Continua la guerra intestina...
Il co-cordinatore del Pdl in Sicilia, Domenico Nania: ''Ritiriamo due assessori dalla giunta regionale''
"Ha ragione Miccichè. Non c'è chiarezza, né potrebbe esserci in chi predica bene e razzola male. E' giunto il momento di ritirare i due assessori (Mario Milone e Nino Beninati, ndr) dalla giunta regionale in rappresentanza dei due leader siciliani dell'ex Fi, senza che questo significhi assolutamente ritirare il sostegno a un governatore che dobbiamo continuare a sostenere lealmente".
Lo ha scritto il co-coordinatore del Pdl in Sicilia, Domenico Nania, in una lettera al presidente del Senato, Renato Schifani, e al ministro della Giustizia, Angelino Alfano. Per Nania "il ritiro degli assessori metterebbe in risalto il sostegno, a volte camuffato, a volte palese, dei tanti Cracolici (capogruppo Pd all'Ars, ndr) e Lumia (senatore Pd, ndr), ma ridarebbe dignità alla politica". "Se la politica si trasforma in una giungla hanno il sopravvento le iene e gli sciacalli - ha aggiunto Nania - Se diventa il regno della chiarezza e della responsabilità possono vincere le ragioni del consenso e del rispetto per tutti. Caro Alfano e Schifani, è giunto il momento della chiarezza, perché se si rispettano gli elettori non si possono tenere a lungo i piedi in due staffe. Il resto lo vedremo strada facendo".
Nella lettera a Schifani e Alfano, Nania ha sottolineato che "oggi in Sicilia, di fatto, come è sotto gli occhi di tutti, una parte del Pdl governa con Lombardo e con una parte del Pd e l'elezione a presidente della commissione sanità Giuseppe Laccoto (Pd), lo dimostra in modo lampante". "Se Lombardo resta presidente - sostiene il co-coordinatore del Pdl in Sicilia - è perché l'opposizione, oggi rappresentata formalmente dal Pd e dall'Udc (che insieme avrebbero 41 deputati regionali), non presenta una mozione di sfiducia. Se la presentassero e fosse approvata, Lombardo sarebbe già a casa e i siciliani potrebbero eleggere un presidente facendo chiarezza in un quadro politico che giorno dopo giorno si aggroviglia sempre di più". "Ovviamente - ha aggiunto - non è questo lo scenario che mi auspico. Anche se, non dimentichiamolo, il quasi 70% di coloro che hanno proposto e votato Lombardo sono fuori dal governo regionale".
Il ministro della Giustizia Angelino Alfano in risposta alla lettera aperta del senatore Domenico Nania, ha detto: "Rispondo al senatore Nania perché sono tra quelli che, in Sicilia, lo considerano il coordinatore regionale. Come ho già avuto modo di rappresentare al senatore Nania, io ho il piede in una staffa sola che è quella di Silvio Berlusconi, anche quando ciò comporta qualche rinuncia alle mie opinioni". "A Silvio Berlusconi - continua il Guardasigilli - compete la stipula e la rottura delle alleanze, a maggior ragione quando esse hanno riflessi nella politica nazionale (poiché di questo intende parlare Nania al di là di talune edulcorate espressioni utilizzate obbligatoriamente in un comunicato stampa). Come preannunciato a Nania in altra sede, parlerò con il presidente Berlusconi per rappresentare la mia posizione sulle vicende siciliane. Certamente lo faranno anche altri e altrettanto certamente non tutte le opinioni saranno uguali". "Il presidente Berlusconi - conclude Alfano - prenderà le decisioni con la consueta saggezza, con buon senso e concretezza. Preannuncio fin d'ora che io starò comunque dalla parte della decisione che il presidente Berlusconi assumerà".
L'opposizione: "Il centrodestra in Sicilia è finito" - "Siamo ormai all'epilogo di un copione che in Sicilia va in scena da mesi: la guerriglia interna al centrodestra sancisce che la coalizione che poco più di un anno fa ha stravinto le elezioni, ormai si è sbriciolata, non c'è più". Lo dice Antonello Cracolici, presidente del gruppo del Partito Democratico all'Ars. "Il meschino tentativo di gettare fango - aggiunge - anche sull'opposizione del PD, che ha avuto il merito di rendere evidenti le insanabili contraddizioni nella maggioranza, è solo un modo per provare, inutilmente, a confondere le acque e spostare l'attenzione altrove. Ma la realtà è sotto gli occhi di tutti: il centrodestra in Sicilia è finito, non è in grado di amministrare la Regione, come non è in grado di governare Palermo, Catania e Messina, né gli altri comuni dell'isola".
Ancora più duro il il segretario regionale del Pd, Francantonio Genovese: "Non permetto a nessuno, tanto meno a un politico di lungo corso come Nania, di affrontare le beghe interne al Pdl gettando discredito sul mio partito. Il tentativo di ricondurre a un disegno inciucista l'elezione di Pippo Laccoto a presidente della commissione Sanità è semplicemente ridicolo. Com'è noto, in quell'organismo, Pd ed Udc avevano e hanno la maggioranza assoluta. Il problema, quindi è tutto interno al Pdl che si è dimostrato incapace di governare nell'interesse dei siciliani. E allora se il Pdl in Sicilia è allo sbando la responsabilità forse è anche di chi lo guida. Nania ne tragga quindi le conclusioni e si dimetta dall'ambita carica di coco regionale del Pdl".
Per il senatore dell'Udc Gianpiero D'Alia, "la vera anomalia in Sicilia, come nel resto d'Italia, è lo scontro interno al Pdl che ha reso ingovernabile la regione e ora rischia di paralizzare gli enti locali. Uno scontro di potere in cui l'unico vincitore sarà Lombardo, vero specialista della materia. Di fronte a questo scempio occorre fare chiarezza restituendo dignità alla politica e alle istituzioni. L'unica strada è la mozione di sfiducia al governo Lombardo in cui ciascuno, in aula, si assuma la responsabilità delle proprie scelte. Non è più tempo di congiure di palazzo e di giochi di corridoio. I siciliani meritano qualcosa di più e di meglio".
[Informazioni tratte da Ansa.it, La Siciliaweb.it]