Confindustria Sicilia sempre un passo avanti
Apprezzata da Emma Marcegaglia la svolta dell'associazione in Sicilia: "I vertici regionali dopo la scadenza dell'incarico non si candideranno alle elezioni per tre anni"
"E' una decisione molto importante. Quella di Confindustria Sicilia è un'iniziativa che ho seguito da vicino con i presidenti Ivan Lo Bello e Antonello Montante: non posso che condividerla e sostenerla". Così la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia commenta la novità introdotta nel codice etico di Confindustria Sicilia. La modifica prevede che il presidente regionale, i vice presidenti regionali, i presidenti delle nove associazioni provinciali, attivi nelle azioni di contrasto ai fenomeni mafiosi, si impegnino per un triennio, dopo la scadenza del rispettivo incarico, a non accettare o promuovere candidature a competizioni elettorali di livello locale, regionale, nazionale ed europeo.
"Questa decisione - ha detto ancora il presidente degli industriali italiani - è un gesto di grande responsabilità civile: i vertici della Confindustria siciliana garantiscono ulteriormente la trasparenza nel dialogo con le istituzioni e l'indipendenza da pressioni indebite nell'esercizio del proprio mandato. Una scelta che ribadisce il vero spirito di Confindustria. Chi riveste delicati incarichi associativi, infatti, deve essere a esclusivo servizio delle imprese e operare unicamente per favorire lo sviluppo economico e civile del territorio senza condizionamenti o personalismi".
Il provvedimento, con effetto retroattivo, viene definito "vincolante" dal suo presidente Ivan Lo Bello. Il vincolo riguarda i dirigenti che ricoprono incarichi inerenti i temi della legalità. "Questa norma - ha detto - servirà a rendere più autorevole e credibile il nostro compito. Purtroppo in Italia c'è il malcostume di pensare che chiunque dica qualcosa che abbia un interesse generale lo faccia per scopi politici, noi invece vogliamo dimostrare alle varie realtà locali e ai nostri associati in Sicilia che vogliamo evitare ogni forma di pressione e strumentalizzazione". "Il grande problema della Sicilia è legato alla debolezza della sua società, infeudata dalla politica e non in grado di avere autonomia e indipendenza - ha aggiunto Lo Bello - senza una società forte, è difficile avere una politica all'altezza del suo ruolo". "Questo provvedimento ci permetterà maggiormente - ha aggiunto - di dire ciò che pensiamo con maggiore forza e libertà".
Il delegato nazionale di Confindustria per i rapporti con le istituzioni preposte al controllo del territorio, Antonello Montante, ha puntualizzato che la decisione riguarderà "il presidente regionale di Confindustria Sicilia, i suoi vice e i nove presidenti delle associazioni provinciali". "L'integrazione al codice etico - ha osservato Montante - giunge dopo l'ultima modifica apportata nel 2007. Dopo quella delibera la nostra visibilità è cresciuta molto. Qualcuno all'esterno ha cercato di strumentalizzare tale visibilità. Con questa integrazione, invece, creiamo una demarcazione netta tra la strumentalizzazione e la realtà".
Secondo la Marcegaglia "la modifica introdotta rafforza l'impegno per la legalità a difesa delle imprese oneste che si confrontano ogni giorno con il mercato e subiscono, in molti casi, la concorrenza sleale della criminalità organizzata. L'associazione siciliana - ha concluso il presidente di Confindustria - già in passato ha fatto da apripista con iniziative storiche, come l'espulsione degli imprenditori per collusione e reati legati alla criminalità, decisione poi assunta anche da altre associazioni, e a livello nazionale. Spero che anche questa volta l'esempio farà scuola all'interno del nostro sistema".
Intanto, Confcommercio Sicilia propone... - Puntare su turismo, infrastrutture e introdurre un'ipertassa sulle costruzioni abusive, piuttosto che un ticket sulle barche. E' la ricetta di Confcommercio Sicilia per uscire dalla crisi, illustrata dal presidente regionale Pietro Agen, ieri mattina, nel nella sede della Camera di commercio, a Palermo.
Apprezzate le misure contenute nella finanziaria regionale, che "riguardano il credito d'imposta e i tagli alle spese inutili". E bocciate le norme che introducono tasse nel settore turistico. "Sono simbolicamente sbagliate - ha detto - piuttosto si faccia pagare un balzello più alto ai proprietari delle case abusive, visto che non le abbatteremo mai".
Per l'assessore regionale al Bilancio, Gaetano Armao, che ha partecipato all'incontro, la proposta d'introdurre una tassa sulle case abusive "andrebbe approfondita". "Ho preso l'impegno - ha affermato - con il presidente di Conforcommercio a portare questa sua proposta all'esame del governo per approfondirla".
"Lombardo si arrabbia, perché dico che non ha ancora deciso cosa farà da grande, come presidente della Regione", ha detto poi il presidente di Confcommercio Sicilia, secondo cui per uscire dalla crisi "la Regione, e quindi lui, dovrebbe decidere una volta per tutte su quale settore puntare". "Invece - ha aggiunto - la mattina parla di rigassificatore, di pomeriggio del petrolchimico, di sera di turismo, l'indomani di centri commerciali".
[Informazioni tratte da Lasiciliaweb.it, ANSA, Corriere del Mezzogiorno, GdS.it]