni di materiali e per lo studio dei processi di degrado dell'opera”.
Lo studio, dopo sopralluoghi e prove in situ, si è concluso giorni fa con l'interpretazione delle indagini tecnico-scientifiche condotte sugli aspetti relativi alla corrosione delle armature del calcestruzzo, alle problematiche di natura geotecnica, al biodeterioramento.

Il Grande Cretto pone oggi alcuni peculiari problemi di conservazione, per operare scelte che ne assicurino la sopravvivenza e al tempo stesso siano rispettose degli intenti dell'artista. Infatti nel corso della sua realizzazione alcuni accorgimenti, indispensabili per la esecuzione “a regola d'arte”, furono sacrificati alla creatività dell'artista. In particolare i muri di sostegno presentano una superficie esterna ondulata e scabra con una porosità del calcestruzzo molto elevata, elementi che contribuiscono ad accelerare i processi di corrosione dei ferri d'armatura. Per ciò che riguarda gli aspetti geotecnici, la configurazione planoaltimetrica del sito su cui sorge il Cretto di Burri è riconducibile allo schema di un pendio indefinito su cui poggia un complesso di scatole di conglomerato cementizio armato, contenenti detrito e ricoperte da lastre cementizie anch'esse armate. Le strutture presentano lesioni e fratture di varia entità sui muri perimetrali e sulle coperture  riconducibili a deformazione di versante e delle singole isole.

Per le scelte metodologiche più opportune da operare, è stato istituito un Comitato nazionale di esperti per indicare le linee guida dell'intervento. I componenti del Comitato sono: Ludovico Corrao, presidente della Fondazione Orestiadi, Anna Mattirolo del Ministero dei Beni e delle Attività CulturaliAlberto Zanmatti, progettista dell'opera, Giuseppe Basile dell'Istituto Centrale per il Restauro, Sergio Alessandro, direttore di Palazzo Riso, Giuseppe Gini, Soprintendente dei Beni Culturali e Ambientali di Trapani.

 

 

 

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15 gennaio 2008
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