Confiscato alla mafia il villaggio turistico ''Himera''
Una struttura di un valore complessivo di otto milioni di euro
La Corte di Cassazione ha reso definitiva la confisca del villaggio turistico ''Himera'', situato a 30 chilometri da Palermo e del valore complessivo di otto milioni di euro.
I carabinieri del Comando Provinciale hanno eseguito la confisca nei confronti di Vincenzo Marcianò, 60 anni, ritenuto uomo d'onore della famiglia mafiosa di Palermo-Boccadifalco.
L'uomo è indicato dai collaboratori di giustizia come elemento di spessore inserito nello schieramento dei corleonesi, molto vicino agli uomini d'onore delle famiglie di Caccamo e Termini Imerese con i quali intratteneva rapporti di affari.
Vincenzo Marcianò, insieme ai suoi fratelli, Giovanni, Francesco e Vincenzo, gestivano un ingente patrimonio che avevano acquisito tramite una maxi truffa ai danni dell'ufficio Iva e che avevano reinvestito nella realizzazione del villaggio turistico ''Himera''.
I collaboratori fanno riferimento anche all'ospitalità che veniva offerta nei primi anni Novanta nel villaggio ad alcuni latitanti, tra cui Leoluca Bagarella e Benedetto Capizzi.
I beni riconducibili a Marcianò erano stati sottoposti a sequestro con provvedimento dei giudici della sezione misure di prevenzione del settembre 2000, poi confiscati in primo grado nel dicembre 2001 ed in secondo grado nel marzo 2003.
I beni confiscati definitivamente a Marcianò fanno riferimento all'intero capitale sociale e complesso dei beni della Eolie Yachting S.r.l. con sede in Termini Imerese, una società che opera nel settore turistico alberghiero; 35 unità immobiliari che fanno parte del villaggio ''Himera''; il 50% dell'intero capitale sociale della Himera S.r.l. con sede a Palermo; 5 appezzamenti di terreno a Termini Imerese e Monreale e tre appartamenti a Palermo.
Fonte: GdS del 21 Marzo 2005