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Confronto a quattro fra i candidati delle primarie del centrosinistra

Borsellino, Faraone, Monastra e Ferrandelli insieme al centro Pio La Torre per illustrare i programmi

22 febbraio 2012

Primo confronto tra i quattro candidati alle primarie del centrosinistra (Rita Borsellino, Davide Faraone, Antonella Monastra e Fabrizio Ferrandelli) che martedì nel centro Pio La Torre di Palermo hanno risposto alle domande del presidente del Centro studi, Vito Lo Monaco, tese ad illustrare i punti programmatici dell'azione di governo per la città di Palermo proposta da ciascun candidato. Tra i temi affrontati quelli relativi al risanamento delle finanze comunali, degli insediamenti produttivi per Palermo e l'area metropolitana, il riuso dei beni confiscati alla criminalità organizzata.
Tutti i candidati si sono impegnati a sottoscrivere un codice etico che dovrà essere sottoscritto anche dalle persone presenti nelle liste da cui riceveranno appoggio.

Davide Faraone - Il consigliere regionale Davide Faraone a proposito del "buco di bilancio" al Comune di Palermo, ipotizzato in 140 milioni di euro dal centro Pio La Torre, teme che le passività possano essere addirittura maggiori: "nel bilancio ci sono entrate fittizie, e la situazione è più grave di quella che appare". Faraone solleva poi la scarsa incidenza delle risorse comunitarie finora utilizzate, e al contempo propone per risanare i conti una riduzione degli sprechi, a partire dai costi della politica, per cui ipotizza di creare una maggiore incisività di interventi tra i vari assessorati. La macchina comunale andrebbe poi riorganizzata con politiche di accompagnamento alla pensione di quanti più dipendenti possibili, e si dice favorevole all’ingresso nelle ex municipalizzate dei privati. A proposito invece degli insediamenti produttivi per Palermo, Faraone punta ad utilizzare i 24 chilometri di litorale e i tre grandi parchi urbani della città, anche in questo caso favorendo l'ingresso nei progetti dei privati, oltre ad un piano di manutenzione delle periferie e ad una riqualificazione delle aree dismesse (Fiera mediterranea, Mercato ittico e ortofrutticolo). I Cantieri culturali della Zisa, poi aggiunge, "devono diventare un centro mondiale". Infine propone una grande infrastruttura che elimini la circolazione dei tir per le strade palermitane, un centro congressi e un palazzetto dello sport per i grandi eventi. Sui beni confiscati infine, dice che l'assegnazione dovrebbe avvenire attraverso bandi pubblici, e pone il problema della ristrutturazione dei beni assegnati per cui si dice favorevole all'autorecupero a carico di chi ottiene il bene.

Antonella Monastra - Il consigliere comunale Antonella Monastra non condivide la proposta di Faraone sull'ingresso dei privati nelle ex municipalizzate, in quanto intravede il rischio di infiltrazioni mafiose. Piuttosto, dice, il problema va affrontato in maniera complessa, affrontando i nodi dei tanti consigli di amministrazione per risparmiare risorse. Si dice invece d'accordo con lui nel ritenere che il "buco di bilancio" sia maggiore rispetto alle attuali previsioni. Per risanare le finanze e rimettere in piedi la macchina comunale per la Monastra bisogna lavorare sui fondi comunitari: "Dovremmo lavorare al massimo per ottenere fondi come quelli destinati alla compatibilità ambientale o previsti dal fondo rotativo di Kyoto". Poi propone l'attuazione del bilancio di genere per verificare in un'ottica di pari opportunità quale impatto hanno le spese del Comune sulle donne. A proposito invece degli insediamenti produttivi la candidata ritiene che il Masterplan per Palermo elaborato da Confindustria, necessiti di un preventivo confronto con la città e i cittadini, per arrivare così ad una progettazione condivisa. La Monastra pensa poi ad una città metropolitana, per cui aggiunge "bisognerà lavorare sui collegamenti, che siano però - spiega - sostenibili". In riferimento invece ai beni confiscati Antonella Monastra ritiene che in passato sono state fatte assegnazioni poco trasparenti, e chiede in merito all'assegnazione dei terreni incolti che vengano coinvolti i cittadini del territorio.

