Con la munnizza fino al collo...
Palermo e provincia sempre sull'orlo dell'emergenza: il capoluogo inondato da quintali di rifiuti
Per descrivere meglio possibile qual'è la "situazione rifiuti" degli ultimi tempi a Palermo e provincia, partiremo raccontando il fatto più recente per poi andare via via a ritroso.
Dunque, ancora questa mattina la raccolta dei rifiuti a Palermo è proceduta a rilento e a macchia di leopardo. Come sempre i maggiori disagi si registrano in particolare nei quartieri periferici. Malgrado la buona volontà degli operatori dell'Amia, che in questi giorni hanno cercato in tutte le maniere di potere raccogliere l'immondizia che si è accumulata da quasi una settimana per i problemi insorti alla discarica di Bellolampo, ci sono zone che sono e rimangono strapiene di rifiuti.
Causa di tutto ciò un nuovo guasto che ha interessato uno dei trituratori, quello di una società privata. Nei giorni scorsi era stato riparato ma ha subìto un nuovo danno poche ore dopo che i tecnici avevano concluso le riparazioni. Unico trituratore funzionante, dunque, quello dell'Amia, ovvimente insufficiente per far fronte a qualcosa come circa settecento tonnellate di spazzatura al giorno.
Per riparare il mezzo che macina i rifiuti ieri sono arrivati tecnici dalla Germania che contano di rimettere in moto l'apparecchiatura entro domani. Intanto un altro triturarore entrerà in funzione stasera. E se i due mezzi dovessero essere messi in funzione tra oggi e domani l'emergenza potrebbe rientrare in poco tempo, salvo altri imprevisti.
Come spesso accade quando la città si riempie di rifiuti sono ripresi gli incendi dei cassonetti. Almeno una ventina i contenitori in giro per la città dati alle fiamme nel week-end. Da sabato, infatti, i cittadini esasperati hanno deciso di passare alle vie di fatto incendiando le montagne di rifiuti che sono accatastati lungo le strade. Decine le richieste di intervento giunte alla sala operativa dei vigili del fuoco.
Altra preoccupazione arriva dalla discarica di Bellolampo. Se in questi giorni dovessero malauguratamente arrivare piogge abbondanti, queste potrebbero compromettere, così come è accaduto già in passato, l'agibilità della piattaforma. Ma soprattutto impedirebbe l'avvio della realizzazione della grande recinzione muraria attorno alla quinta vasca - aperta questa estate per permettere il conferimento di ulteriori 30 metri cubi di spazzatura - per evitare la penetrazione del percolato. Nelle scorse settimane la quinta vasca era stata chiusa a causa di un crollo della struttura (LEGGI). Inoltre, da ieri a Bellolampo è ripreso il conferimento di oltre 400 tonnellate di rifiuti in più al giorno dai paesi dell'hinterland.
Giovedì scorso il dirigente regionale della Protezione civile, Pietro Lo Monaco, a conclusione del sopralluogo effettuato, aveva stabilito che l'Amia poteva immediatamente tornare a conferire rifiuti nella quinta vasca, escludendo qualsiasi rischio di cedimento strutturale.
Invece, secondo Davide Faraone, consigliere Pd al comune di Palermo: "L'esito dell'ispezione effettuata dall'Arpa congiuntamente all'Asp 6 e ai tecnici dell'Area ambiente della provincia Regionale di Palermo e il relativo verbale non lascia adito a dubbi. La quinta vasca andrebbe chiusa e come si evince dal verbale del suddetti uffici 'vanno trovate soluzioni alternative ed impianti alternativi a Bellolampo". "La Protezione civile - aveva aggiunto Faraone - non ha consentito la chiusura solo perché la discarica di Partinico è anch'essa chiusa ed ha voluto scongiurare che venisse conclamata l'emergenza. La situazione della quinta vasca per quanto si legge nel verbale è gravissima, si sta andando in deroga a qualsiasi principio di minima sicurezza. Fra l'altro mi è giunta notizia che il Piano regionale dei Rifiuti è stato bocciato dal ministero dell'Ambiente".
Insomma, per Faraone ancora oggi, al di la dei guasti al tritovagliatore, si è di fronte ad "un'emergenza conclamata, per la quale nulla è stato fatto ai fini di trovare soluzioni efficaci".
[Informazioni tratte da Ansa, Repubblica/Palermo, GdS.it, Italpress]
- Piano rifiuti, il capo del pool lascia di Filippo Pace (GdS.it, 07/11/10)