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Continuano gli sbarchi, si ripetono le tragedie

Mentre n Sicilia continuano ad arrivare centinaia di disperati, al largo di Lampedusa si è consumata una nuova strage

12 maggio 2014

Erano in maggioranza ragazzini gli immigrati somali sbarcati la scorsa notte a Porto Empedocle, in provincia di Agrigento. Su un totale di 97 persone 61 erano minori non accompagnati. Sull'imbarcazione dove si trovavano, c'erano anche 16 donne, comprese 5 incinte di cui una al nono ed una all'ottavo mese. Gli immigrati erano stati recuperati dal pattugliatore "Vega" della Marina militare nell'ambito del dispositivo "Mare nostrum".
In precedenza a Porto Empedocle erano giunti 423 extracomunitari prelevati dal pattugliatore "Peluso" della Guardia costiera e col traghetto di linea European Voyager da Lampedusa. L'arrivo della "Vega" alla banchina Todaro è stato assistito dalla sala operativa della Capitaneria di Porto - Guardia Costiera di Porto Empedocle.

È, dunque, emergenza sbarchi a Trapani dove in meno di dieci giorni sono approdati circa 1800 migranti, compreso lo sbarco di 54 tunisini rintracciati, un paio di giorni fa, sull'isola di Favignana e che, dopo essere stati portati a Trapani, al Cie di Milo, saranno rimpatriati oggi.
Stamattina la polizia di Ragusa ha fermato due presunti scafisti dell'imbarcazione con a bordo 233 siriani soccorsa da una nave della Marina militare italiana arrivata due giorni fa nel porto di Pozzallo. Sono due tunisini che, secondo alcuni testi, avrebbe ricevuto un compenso di 6.000 euro ciascuno per il viaggio, che avrebbe fruttato all'organizzazione circa 460mila euro. Agli atti delle indagini della squadra mobile di Ragusa ci sarebbe un filmato del viaggio girato con un telefonino.

Ed una notizia di poche ore fa informa che un altro barcone carico di immigrati è affondato al largo della Libia. Sono una ventina i cadaveri recuperati finora dopo il nuovo naufragio. Oltre 210 profughi sono stati tratti in salvo. Non si conoscono ancora i dettagli. Le autorità marittime italiane sono state informate dall'equipaggio di un rimorchiatore al servizio di alcune piattaforme petrolifere che si trovano a 50 miglia dalle coste della Libia e a 100 miglia da Lampedusa.
Secondo la segnalazione un'imbarcazione sulla quale c'erano circa 400 persone si sarebbe rovesciata. Il numero di naufraghi è stato confermato anche dal presidente della Croce Rossa Francesco Rocca. Sul posto sono arrivate le unità navali dell'operazione "Mare nostrum". Sul luogo dell'incidente sarebbero già presenti anche alcuni mercantili che sono stati dirottati in zona per le operazioni di soccorso. "Non si sa ancora quante fossero le persone a bordo - spiega il comandante della capitaneria di porto di Lampedusa Giuseppe Cannarile - ma i superstiti dicono che fossero centinaia. Siamo sul posto e stiamo lavorando senza sosta".
Ieri un'altra imbarcazione era naufragata al largo delle coste libiche provocando la morte di almeno 40 migranti che tentavano di attraversare il Canale di Sicilia. Il portavoce del ministero dell'Interno libico, Rami Kaal, ha reso noto che "almeno 40 persone sono morte e 51 sono state tratte in salvo dopo l'affondamento di un barcone carico di immigrati sulla costa est della Libia".

Ieri, il ministro dell'Ambiente Gianluca Galletti è stato a Pozzallo (RG) per visitare il centro di prima accoglienza, dove al momento ci sono 250 migranti, e per ascoltare le istanze della città dopo gli sbarchi dei migranti delle ultime settimane.
Galletti è stato ricevuto dal sindaco Luigi Ammatuna che gli ha prospettato "la grande difficoltà del Comune ad accogliere numeri così alti di migranti" e ha chiesto maggiore attenzione del Governo nazionale "perché - ha detto - Pozzallo non può essere una nuova Lampedusa specialmente in estate perché si corre il rischio di compromettere la stagione turistica".

Il ministro ha rassicurato il sindaco. "Ritengo che il problema - ha dichiarato Galletti - vada risolto a monte, intervenendo nei campi libici. Non è possibile che tutti gli sbarchi dei migranti siano indirizzati in questa città". "L'emergenza immigrazione non può essere solo di Pozzallo e della Sicilia" ha detto il ministro. "Serve un'intesa con i paesi di provenienza dei migranti, una vera e propria azione internazionale per scongiurare casi come quelli degli ultimi mesi che hanno messo in ginocchio il sud est dell'isola". "Sono venuto qui per rendermi conto della situazione nella quale versa la città di Pozzallo, che dà accoglienza e ospitalità a tutti i migranti che sbarcano sulle sue coste. Riferirò al governo quanto ho visto e la decisione sarà collegiale". "Una cosa è parlare di questi temi da una poltrona, un'altra è venire qui e rendersi davvero conto della situazione. Il lavoro del personale del cpa fa onore all'Italia e il governo s'impegnerà con tutte le sue forze per risolvere al meglio una situazione così difficile e delicata".

[Informazioni tratte da ANSA, Adnkronos/Ign, Repubblica/Palermo.it, Lasiciliaweb.it]

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12 maggio 2014
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