Continua la serrata degli albergatori di Cefalù
Inviate 70 lettere di licenziamento con effetto immediato (100% dell'occupazione nel comparto)
La serrata degli albergatori di Cefalù continua. La crisi che ha causato nell'ultimo anno, la perdita di circa 21mila presenze, e l'aumento sproporzionato, che ha anche visto quintuplicare le imposte comunali, sta portando al collasso l'imprenditoria turistica della cittadina normanna. La conseguenza è l'invio di 70 lettere di licenziamento con effetto immediato, (che oggi rappresentano il 100% dell'occupazione nel comparto); a rischio sono anche gli 800 stagionali previsti per il 2013.
"Non abbiamo avuto nessuna apertura da parte dell'amministrazione comunale - dice Francesca Cacciola de "Le Calette" - chiediamo di essere capiti e se ciò non accadrà andremo avanti con la nostra protesta".
"Gli alberghi hanno promosso Cefalù sostenendone l'economia, l'immagine e la promozione con i propri indotti e investimenti, ma oggi non siamo più in grado di pagare le imposte che ci stanno mettendo in ginocchio" sottolinea Arcangelo Scialabba de "La Giara".
"Saremo costretti a dover scegliere se pagare i dipendenti o le tasse", sostiene Rosanna De Gaetani del "Costa Verde". "Non è una protesta ma solo un fatto amaramente dovuto".
Al percorso degli albergatori si uniscono i ristoratori cefaludesi, che a conclusione dell'incontro dell’altro ieri hanno deciso di abbracciarne la causa. Sulla vicenda intervengono i sindacati: "Dobbiamo amaramente constatare che a pagare i costi della crisi sono sempre i più deboli - dice Monica Genovese, segretaria generale della Filcams Cgil Sicilia - Chiediamo agli albergatori di tornare indietro sulla decisione e di fare una battaglia per una diversa politica del turismo da parte dei Comuni e della Regione, a partire dall'abbattimento della tassazione, penalizzante per un comparto già in crisi per il calo delle presenze".
"I Comuni - sostiene il segretario regionale della Uiltucs, Pietro La Torre -, per fare cassa stanno imponendo un aumento della tassazione che ricade pesantemente sul settore turistico. Non è possibile che a pagare siano sempre gli stessi soggetti. Nell'Isola stimiamo circa 2 mila richieste di licenziamento nelle strutture alberghiere. Le parti sociali dovrebbero incontrarsi tempestivamente per addivenire a un'univoca strategia nel confronto con il nuovo governo regionale".
[Informazioni tratte da Corriere del Mezzogiorno, ANSA, Lasiciliaweb.it]
- Si spengono le luci negli hotel di Cefalù (Guidasicilia.it, 24/11/12)