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Consegnate 5 'bandiere nere' ai pirati del mare

Legambiente 'segna' tutti coloro che portano avanti un modello insostenibile di sfruttamento e fruizione del mare e delle coste

27 giugno 2012

Per la Goletta Verde di Legambiente si preannuncia un'estate calda. Non sarà la temperatura a preoccupare particolarmente l'equipaggio dell'imbarcazione ambientalista, "ma piuttosto tutte le malefatte dei nuovi pirati del mare, cioè di coloro che portano avanti un modello insostenibile di sfruttamento e fruizione del mare e delle coste".
E' quanto si legge in una nota di Legambiente che spiega come "nel suo viaggio itinerante dalla Liguria al Friuli Venezia Giulia, in quasi due mesi di navigazione, porterà in giro per l'Italia le vertenze ambientali più pericolose che incombono sulla salute e l'integrità del nostro prezioso patrimonio marino".

Stefano Ciafani, vice presidente nazionale di Legambiente spiega che "le cinque bandiere nere che consegnamo sono una triste realtà, il lato peggiore di un modello di fare economia e politica che tarda a scomparire e che continua ad impattare negativamente sull'ambiente e sulla qualità della vita dei cittadini. Le bandiere nere, rappresentano denuncie precise ma al contempo sono anche il simbolo delle minacce che incombono sul nostro mare e che vogliamo sconfiggere".

Le cinque bandiere nere vanno a "Francesco Bellavista Caltagirone, l'imprenditore a capo di un impero nel mondo delle costruzioni coinvolto nei progetti dei porti turistici a maggior impatto ambientale lungo tutta la penisola".

A Corrado Passera, ministro dello Sviluppo Economico, per il Decreto Sviluppo, "che ha riattivato le procedure per la ricerca e l'estrazione di petrolio dai fondali marini che erano bloccate dalla legge approvata nel 2010 dopo l'incidente nel Golfo del Messico". A Passera la 'bandiera nera' va anche per "il Decreto Rotte, una legge monca che si occupa solo delle aree protette (e per le quali peraltro sono già operativi provvedimenti di deroga), ma non è riuscita a vietare i passaggi ravvicinati delle navi da crociera davanti a luoghi delicati e di gran pregio come ad esempio le coste non protette dell'isola di Capri, quelle di Pantelleria, di San Pietro o delle Eolie".

Altre bandiera nera di Legambiente va "a Raffaele Lombardo, governatore della Regione Sicilia, per aver assecondato e non rigettato la proposta di project financing della Sidra finalizzata alla messa in sicurezza dei tratti di costa in erosione, ma che in realtà prefigura la 'svendita' ai privati delle spiagge siciliane. A tutt'oggi gli uffici regionali hanno istruito o hanno in corso di valutazione la proposta. La Regione dovrebbe concedere in uso per 30 anni, estensibili a 50, il demanio marittimo sul quale un gruppo di società immobiliari interessate a sostenere l'iniziativa potrebbe realizzare attività turistiche di vario genere, incluse la costruzione di nuovi porti, aree commerciali, impianti sportivi e strutture ricettive", si legge nella nota.

Ancora, a Costa Crociere, la compagnia di navigazione del gruppo Carnival Corporation proprietaria della Costa Concordia, la nave che ha fatto naufragio all'isola del Giglio. Infine la bandiera nera di Legambiente va alla Grimaldi Lines, la compagnia di navigazione armatrice del Venezia, l'eurocargo che, in una giornata di mare in tempesta che avrebbe dovuto far rinviare il viaggio, ha perso nei pressi dell'isola di Gorgona, nel Parco nazionale dell'Arcipelago toscano, due semirimorchi con un carico di 224 fusti tossici contenenti ciascuno 200 kg di cobalto e monossido di molibdeno (45 tonnellate totali). [Adnkronos/Ing]

 

 

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27 giugno 2012
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