Conclusa la campagna di scavi nell'area archeologica di Leontinoi
La ricerca ha indagato la complessa storia urbanistica della città attraverso i secoli, dal VIII secolo a.C. fino all'età barocca
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Si è conclusa pochi giorni fa la seconda campagna di scavo condotta dal Parco Archeologico di Leontinoi, diretto da Lorenzo Guzzardi, e dall'Università Tor Vergata di Roma.
La finalità principale del progetto di ricerca, sostenuto dai Comuni di Carlentini e Lentini con la collaborazione dell'azienda agrituristica "Tenuta l'ultimo re", è quella di indagare la complessa storia urbanistica della città attraverso i secoli, dagli esordi di età arcaica nel VIII secolo a.C. E fino all'età barocca, ovvero fino al terremoto del 1693.
Dopo le indagini dell'Università di Catania, da ultimo dirette da Massimo Frasca, si riaccendono pertanto i riflettori su uno dei più importanti centri della Sicilia orientale.
Quest'anno l'equipe dell'ateneo romano ha proseguito i lavori avviati nel corso della precedente campagna, ampliando l'oggetto della ricerca e raddoppiando il numero dei partecipanti. Alla campagna di scavo ha preso parte un team di ricerca composto da circa trenta persone tra archeologi e tecnici del settore, dottorati, dottorandi, studenti dei corsi di laurea magistrale e triennale che hanno preso parte alle indagini che condotte in due settori del Colle San Mauro.
Al gruppo, diretto da Marcella Pisani, esperta della Sicilia di periodo classico, si è aggiunto quello degli archeologi medievisti diretto da Alessandra Molinari, che da anni studia la Sicilia medievale.
Riguardo alle indagini avviate, le fonti storiche e i disegni che rappresentano la città nel Cinquecento e nel Seicento permettono di collocare il cosiddetto Castellum Novum, citato in un documento del 1239 di Federico II di Svevia. I risultati degli scavi hanno arricchito di un altro tassello la storia di Lentini medievale; è venuta infatti alla luce un'imponente fortificazione con un lungo muro rettilineo spesso due metri che racchiude una serie di ambienti semi-rupestri, verosimilmente alloggi per i soldati. L'insieme dei rinvenimenti (ceramiche, vetri, metalli, monete, resti di pasto), databile tra la fine del Trecento e la prima metà del Quattrocento, racconta di anni cruciali per la storia politica della Sicilia, in cui si ha un rafforzamento del potere aragonese ai danni delle potenti famiglie feudali e una significativa crescita economica. I ritrovamenti effettuati, inoltre, hanno permesso di ricostruire il tenore di vita dei soldati che mangiavano in ciotole riccamente decorate importate da Valencia, in Spagna, e buttavano la spazzatura al di là del grande muro di fortificazione.
Tra le attività in programma per i prossimi anni, l'equipe dei medievisti e il Parco Archeologico di Leontinoi indagheranno anche su altre zone della città di Leontinoi, che ebbe grande importanza sia in età bizantina che in epoca islamica e normanna.