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Consigli per un cenone senza sprechi

A Capodanno viene buttato via troppo cibo. Per evitare questo "tradizionale" spreco, qualche semplice e utile consiglio

31 dicembre 2010

Non arrivare a tavola affamati, dare preferenza ai cibi più graditi, tenendo però d'occhio le porzioni. E ancora. Non esagerare con i condimenti, e non lasciarsi tentare dalle offerte e dagli sconti dei supermercati. Sono alcuni dei segreti per passare un Capodanno di festa senza spreco di cibo a tavola.

Ogni anno milioni di tonnellate di alimenti acquistati in eccesso vengono infatti gettati il mattino seguente. Per combattere questa cattiva abitudine, gli esperti dell'Andid, l'Associazione nazionale dietisti, ha messo a punto un decalogo di consigli contro lo spreco alimentare durante le feste. "Questa tendenza allo spreco - spiega in una nota la presidente dell'Andid, Giovanna Cecchetto - non sente ragioni, economiche o scientifiche. È in crescita perché il nostro stile di vita sta inesorabilmente cambiando: si ha sempre meno tempo da dedicare alla preparazione dei pasti, non si recuperano gli avanzi, si ha una sensazione di ricchezza più per ciò che ci viene proposto che per ciò che ci possiamo permettere. E così, mentre oltre sette milioni di italiani vivono sotto la soglia di povertà relativa, si buttano al macero cibi buoni perché – dati Istat 2007 – nel 40% dei casi ne sono stati comprati troppi; nel 21% perché ci siamo fatti convincere dall'allettante 'prendi tre paghi due', nel 24% dei casi perché sono scaduti o sono andati a male; nel 9% perché non sono piaciuti; nel 7% dei casi perché non servivano proprio".

Ecco, nel dettaglio, i dieci consigli per un Capodanno di festa ma senza sprechi:
1. Non arrivare affamati al momento dei pranzi o delle cene delle feste;
2. Ascoltare e rispettare i segnali di sazietà del nostro fisico;
3. Evitare pane, grissini, etc. tra una portata e l'altra;
4. Evitare di farsi versare il vino più volte, bere a piccoli sorsi controllando la quantità (da ricordare che, di norma, la quantità massima indicata per l'uomo corrisponde a tre bicchieri e a due per la donna). Attenzione alla somma tra vino e superalcolici. Se si conosce il menù, dare preferenza ai piatti più graditi e ridurre la porzione o evitare quelli meno graditi;
5. Se si prevede di festeggiare in casa è necessario bilanciare i menù, alternando piatti più ricchi di grassi e condimenti con altri meno ricchi e prevedendo sempre dei contorni di verdura. Cercare di usare quantità di condimenti non superiori al necessario per insaporire l'alimento;
6. Farsi servire comunque porzioni piccole/moderate (anche se si paga o se si è ospiti);
7. Non rinunciare alle verdure, che aiutano a saziarsi;
8. Pianificare i menu nel caso si festeggi in casa, ed acquistare alimenti nella quantità corretta e proporzionata al numero degli invitati;
9. Non lasciarsi tentare dalle offerte/sconti per limitare eccessive scorte di alimenti ad elevato contenuto zuccheri e grassi (dolci, snack salati, frutta secca, etc.);
10. Approfittare del tempo libero per muoversi un po' (magari una bella camminata in compagnia).

"Il cibo gettato via - aggiunge Ambra Morelli, presidente Andid Lombardia - è anche un problema ambientale, sociale ed economico enorme in un momento in cui i prezzi delle materie prime aumentano, le riserve alimentari mondiali si assottigliano e sono sempre più forti le preoccupazioni sulla sicurezza alimentare e sull'effetto sui livelli globali di povertà espressi dalle Nazioni Unite: con quello che si getta nei Paesi ricchi non solo si azzererebbe il problema della malnutrizione nei Paesi poveri (in 28 nazioni, soprattutto africane, la quota di popolazione che soffre la fame supera il 40 %), ma addirittura si 'rischierebbe' di portare anche quei Paesi alle soglie della sovra-alimentazione e obesità".
L'impegno dell'Andid e di tutti i dietisti è orientato proprio verso la promozione e la sensibilizzazione a un modello alimentare sostenibile, che bandisca inutili sprechi e contribuisca al miglioramento della salute, alla protezione delle risorse naturali e alla valorizzazione del lavoro dell'uomo. "Contenere e sfuggire questi sprechi è possibile con un approccio ecologico all'alimentazione, tale da consentire la soddisfazione delle esigenze delle attuali generazioni, senza tuttavia danneggiare quelle future", conclude la presidente dell'Andid Cecchetto. [Adnkronos Salute]

 

 

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31 dicembre 2010
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