Confermata condanna per l'ex deputato regionale Mercadante
La Procura Generale di Palermo ha chiesto la conferma della pena inflitta all'ex deputato in primo grado
La procura generale ha chiesto la conferma della condanna a 10 anni e 8 mesi dell'ex deputato regionale di Forza Italia Giovanni Mercadante, accusato di associazione mafiosa. La conferma della pena inflitta in primo grado è stata sollecitata anche a carico degli altri imputati del processo, tra i quali il boss Antonino Cinà, che ebbe 16 anni, lo storico capomafia di Torretta, Lorenzino Di Maggio, ritenuto vicino ai capimafia palermitani Sandro e Salvatore Lo Piccolo e Bernardo Provenzano, accusato in questo processo di tentata estorsione.
Radiologo, 61 anni, parente dello boss di Prizzi Tommaso Cannella, Mercadante è ritenuto uomo di fiducia del capomafia Bernardo Provenzano. Arrestato nel 2006 sarebbe stato medico delle cosche e punto di riferimento dei boss nel mondo della politica ricevendo, in cambio, il sostegno elettorale delle "famiglie". A suo carico, oltre alle accuse di numerosi pentiti, le intercettazioni effettuate nel box in cui il boss Nino Rotolo teneva i summit di mafia. Nino Cinà, l'uomo dei tanti misteri, della presunta trattativa tra Stato e mafia, sarebbe stato reggente del mandamento di Resuttana. Tra le stragi del '92, prima; poi, nel 2005. Medico di Totò Riina e di Bernardo Provenzano, Cinà è già stato condannato due volte per associazione mafiosa. [ANSA]
- L'onorevole-medico dei boss (Guidasicilia.it, 28/07/09)