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Con l’acqua alla gola...

Acque potabili siciliane: parte la mobilità per i 200 dipendenti della società

21 febbraio 2013

Crisi occupazionale senza fine nel Palermitano, dove sta per aprirsi un nuovo fronte: il commissario delle Acque Potabili Siciliane - società ormai in liquidazione che nel 2007 si è aggiudicata la gara indetta per la gestione del servizio idrico in 52 comuni della provincia di Palermo per un totale di circa 500.000 abitanti (gestione mantenuta fino ad ora in regime di prorogatio) - ha infatti comunicato l’avvio delle procedure di mobilità per gli oltre 200 dipendenti, adesso ad un passo dal licenziamento.
Si avvia quindi verso l’epilogo più amaro la vicenda dell’Aps, che all’incirca un mese fa aveva ricevuto dal ministero dello Sviluppo economico un ultimatum. O, meglio, una proroga all’esercizio dell’attività fino al 31 marzo: se entro quella data l’Autorità d’Ambito non individuerà un nuovo gestore cui trasferire il servizio e con esso il personale, la società rischia di chiudere i battenti.

"Oltre ai disservizi che si andranno a determinare, è evidente che si rischia l’apertura di un nuovo fronte di crisi occupazionale che certamente non determinerà beneficio alcuno per l’intero territorio", ha detto Salvino Caputo (Fratelli d’Italia), vicepresidente della commissione Attività produttive dell’Ars, che ha presentato un’interrogazione al governo regionale e ha chiesto l’intervento del presidente della Provincia, Giovanni Avanti. "Eravamo del resto contrari, e personalmente lo sono ancora, alla decisione di privatizzare l’importante servizio pubblico della gestione delle acque che oggi ha dato più problemi che vantaggi. Al di là di ogni ragionamento che diventerà certamente argomento di dibattito parlamentare, ritengo del tutto prioritario - ha aggiunto Caputo - che venga posta massima attenzione alla salvaguardia dei posti di lavoro".

Tra i lavoratori di APS, ovviamente, cresce la preoccupazione e l’angoscia. Di recente hanno inviato una lettera al presidente della Regione, Rosario Crocetta, e allo stesso Avanti, in qualità di commissario dell’Autorità d’ambito, chiedendo "un tempestivo intervento che riporti chiarezza in un settore così profondamente connesso ai bisogni fondamentali della collettività". [Fonte: Italpress - Corriere del Mezzogiorno]

- Un grosso buco nell'acqua (Guidasicilia.it, 02/02/13)

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21 febbraio 2013
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