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Con la ''Dichiarazione di Catania'' la cultura diventa il vero ponte tra l'Europa e i Paesi del Mediterraneo

31 gennaio 2006

Con la dichiarazione congiunta firmata il 29 gennaio a Catania da 12 Ministri dell'Istruzione e della Ricerca, su proposta del Ministro Letizia Moratti, i Governi di Algeria, Egitto, Francia, Giordania, Grecia, Italia, Malta, Marocco, Slovenia, Spagna, Tunisia e Turchia si sono impegnati a promuovere la convergenza dell'architettura dei sistemi d'istruzione superiore dell'area Euromediterranea, pur preservando le specificità di ogni Paese, e a stabilire dei percorsi educativi e formativi comuni, basati su un sistema di crediti compatibili e trasferibili, e su qualifiche facilmente leggibili, riconoscibili e spendibili nel mondo del lavoro, condividendo per tali percorsi criteri e metodi di valutazione e di garanzia di qualità, in modo da facilitare la mobilità di studenti, ricercatori e docenti. Tali percorsi saranno implementati anche attraverso l'uso di nuove tecnologie e di metodi di e-learning.

''Con la Dichiarazione di Catania'', ha spiegato il Ministro Moratti, ''raggiungiamo un traguardo storico. Quando iniziammo questo percorso, nel novembre 2003, qui a Catania erano presenti 5 Ministri, 80 delegati e 20 università. Oggi partecipano a questa conferenza 12 Ministri, 40 università e 200 delegati appartenenti a 16 Paesi, e possiamo contare su una rete di otto centri di eccellenza che sono nati proprio da accordi firmati a partire dal 2003''. ''Per la prima volta, qui a Catania, su iniziativa dell'Italia - ha aggiunto il Ministro - i dodici Paesi mettono in pratica gli indirizzi della Dichiarazione di Barcellona, che affermano il valore strategico dell'educazione come fattore indispensabile per la stabilità della regione e per lo sviluppo di quest'area geografica. La Dichiarazione di Catania assegna dunque al nostro Paese quel ruolo di "ponte" culturale e scientifico tra l'Europa e i Paesi della sponda Sud del Mediterraneo''.

''Il Mediterraneo - ha proseguito il Ministro Moratti - è sempre stato luogo di nascita e teatro di confronto di culture diverse, e proprio in considerazione della ricchezza derivante dalla loro diversità, queste culture hanno generato nel tempo un insieme di valori che costituisce oggi un patrimonio non solo per i Paesi del Mediterraneo ma per l'intera umanità. Le Università, per loro stessa natura, sono sempre state luogo di dialogo e di scambio tra diverse identità culturali, etniche, religiose e sociali. Per tali ragioni, consapevoli di questa eredità storica, le Università dell'Europa e del Mediterraneo devono ricostituire questa unità nella diversità e quelle tra loro che già appartengono allo spazio europeo di istruzione superiore da oggi possono fattivamente contribuire ad estendere questo spazio a tutti i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo''.
''Nella Dichiarazione di Catania'', ha spiegato poi la Moratti, ''sottolineiamo anche l'importanza di promuovere l'istruzione e formazione professionale quale strumento per le politiche occupazionali, lanciando un nuovo progetto per la costituzione di una rete internazionale di Vocational Education and Training (Vet), sulla base delle esperienze-pilota dei progetti europei "Leonardo da Vinci" e dei principi del Processo di Copenhagen''.

Tra gli altri punti cardine della ''Dichiarazione di Catania'' ci sono la promozione di programmi di dottorato di ricerca per favorire la collaborazione scientifica e tecnica, il legame con il mondo produttivo e la competitività della regione, l'istituzione di nuovi Centri di eccellenza per l'Alta formazione e la Ricerca, da inserire nella rete euromediterranea già costituita, il potenziamento dei sistemi di apprendimento a distanza nell'area, sviluppando i risultati già ottenuti dal Progetto Med Net'U, per agevolare il più ampio accesso all'istruzione e alla formazione in una prospettiva di lifelong learning, tenendo conto delle opportunità offerte dalle nuove tecnologie informatiche e di comunicazione.
Lo sviluppo di una piattaforma tecnologica comune per la formazione a distanza (E-learning) partirà dai risultati del Progetto Med Net'U - Mediterranean Network of Universities, finanziato dalla Commissione Europea nell'ambito del programma Eumedis e coordinato dal Nettuno - Network per l'Università Ovunque.

Sin da quest'anno accademico si potranno già accettare le iscrizioni degli studenti di Med Net'U ai corsi di Ingegneria dell'informazione già prodotti in quattro lingue (arabo, inglese, francese ed italiano). I corsi potranno essere seguiti attraverso la piattaforma su Internet via satellite, la rete di collegamento satellitare che attualmente consente una comunicazione bidirezionale con 31 partner di 11 Paesi, e tramite la rete televisiva Rai Nettuno SAT1, che si propone di diventare una rete televisiva euromediterranea.
Nel corso della terza giornata di lavori della Conferenza di Catania, è stato ufficialmente inaugurato l'anno accademico dell'Università Telematica Internazionale Uninettuno, con la messa in onda su Rai Nettuno Sat 1 (che ha anche trasmesso in diretta i lavori della Conferenza "Catania 3") del primo corso di Matematica in lingua araba del prof. Assem Deif dell'Università del Cairo.
I prossimi obiettivi in questo settore riguardano la creazione di nuovi curricula legati alle aree dell'economia, del diritto e dei beni culturali ed altri indirizzi di comune interesse, e il riconoscimento, da parte dei Governi dei paesi del Mediterraneo coinvolti, di titoli congiunti tra l'Università Telematica Internazionale Uninettuno e le Università partner. Ciò potrà avvenire anche grazie ai primi accordi già stipulati tra l'Uninettuno ed i rettori di alcune tra le Università partner di Med Net'U (Università del Cairo ed Università di Helan in Egitto, Università di Yarmouk e Jordan University of Science and Technology in Giordania, Università Virtuale di Tunisi in Tunisia) e con il Ministro dell'Educazione, Insegnamento e Formazione in Marocco, che rappresentano un modello estendibile anche ad altre realtà.

I Ministri si sono impegnati infine ad assicurare il costante sostegno, la supervisione e l'adeguamento alle esigenze in continua evoluzione alle iniziative del Processo di Catania, concordando di rivedersi periodicamente per fare il punto sui progressi compiuti e promuovere ulteriori iniziative sinergiche.
Nel corso della Conferenza "Catania 3" sono stati poi firmati due accordi tecnici, che riguardano la nascita di un Centro di Alta formazione e ricerca sui Diritti umani, da istituire in Giordania presso la University of Jordan, e un Centro di Alta formazione e Ricerca sulla Circolazione giuridica nell'area mediterranea, da attivare a Istanbul.

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31 gennaio 2006
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