Continua lo scontro in procura dopo il blitz nell'Agrigentino
Inteviene il procuratore Vittorio Teresi: "E' stata una decisione giusta"
"Lo sviluppo polemico sui giornali ha avuto come effetto quello di individuare nel procuratore Messineo il solo responsabile della decisione di dare il via libera al blitz contro le cosche agrigentine. Io ho una delega piena e sono l'unico responsabile di questa scelta. Ho seguito gli sviluppi delle indagini dei colleghi che si occupano della mafia di Trapani e ho fatto sempre in modo di non ostacolare l'inchiesta sulla ricerca di Messina Denaro".
Rivendica la paternità della decisione di intervenire, fermando 47 mafiosi agrigentini, Vittorio Teresi, procuratore aggiunto di Palermo.
La polemica nasce dal fatto che alcuni, come la collega di Teresi, Teresa Principato, ha definito "un blitz intempestivo". Inoltre, secondo il procuratore Principato, che coordina il pool che si occupa delle cosche trapanesi, avrebbe "bruciato" l'inchiesta dei carabinieri del Ros vicini, a dire del magistrato, a una svolta nella ricerca del padrino latitante Messina Denaro. Dalla vicenda è nata una polemica rovente con tanto di scambio di email tra Principato, "amareggiata" per il vanificarsi del lavoro del Ros e il procuratore Francesco Messineo che ha vistato la richiesta di fermo di Teresi. "Per mesi - ha precisato Teresi - abbiamo lasciato campo libero assoluto alle indagini su Messina Denaro anche quando in qualche modo avevano ripercussioni sul territorio agrigentino. L'informativa che ha portato all'operazione contro le cosche agrigentine è di 9 mesi fa. Il blitz non era più procrastinabile perché a carico dei fermati c'era un pericolo di fuga attuale e per i gravi indizi criminosi che derivavano dal piano di creazione di un nuovo mandamento mafioso".
"In casi simili - ha spiegato ancora il magistrato - non si può procedere col ritardato arresto come in certe indagini, ad esempio sui traffici di droga, e comunque si deve anche tenere in considerazione l'aspettativa di sicurezza della gente". Non un'operazione azzardata, ma uno studio di tutte le conseguenze possibili. "Io - ha concluso Teresi - ho sottoposto con forza la richiesta al procuratore dopo avere fatto un bilanciamento di interessi ed avere ritenuto che gli elementi fornitici dagli investigatori fino a lunedì non erano convincenti circa la concreta possibilità di sviluppi imminenti legati alla cattura di Messina Denaro".
[Informazioni tratte da ANSA, Corriere del Mezzogiorno]
- Scontro tra pm sul blitz di Agrigento (Guidasicilia.it, 28/06/12)