Condannati i proprietari di Palazzo Lo Jacono-Maraventano crollato lo scorso 25 aprile ad Agrigento
Sabato scorso una trentina di persone, con in testa il parroco della chiesa della Cattedrale monsignor Salvatore Russotto che spingeva una carriola, hanno sfilato dall'oratorio San Gerlando fino al largo San Vincenzo, vicino le macerie di palazzo Lo Jacono-Maraventano, ad Agrigento. Il rione è isolato dallo scorso 25 aprile dopo il crollo del palazzo secentesco. Contrariamente a quanto annunciato nei giorni scorsi, nessuno ha rimosso i detriti per liberare il quartiere di Santa Maria dei Greci.
"Sappiamo che c'è un'inchiesta penale in corso e non vogliamo rischiare di incorrere in denunce - ha detto Carmelo Terrasi, uno dei componenti del comitato di quartiere San Gerlando - Ma ribadiamo l'incapacità dell'amministrazione comunale a gestire l'emergenza. Devono dimettersi".
Durante la manifestazione dei cittadini, il personale di un'associazione ha presidiato le macerie. "Ogni sabato - annuncia il comitato di quartiere - protesteremo pacificamente in questo modo, fino a quando le macerie non verranno rimosse".
Intanto, i proprietari di palazzo Lo Jacono-Maraventano sono stati condannati dal tribunale di Agrigento a 4 mesi di reclusione, pena sospesa. Si tratta di Celestina Alaimo, Giuseppe Piscopo, nonché Lucia Maria, Giuseppina, Salvatore, Mario, Gerlando, Filippa e Calogero Russo. A emettere la sentenza è stato il giudice monocratico Rossella Ferraro.
Gli imputati erano accusati di non avere ottemperato all'ordinanza sindacale con la quale si intimava di mettere in sicurezza le parti pericolanti del palazzo nobiliare. Il pm Salvatore Caradonna aveva chiesto la condanna degli imputati a 5 mesi di reclusione. La difesa ha già preannunciato l'appello.
- Quelle macerie le togliamo noi! (Guidasicilia.it, 09/06/11)