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Continua la protesta degli ex operai Fiat di Termini

Centinaia di cassintegrati, esodati e interinali manifestano davanti al Palazzo di giustizia di Termini Imerese

16 maggio 2012

Dopo aver 'assediato' ieri Villa Malfitano a Palermo (dove era in corso un convegno organizzato dalla Presidenza della Regione siciliana nell'ambito della festa per i 66 anni dell'autonomia) e occupato nei giorni scorsi Agenzia dell'Entrate, Serit e banche, gli operai dello stabilimento ex Fiat e dell'indotto questa mattina sono tornati a riunirsi in piazza Duomo a Termini Imerese (Pa). Dopo l'assemblea è stata decisa una nuova azione di protesta. Questa volta nel mirino dei manifestanti è finito il Tribunale di Termini Imerese. Centinaia di cassintegrati, esodati e interinali stanno effettuando un sit-in davanti il Palazzo di giustizia. Un'azione simbolica, chiariscono Fim Fiom e Uilm, come quelle attuate nei giorni scorsi.
"La nostra azione non è contro giudici e magistrati - spiega il segretario della Fiom di Palermo, Roberto Mastrosimone - Abbiamo scelto il Tribunale per rivendicare che in questo Paese la giustizia sociale e le leggi non sono uguali per tutti". I sindacati ricordano che "al ministero per lo Sviluppo è stato firmato un accordo di programma, ma a distanza di mesi rimane un pezzo di carta". "Gli accordi che vengono sottoscritti si rispettano - dice Mastrosimone - Qualcuno non ha chiaro che da quell'accordo dipende il destino di 2.200 lavoratori, che hanno famiglie e bambini. Vogliamo soluzioni immediate, sicuramente gli operai non si fermeranno più, pretendono soluzioni e il rispetto della dignità".
"La crisi continua a peggiorare, mancano impegno e applicazione degli accordi - aggiunge Vincenzo Comella, segretario provinciale della Uilm -; chiediamo che il governo regionale faccia pressioni sul ministero dello Sviluppo economico e del Lavoro per dare risposte su reindustrializzazione ed esodati. Invitalia e il ministro Passera devono sciogliere i nodi principali. Abbiamo l'esigenza di ottenere delle risposte prima dell'estate perché se non si applicano gli accordi sugli esodati e sulla reindustrializzazione si rischia il licenziamento per tutti".

Ieri, durante il presidio davanti Villa Malfitano, i rappresentanti dei lavoratori hanno incontrato l'assessore regionale all'Economia Gaetano Armao. "È chiaro, questa riunione ha evidenziato che la situazione è complicata, arrivano notizie pesanti da Roma - ha detto Roberto Mastrosimone - e rischia di crollare anche l'accordo firmato a dicembre, serve coesione".
L'assessore Armao, al termine del vertice con i sindacati e dopo aver sentito telefonicamente il governatore Raffaele Lombardo, ha annunciato: "Lombardo sta cercando il ministro Passera per un incontro immediato che serva a dare risposte e fare chiarezza sulla vertenza”. "Il governatore - ha aggiunto - condivide le lamentele e la preoccupazioni degli operai. Chiediamo a Roma indirizzi certi, un monitoraggio dell'attuazione dell'accordo e risposte sulla questione degli esodati”. "Chi ha guidato la macchina - ha concluso l'assessore - deve sapere dove fermarla. L'Esecutivo regionale chiede il rispetto dei tempi e risposte certe”.
In serata, da Catania, Raffaele Lombardo ha riferito sulla questione: "Chiedo al ministro Passera di ricevermi, domattina sarò a Roma proprio per questo motivo, affinché si possano concordare gli ulteriori passi da compiere per salvaguardare e valorizzare la professionalità acquisita dai lavoratori di Termini Imerese e per non fare mancare all'economia siciliana questo importante volano di sviluppo produttivo e occupazionale". "Il governo della Regione, che ho l'onore di presiedere - ha aggiunto Lombardo - si è sempre schierato al fianco dei lavoratori fin da quando ha stigmatizzato le parole e le scelte dell'amministratore delegato della Fiat Sergio Marchionne. Abbiamo fatto la nostra parte fino in fondo per rispondere alle aspettative dei lavoratori. Abbiamo lavorato con Invitalia che ha selezionato l'unica ditta operante nel settore dell'auto (Dr Motor, ndr) disponibile a rilevare lo stabilimento. Già ieri avevo chiesto l'intervento del governo centrale per sbloccare la situazione di stallo".

Sempre accanto alle tute blu il sindaco di Termini Imerese, Salvatore Burrafato. "Chiedo al ministro Passera e al governatore Lombardo, in qualità di componenti del collegio di vigilanza dell'accordo di programma per l'area industriale di Termini Imerese - ha detto -, di convocare immediatamente l'organismo per fare il punto della situazione. Serve un confronto serio, durissimo - ha concluso Burrafato - perché questa incertezza non è più tollerabile”.

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, Ansa, Lasiciliaweb.it]

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16 maggio 2012
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