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Connessi in vacanza

Anche sotto l'ombrellone, tutti con smartphone e tablet, sempre in Rete

22 agosto 2012

Sono smartphone, tablet e netbook i migliori compagni d'ombrellone per il 77% dei manager italiani. Almeno secondo i risultati di un'indagine condotta dal gruppo Hays, specializzato nella selezione in top e middle management, che ha chiesto a 300 professionisti italiani quali progetti hanno per le vacanze estive 2012.
Per la maggior parte degli intervistati, quindi, 'vacanza' non sempre fa rima con 'riposo': il 77% dei professionisti dovrà, infatti, alternare bagni in mare e passeggiate in montagna con conference call e planning del budget. E, se da una parte c'è chi si 'limiterà' a un semplice controllo della posta aziendale (46%), dall'altra, invece, ci sono manager che dovranno sacrificare gran parte delle proprie vacanze lavorando (12%). Solo 2 intervistati su 10 non devono, o vogliono, lavorare durante le proprie ferie.

I nuovi strumenti tecnologici nati negli ultimi anni, sempre più miniaturizzati e potenti, permettono di essere 'virtualmente' presenti in ufficio, svolgendo non solo le più semplici operazioni di routine, ma anche portando avanti da remoto veri e propri progetti di business: tra i device maggiormente utilizzati per lavorare durante le ferie, troviamo al primo posto gli smartphone (75%), seguiti da pc e netbook (69%) e dai nuovi tablet (28%).
Ma i dati raccolti confermano anche che, oramai, lavorare in vacanza sta diventando una spiacevole abitudine per gli italiani: l'83% degli intervistati afferma, infatti, che lavorare durante il proprio periodo di meritato riposo non è certo una novità. E, se il 58% di questi precisa che la mole di lavoro che dovrà affrontare quest'estate è pari a quella degli anni precedenti, c'è addirittura un 15% che avrà maggiori impegni lavorativi rispetto alle ferie del 2011.
"Da diversi anni ormai, il rapporto dei manager italiani con le vacanze - afferma Carlos Manuel Soave, managing director di Hays Italia - sta cambiando. Pur continuando ad andare in vacanza, molti professionisti non riescono davvero a staccare la spina, e si ritrovano a gestire riunioni e agende sotto l'ombrellone. E' vero che ci sono impegni lavorativi che incombono anche nel periodo estivo. Ma sta alla sensibilità del professionista capire quando è il momento giusto per disconnettersi e dedicare tempo alla famiglia, agli amici o a se stessi. Quasi a discolpa degli stakanovisti da ombrellone, c'è da dire che in vacanza si registrano un impegno e uno stress solitamente minori rispetto a quelli dei canonici giorni di ufficio, ma lo stacco completo dal lavoro sta diventando sempre più raro".

E, infine, qualche curiosità sulle vacanze dei professionisti intervistati: nonostante il periodo di ristrettezze economiche, 9 professionisti su 10 non rinunciano alle ferie nella stagione estiva. Non solo: in tempi di spending review, quasi il 66% degli interpellati confessa che il proprio periodo di vacanze (mediamente due settimane) è rimasto invariato rispetto al 2011. Per il 68% dei professionisti che invece rimane a casa, le mancate ferie sono dovute a motivi economici, mentre il 31% è trattenuto da ragioni familiari; solamente il 18% preferisce 'sacrificarsi' e rimanere alla scrivania in estate, per poi recuperare con una massiccia dose di vacanze in altri periodi dell'anno.

"Tecnomania" in spiaggia non solo per i professionisti - Italiani in spiaggia navigatori... del web. A dispetto del relax e delle ferie da passare finalmente lontano dal lavoro, gran parte dei vacanzieri non stacca la spina: ben il 42,44%, infatti, utilizza Internet in spiaggia con una media di quasi 2 ore al giorno, e con picchi di 10 ore.
E' quanto emerge da una ricerca dell'Esc Team, primo centro ultraspecialistico per la cura dalle dipendenze dal web, condotta a fine luglio su 1.548 bagnanti italiani intervistati sulle spiagge di Porto Cervo, Forte dei Marmi, Santa Margherita Ligure e Riccione. I risultati evidenziano dunque che oltre 2 intervistati su 5 navigano in Rete anche in spiaggia, e che il 10% rinuncia al bagno in mare o ad altre attività 'da ombrellone' per potersi collegare al web. Gli strumenti di navigazione più utilizzati sono gli smartphone, posseduti dal 99,54% dei navigatori; seguono i tablet (21,90%), mentre sono il 12,78% coloro che utilizzano anche gli Internet point dello stabilimento balneare e il 4,10% i notebook.

Ma cosa pensa dei navigatori da spiaggia chi non utilizza Internet al mare? Il 75,35% crede che ognuno sia libero di fare ciò che preferisce durante le proprie ferie, il 19,9% invece ne dà un giudizio negativo e il 4,51% è infastidito dal comportamento di chi naviga sul web sotto l'ombrellone.
"La spiaggia è sempre stato il luogo ideale per rompere le abitudini alla scoperta di sensazioni nuove, per rilassarsi e recuperare una buona relazione con il proprio corpo e con gli altri", spiega Paolo Giovannelli, psichiatra direttore dell'Esc Team. "Rinunciare a questa occasione - aggiunge - significa rinforzare quegli schemi cognitivi che promuovono l'insorgenza della dipendenza dal web". Da qui il monito: "Rompete gli schemi, lasciate la tecnologia a casa, la ritroverete al vostro ritorno".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, Labitalia]

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22 agosto 2012
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