Continuano le indagini sulla morte del noto oculista palermitano

C'erano tracce di alcol nel sangue di Giovanni Cascio, il medico oculista di 55 anni trovato cadavere lo scorso 2 giugno ai piedi della scala dell'appartamento che divideva con la moglie da cui si stava separando. E' quanto emerso da uno dei test eseguiti dal medico legale durante l'autopsia. Adesso, però, si attende l'esito degli altri esami, tossicologici, eseguiti sul cadavere. Nei bronchi di Cascio sono state ritrovate anche delle tracce di sangue. Questo fa pensare che il professionista, dopo la caduta, sia morto soffocato dal suo stesso sangue.
Gli investigatori proseguono, intanto, l'indagine sulla morte dell'oculista. I parenti dell'uomo si sono rivolti ad un legale che ha chiesto di approfondire tutti gli elementi "per arrivare al più presto all'accertamento della verità". Il pm Marco Verzera ha ascoltato anche, alla presenza di uno psicologo, il figlio dei 6 anni dell'uomo, avuto dalla moglie Vera Bucall, 37 anni. Il bambino ha confermato che i genitori litigavano, spesso furiosamente, in sua presenza.
Il figlio del professionista è stato accompagnato dalla madre che non ha assistito al colloquio con il magistrato. Secondo indiscrezioni, il bambino avrebbe fatto dei disegni, un metodo scelto dalla consulente per favorire i suoi ricordi, ma nessun contributo all'indagine sarebbe giunto dagli schizzi. In particolare il figlio dell'oculista avrebbe ritratto la casa in cui il padre è morto. Un'esperienza molto traumatica quella vissuta dal bambino che, insieme alla madre ha trovato, domenica mattina, il professionista a terra in un lago di sangue. [Adnkronos/Ing]

- Giallo a Palermo (Guidasicilia.it, 03/06/10)