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Condannato per mafia il "re dei supermercati" in Sicilia

Il tribunale di Catania ha condannato per associazione mafiosa Sebastiano Scuto. "Sono sereno perché innocente e nessuno potrà mai dimostrare il contrario"

17 aprile 2010

La seconda sezione penale del Tribunale di Catania ha condannato a 4 anni e 8 mesi di reclusione per associazione mafiosa il 're dei supermercati' in Sicilia, Sebastiano Scuto, di 69 anni. I giudici hanno inoltre disposto la confisca del 15 per cento dei beni dell'imprenditore, che sono sotto sequestro dal 2001, ed hanno assolto 'perché il fatto non sussiste' l'ex maresciallo dei carabinieri Orazio Castro, accusato di avere passato informazioni al clan Laudani.
Secondo l'accusa l'imprenditore avrebbe "finanziato in modo continuativo" la 'famiglia' Laudani "in cambio di una duratura protezione" e "riciclato in attività economica legale ingenti proventi delle attività illecite della cosca".

Scuto è stato assolto dal reato di estorsione aggravata nei confronti di un imprenditore e dall'accusa di avere gestito a Palermo centri commerciali in comune con i boss Bernardo Provenzano e Salvatore e Sandro Lo Piccolo e il capomafia catanese Benedetto Santapaola. Il Tribunale, presieduto da Antonino Maiorana, ha disposto "il dissequestro e la restituzione agli aventi diritto" dei beni sequestrati e sottoposti a custodia giudiziale della "quota ideale del 15%" del quale ha ordinato la confisca. Scuto è stato inoltre interdetto per cinque anni dai pubblici uffici, dichiarato incapace di contrattare con la Pubblica amministrazione per un anno e, una volta scontata la pena, sottoposto alla libertà vigilata per un anno.
Nella sua requisitoria il Pg Gaetano Siscaro aveva chiesto la condanna di Scuto a 12 anni e sei mesi di reclusione e del maresciallo Castro a quattro anni e sei mesi. La difesa ha sempre respinto le ricostruzioni della Procura sostenendo invece che Scuto è stato "vittima di estorsione da parte della mafia" e che "pagava il clan per evitare ritorsioni personali". Scuto era stato anche accusato di concorso in omicidio per avere indicato alla cosca Laudani di avere ricevuto una richiesta di estorsione da un esponente del clan Sciuto Tigna, ma è stato prosciolto in sede di rinvio a giudizio per "per non avere commesso il fatto".

"Sono tranquillo e sereno nel mio animo perché sono innocente e nessuno potrà dimostrare il contrario. Mai. Ho vissuto anni d'inferno che mi hanno distrutto la vita". Così l'imprenditore Sebastiano Scuto ha commentato fuori dall'aula la sua condanna a 4 anni e 8 mesi di reclusione per associazione mafiosa comminata dalla seconda sezione del Tribunale.
"Questa sentenza segue quella già passata in giudicato di assoluzione per l'accusa di concorso in omicidio - ha ricordato Scuto - quella di primo grado della misura di prevenzione che ha ritenuto di non applicare alcuna misura, l'assoluzione per concorso estorsione e per concorso in abuso d'ufficio. Oggi - ha aggiunto l'imprenditore - il Tribunale ha sostanzialmente demolito la maggior parte dell'impianto accusatorio della Procura. Prendo atto che il dissequestro quasi intero dei beni e del capitale del gruppo Aligrup equivale alla dichiarazione dell'estraneità delle società del gruppo al contatto malavitoso". "Non posso che esprimere il mio dolore per non avere visto riconosciuta la mia piena innocenza dopo oltre 12 anni di processo e oltre 40 anni di persecuzione della mafia nei miei confronti - ha osservato infine il 're dei supermercati' - ma la strada fin qui seguita dalla giustizia è in una direzione univoca e dedicherò i prossimi mesi o anni della mia vita per vedere affermata la mia assoluta innocenza". [ANSA]

- Centri commerciali di Mafia (Guidasicilia.it, 14/06/08)

- Grande distribuzione Mafia (Guidasicilia.it, 22/07/08)

 

 

 

 

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17 aprile 2010
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