Confindustria al fianco di Federmeccanica
Emma Marcegaglia: "E' la Fiom il vero problema". La Fiom proclama uno sciopero di quattro ore
Usando toni molto fermi, Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, ha difeso la decisione di Federmeccanica di recedere dal contratto dei metalmeccanici siglato nel 2008 e in scadenza il primo gennaio 2012 (LEGGI).
"Non è assolutamente vero che abbiamo subito la decisione della Fiat. È un semplice atto di chiarezza - ha detto il presidente degli industriali margine dell'inaugurazione del Salone del Tessile a Milano -. È la Fiom il vero problema". "Abbiamo firmato tutti i contratti di tutti i settori anche con la Cgil, come quello del tessile, dell'alimentare e altri - ha spiegato ancora Marcegaglia -, quindi il problema vero è la Fiom, che non accetta nessun cambiamento che renda le aziende più competitive". "Federmeccanica e tutti i sindacati, tranne la Fiom - ha proseguito la numero uno di Confindustria -, hanno firmato un nuovo contratto dei metalmeccanici a ottobre 2009, con decorrenza da gennaio 2010. Quindi per noi e per gli altri sindacati esiste già un nuovo contratto che sta decorrendo da nove mesi. Non è che i lavoratori non hanno un contratto. Il contratto ce l'hanno ed è anche migliore di quello precedente: stiamo pagando gli aumenti a 2 milioni di lavoratori metalmeccanici. Questa è una accelerazione - ha aggiunto - rispetto a quanto già previsto nel 2009. È ovvio che la Fiat richiedeva questa cosa per poter fare in modo che l'accordo di Pomigliano rientrasse nel nuovo contratto dei metalmeccanici, ma è una questione tecnica. Siamo andati avanti su una strada che abbiamo iniziato nel 2009 e che ha subito solo un'accelerazione".
Da parte sua la Fiom ha proclamato quattro ore di sciopero articolate a livello territoriale per permettere le assemblee nei luoghi di lavoro in vista della manifestazione nazionale del 16 ottobre a Roma. Il Comitato centrale della Fiom ha approvato con 93 voti, il documento presentato dal segretario generale Maurizio Landini.
Nel documento finale approvato si legge che: "Federmeccanica ha scelto di avviare un confronto con Fim e Uilm per introdurre la derogabilità del contratto nazionale, per procedure di sanzionabilità dei lavoratori delle Rsu e delle Organizzazioni sindacali, definire norme specifiche per il comparto dell'auto che recepiscono i contenuti dell'intesa relativa allo stabilimento Fiat di Pomigliano d'Arco. Federmeccanica ha contemporaneamente annunciato che intende comunicare il recesso del Contratto del 20 gennaio 2008".
Il Comitato Centrale "considera tale scelta un atto grave e irresponsabile che produce una pericolosa rottura democratica e punta a distruggere l'esistenza del contratto nazionale che rimane la più importante conquista del movimento dei lavoratori e strumento di giustizia e coesione sociale. Federmeccanica e Fiat, con il sostegno di Confindustria, hanno deciso con una sommatoria delle loro posizioni di proseguire nella pratica degli incontri e delle intese separate con sindacati minoritari nella categoria, impedendo alle lavoratrici e ai lavoratori metalmeccanici di decidere sul loro contratto".
Il Comitato Centrale "considera sbagliata e inaccettabile, inoltre, l'idea regressiva della Federmeccanica e della Fiat secondo la quale le imprese italiane per investire e reggere la competizione internazionale hanno bisogno di cancellare il contratto nazionale, la contrattazione della prestazione lavorativa e di mettere in discussione l'attuale sistema dei diritti. Questo non avviene in nessun altro paese europeo".
Il Comitato Centrale della Fiom "dà mandato alla segreteria nazionale di avanzare a Fim e Uilm la proposta di sospendere qualsiasi confronto con Federmeccanica per realizzare una consultazione delle lavoratrici e dei lavoratori metalmeccanici che verifichi tramite voto referendario l'esistenza di un mandato ad avviare una trattativa sulle sanzioni e sulla derogabilità del Contratto nazionale".
"Tutto quanto sta succedendo (dalla legge Finanziaria, alle leggi sul lavoro, Fiat, precari scuola, blocco Rsu e Ccnl Pubblico impiego, deroghe al Ccnl) si configura come uno dei più gravi attacchi nella storia del nostro Paese ai diritti del lavoro e della Costituzione. Il Comitato Centrale considera pertanto necessario che tutta la Cgil decida le forme più opportune di mobilitazione generale di tutti i lavoratori dipendenti e pensionati del nostro Paese", conclude la Fiom.
[Informazioni tratte da Repubblica.it, Adnkronos/Ing]