Rita Borsellino - L'europarlamentare Rita Borsellino inizia con una battuta. "Ho visto in un bar Cammarata, quando mi ha visto mi ha salutato, fatto gli auguri, e mi ha detto: 'Non creda a quello che si dice in giro, i conti del Comune sono perfettamente in ordine'". La Borsellino poi entra nel merito del dibattito. "La macchina comunale non funziona nonostante la mole di impiegati che ci lavorano. Non si può pensare - nota Borsellino, in disaccordo con Faraone - ad una drastica riduzione del personale, ma è necessario - prosegue - razionalizzare l'intera macchina comunale, per capire chi sono gli impiegati, cosa fanno e cosa sanno fare. In questo modo attraverso la valorizzazione delle competenze si potrebbe risparmiare moltissimo in termini di consulenze esterne". "Poi dobbiamo abbattere gli sprechi e attirare sviluppo. Come? Semplificando la macchina burocratica, e recuperando fondi europei andati persi negli anni anche per l'inadeguatezza riscontrata finanche nella semplice compilazione delle domande". Sui fondi europei la Borsellino ritiene inoltre necessario modificare i regolamenti di erogazione, affinché tra i destinatari ci sia anche il Comune e non solo la Regione. Sullo sviluppo della città, invece, la candidata di "Un'altra storia" afferma tra le priorità, innanzitutto il completamento dei cantieri in corso. Mentre per i cantieri a venire è necessario "che le infrastrutture in programma abbiano tempi certi". A proposito del Masterplan di Confindustria, Borsellino dice "è interessante" ma "ci sono anche altri progetti": in entrambi casi la candidata reputa necessario discutere dei progetti insieme ai palermitani. "Il progetto di sviluppo di Palermo deve partire da tutti gli attori di questa città", afferma. Sui beni confiscati, infine, ritiene che le norme ci sono e sono buone, "è necessario - aggiunge - maggiore trasparenza nell'assegnazione oltre ad una cura maggiore sulla meritocrazia delle associazioni assegnatarie". Borsellino propone di coinvolgere nella gestione dei beni anche Università e Ricerca.

Fabrizio Ferrandelli - Fabrizio Ferrandelli arriva in ritardo al forum con gli altri candidati, ma in tempo per rispondere a quasi tutte le domande. "Palermo ha voltato le spalle al mare", esordisce, "e bisogna rivalutare questa risorsa con il risanamento dei tratti di costa, attraverso opere di ingegneria ambientale: da Mondello a Sferra Cavallo". Per rilanciare l'economia il candidato propone di valorizzare le "attività produttive che puntino tutto sulle nuove tecnologie". "Per fare attività produttiva - prosegue - dobbiamo avere la grande sponda dell'amministrazione pubblica", e cita al riguardo una società del Comune di Palermo, già esistente, capace di facilitare per questo le procedure burocratiche, che anche per Ferrandelli vanno snellite e rese agili. Poi ricorda le battaglie in Consiglio comunale sui terreni confiscati alla mafia, per cui propone di valorizzare i terreni della periferia sottratti alla criminalità organizzata con il decentramento di attività culturali. "E' giusto che il Comune dia i soldi per la rivalutazione dei beni confiscati, ma siccome soldi non ne ha, fornisca almeno le garanzie bancarie e fideiussorie ad associazioni e fondazioni che vogliono effettuare interventi tali da rendere produttivi i beni oggetti di riuso".

[Articolo di Francesco Parrella, Corriere del Mezzogiorno del 21 febbraio 2012]

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22 febbraio 2012
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