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Continuano gli scontri per il Ponte sullo Stretto. Totò Cuffaro stavolta attacca il ministro Antonio Di Pietro

24 luglio 2006

''Stiamo cercando una soluzione per non pagare la penale e nello stesso tempo non fare il ponte''. Il ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro, la scorsa settimana ai microfoni di Sky Tg24 ha risposto indirettamente alle polemiche sollevate dal presidente della Regione siciliana, Salvatore Cuffaro - che vuole la realizzazione del ponte ''a tutti i costi'' -, spiegando che il governo è alla ricerca di ''un modulo giuridico'' adatto, affinché pur bloccando definitivamente la realizzazione della ciclopica opera non si debbano pagare multe troppe salate.
''Una delle prime cose che ho fatto è stato prendere di petto il problema ponte - ha ricordato Di Pietro -. La maggioranza ha deciso di non costruire il ponte sullo Stretto sulla base del progetto e del tipo di finanziamento. Non credo che il finanziamento privato possa garantire la costruzione dell'opera. Sto lavorando per un accordo per una definizione indolore per lo Stato perché oggi come oggi, se diciamo che il ponte non si fa, c'è una penale di 388 milioni di euro''. ''La migliore attività imprenditoriale - ha proseguito il ministro - l'ha avuta chi ha vinto quell'appalto, perché rischia di prendere soldi senza costruire nulla. Sulla base di un taroccamento è stata fatta una società Ponte sullo Stretto ed è stata fatta una gara, che è stata vinta da una cordata. Poi è stato fatto un contratto. Questo produce effetti giuridici. Se si torna indietro si paga la penale. Buttare via i soldi - ha concluso - credo che sia un male per lo Stato''.

''Si resta esterrefatti leggendo l'intervista ad Antonio Di Pietro sul Ponte sullo Stretto di Messina''. Totò Cuffaro, ha commentato così le dichiarazioni di Di Pietro a Sky Tg24, e riportate ieri mattina da alcuni quotidiani. ''Le dichiarazioni di Di Pietro - ha detto il governatore - danno la poco edificante immagine di un governo capace di qualsiasi compromesso pur di affondare un'opera di fondamentale importanza per l'Italia e con essa tutto il sistema infrastrutturale necessario a dare una spinta decisiva all'economia siciliana e di tutto il Sud Italia''.''Una schiera di novelli azzeccagarbugli alla ricerca di soluzioni per annullare quanto di buono in questi anni si è fatto per rilanciare la Sicilia e il Mezzogiorno d'Italia, per dotare quest'area di infrastrutture vitali''.

Cuffaro ha poi aggiunto: ''Non consentiremo che venga annullato un progetto che rappresenta la risposta concreta alla domanda di un sistema di collegamento tra la Sicilia e il Continente più moderno ed efficiente''. ''Vorrei solo far notare, che ancora oggi - ha infine denunciato il presidente della Regione - i tanti viaggiatori diretti in Sicilia hanno subito i disservizi e i ritardi dovuti a un sistema che crea un 'tappo' a Reggio Calabria e che il Ponte annullerebbe. Con la realizzazione del ponte si eviterà, infatti completamente ogni possibile decadimento del livello di servizio e dei fenomeni di congestione. Esso ad esempio consentirà di portare l'Alta capacità anche in Sicilia, con evidenti ricadute sulla qualità del sistema ferroviario consentendo il transito da e per l'Isola di moderne tipologie di treni, quali l'Eurostar''.
Per Cuffaro, dunque, ''il ponte non è un'opera solitaria, ma è inserito in un sistema che vede un uso integrato delle diverse modalità di trasporto''. ''Sono perciò assolutamente strumentali i timori che questa sinistra vuole ingenerare nei cittadini - ha concluso Cuffaro - quando afferma che il Ponte sottrarrebbe risorse alle altre opere infrastrutturali di cui la nostra isola ha bisogno. È vero semmai l'esatto contrario: il ponte rappresenta l'elemento trainante per il completamento, l'adeguamento e l'ammodernamento del sistema dei trasporti, di tutto il meridione e in particolare di quello siciliano''.

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24 luglio 2006
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