Contro il "Morandi" di Agrigento
"Abbattiamo il viadotto Morandi. Opera fragile e offensiva del paesaggio". L'appello di Sebastiano Tusa, Vittorio Sgarbi e del Fai
[Articolo di Paola Nicita - Repubblica/Palermo.it] - Il palcoscenico è già scelto: sarà TourismA, il salone Internazionale dell'archeologia e dei beni culturali di Firenze che si terrà dal 22 al 24 febbraio. Lì sarà lanciato l'appello per l'abbattimento del ponte Morandi che ad Agrigento attraversa la Valle dei Templi.
L'appello ha tre promotori: Sebastiano Tusa, assessore regionale ai Beni culturali della Regione, il critico d'arte Vittorio Sgarbi e il presidente nazionale del Fai, Andrea Carandini. Insieme ai tre promotori dell'iniziativa, a TourismA, vetrina da migliaia di presenze, saranno presenti anche il sindaco di Agrigento, Calogero Firetto, e Ugo Dibennardo, direttore operativo di Anas.
Chiuso dal 2017 per la precarietà dei piloni, il restauro del ponte che taglia in due la Valle dei Templi costerebbe 30 milioni di euro. "La recente tragedia di Genova - commenta l'assessore Tusa - ha scosso le coscienze. In tale contesto rivive anche la memoria delle polemiche che insorsero quando nel 1970 venne costruito il viadotto che collega la città con il quartiere di Villa Seta, su progetto dell'ingegnere Riccardo Morandi.
Opera ritenuta utile per collegare gli sfollati della frana alla città, ma offensiva del paesaggio della città antica con la sua splendida collina dei templi. Da allora molti, definirono l'opera un "abuso di Stato" ben più grave ed invasivo delle decine di abusi edilizi privati perpetrati nella Valle".
"Ci sono valide soluzioni alternative - dice Carandini, presidente del Fai - e comunque la vera ricchezza di quel luogo è il paesaggio e per preservarlo siamo assolutamente favorevoli all'abbattimento del viadotto Morandi".