Concreto pericolo di crollo!
Sequestrate due gallerie dell'A/20 Messina-Palermo: "a causa delle infiltrazioni d'acqua il rischio è del 70%"
AGGIORNAMENTO [13 dicembre] : Sicilia: dissequestrate gallerie autostrada Palermo-Messina - Il consorzio Autostrade siciliane ha ottenuto dalla Procura della Repubblica di Patti la revoca del sequestro delle gallerie Tindari e Capo d'Orlando sulla A20, Palermo-Messina. La decisione della Procura arriva all'indomani della richiesta di dissequestro avanzata dal Cas. Ne da' notizia l'Ufficio stampa della regione siciliana. "La revoca del provvedimento - spiega Annarosa Corsello, commissario del Cas - consentirà di effettuare interventi per la messa in sicurezza delle gallerie. La 'Tindari', in direzione Messina-Palermo, sara' riaperta oggi alle 14, mentre la 'Capo d'Orlando', in direzione Messina-Palermo, sara' riaperta alle 19". (Adnkronos)
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Due gallerie dell'A/20 Messina-Palermo, "Tindari" e "Capo d'Orlando", sono finite sotto sequestro preventivo per "concreto pericolo di crollo", provvedimento disposto dal procuratore di Patti (ME), nell'ambito di una inchiesta partita dagli incidenti mortali avvenuti tra il 2006 e il 2011.
"Entro la primavera del 2012 esiste un rischio di distacco del rivestimento della galleria Tindari del 70%", è uno dei passaggi della relazione dell'ingegner Gianfranco Capiluppi, consulente tecnico della Procura, nella sua relazione allegata al provvedimento che sabato mattina ha portato all'emissione di 8 avvisi di garanzia per attentato alla sicurezza nei trasporti. La notifica riguarda gli ex commissari straordinari del Consorzio autostrade siciliane (Cas) Benedetto Dragotta, Antonino Minardo, Patrizia Valenti, Matteo Zapparrata, Calogero Beringheli (oggi sindaco di Caronia) e Felice Siragusa. Le altre due persone raggiunte da avviso di garanzia sono i tecnici del Consorzio Gaspare Sceusa e Filadelfio Scorza.
Le gallerie, alle quali, con ogni probablità, verranno materialmente apposti i sigilli la prossima settimana, sono la Tindari, nel territorio di Patti e la Capo d'Orlando, nell'omonimo comune, nella direzione Palermo-Messina.
Il consulente ha accertato l'assoluta carenza di manutenzione del tratto autostradale tra Acquedolci e Falcone (di competenza della Procura di Patti), l'inadeguatezza del guard-rail alle norme di sicurezza, ma soprattutto il pericolo concreto di crollo di parte della calotta delle due gallerie soggette a infiltrazioni di acqua.
La polizia giudiziaria ha scoperto, inoltre, che nel corso degli anni sono state investite in manutenzione somme ben al di sotto del 35% rispetto ai pedaggi incassati, come previsto da una convenzione tra Cas (ente gestore) e Anas.
Il provvedimento, disposto dal gip Onofrio Laudadio, su richiesta del procuratore capo, Rosa Raffa, è giunto dopo una articolata inchiesta che aveva preso il via all'indomani di tre incidenti mortali (avvenuti nel giro di pochi giorni) sulla A/20. I magistrati hanno quindi messo sotto esame le misure di sicurezza della tratta autostradale (tra Acquedolci e Falcone) analizzando il periodo compreso tra il primo gennaio del 2006 ed il mese scorso. Negli ultimi cinque anni in quel tratto dell'A/20 si sono registrati 610 incidenti che hanno causato 13 morti e 400 feriti.
Cinque anni fa anche la Procura di Mistretta, competente per la tratta che da Acquedolci va sino a Tusa, aprì una indagine, che si chiuse con l'archiviazione degli indagati, sui lavori di ultimazione della A20. Anche all'epoca vennero riscontrati problemi di sicurezza dovuti, in quel caso, all'estrema fretta di inaugurare (la cerimonia si svolse il 21 dicembre del 2004 alla presenza dell'allora presidente del consiglio Silvio Berlusconi) quel tratto viario.
[Informazioni tratte da Ansa, Lasiciliaweb.it, Corriere del Mezzogiorno]