Contro il MUOS, contro la revoca della revoca
Il Consiglio comunale di Caltagirone all’unanimità dice no al Muos
CALTAGIRONE, IL CONSIGLIO COMUNALE DICE NO AL MUOS. E CROCETTA ACCUSA: «TRA I NO MUOS ANCHE MAFIOSI»
di Giacomo Belvedere (Il Sette e Mezzo Magazine.it, 7 agosto 2013)
Caltagirone, all’unanimità il consiglio comunale dice no al MUOS - Ieri sera il Consiglio comunale di Caltagirone ha votato all’unanimità (17 voti favorevoli su 17 presenti) un documento contro il controverso sistema di comunicazione satellitare della Marina statunitense Muos. Si tratta, come è noto, di un sistema di comunicazioni satellitari, ad alta frequenza e a banda stretta detto Muos (Mobile User Objective System), composto da 4 satelliti e quattro stazioni di terra, una delle quali è in costruzione nella riserva naturale in contrada Ulmo a Niscemi (Cl). Il Consiglio ha accolto le richieste del Comitato No Muos OndEvitare e delle Mamme No Muos di Caltagirone che dal 29 luglio hanno occupato l’aula consiliare "Luigi Sturzo" del municipio di Caltagirone per protestare contro la cosiddetta "revoca della revoca", la decisione cioè della Regione siciliana di annullare la sospensione delle autorizzazioni ai lavori del Muos.
L’improvviso dietrofront del governatore Rosario Crocetta sta causando in questi giorni una serie di proteste a catena: sono stati occupati i comuni di Niscemi, Caltagirone, Ragusa, Piazza Armerina e da ieri anche Modica. Solidarietà al movimento No Muos è venuta anche dal comune di Mascalucia. Il consiglio comunale di Piazza Armerina è convocato oggi alle 19 per discutere la questione. La decisione choc di Crocetta sta producendo una sorta di effetto domino. Né poteva essere diversamente. Il voltafaccia del governatore siciliano non è stato solo inatteso: la revoca della revoca si è avuta proprio alla vigilia della seduta del Consiglio Amministrativo di Giustizia (CGA) che si sarebbe dovuto esprimere il 25 luglio scorso in merito al ricorso del Ministro della Difesa Mauro contro le disposizioni del Tar di Palermo che il 9 luglio aveva dato ragione alla regione siciliana sulla sospensiva delle autorizzazioni ai lavori del Muos. La decisione di Crocetta ha di fatto svuotato di senso la seduta del Cga. Si allarga dunque la mobilitazione contro il Muos, in vista della manifestazione indetta il prossimo 9 agosto nella sughereta di Niscemi dal coordinamento regionale dei Comitati Il corteo partirà alle 16.30 da Contrada Pisciotto (l’ingresso della sughereta) per giungere sino alle Base Nrtf e al cantiere del Muos.
Crocetta: «Tra i No Muos anche mafiosi» - Crocetta intanto si difende e contrattacca e in un’intervista concessa alla Voce di New York il 4 agosto scorso accusa di "disonestà" il movimento No Muos in cui, in un unico calderone, starebbero a suo avviso «gli attivisti intransigenti, i No Muos, alcuni No Global, parte degli anarco-insurrezionalisti ed esponenti degli ambienti mafiosi». «In questa vicenda - ha spiegato Crocetta - non ho fatto né l’antiamericano né il filoamericano, sono stato un uomo delle istituzioni». Che come tale deve rispettare gli accordi con gli Usa, nell’ambito dei quali il sistema satellitare Muos ha lo scopo di «garantire meglio la difesa dell’occidente. Cioè la pace». Dopo il pronunciamento dell’Istituto Superiore di Sanità «da cui si evince che non ci sono problemi», continua Crocetta, sarebbe stato «un abuso in nome dell’antiamericanismo» ostinarsi a mantenere la revoca. «La mia competenza come Presidente di regione non decide degli accordi politico-militari, - ha concluso seccamente il governatore siciliano - questo attiene al governo nazionale, io ho fatto il mio dovere. Subisco gli attacchi politici ma la legge non è qualcosa di elastico è legge e prevale su tutto. Potrei anche essere personalmente contrario a quella installazione, giudicarla inopportuna, poteva essere fatta off shore per non creare allarme tra i cittadini. Ma la legge è legge».
Sembra proprio che invece di spegnere le polemiche Crocetta abbia scelto di gettare altra benzina sul fuoco, assumendo un atteggiamento provocatorio di aperta sfida. E in questi giorni incassa anche gli elogi del Washington Post. Le reazioni indignate dei Comitati No Muos non si sono infatti fatte attendere. Gli attivisti del movimento sono insorti, definendo "gravissime" le dichiarazioni del governatore e pretendendo «una smentita secca».
Gli interventi al consiglio di Caltagirone dei No Muos - Ieri, come concordato col Presidente del Consiglio Luigi Giuliano, hanno preso la parola Samanta Cinnirella, rappresentante delle Mamme No Muos calatine, Ismaele Conte del Comitato No Muos OndEvitare di Catagirone e Fabio Piluso, esponente del Movimento e studente di Fisica. I tre attivisti No Muos si sono soffermati, da angolature diverse, sulla "revoca delle revoche" del governatore Crocetta, mettendo in luce le ambiguità, le parzialità e le carenze dello studio dell’Istituto Superiore di Sanità. Dal documento dell’ISS si evince infatti che non ci sono rischi per la salute e che comunque, qualora ci fossero, sarebbero trascurabili, e su queste dichiarazioni si basa la decisione del governatore siciliano. Ma la pretesa scientificità dello studio ISS è stata messa in forse dagli interventi dei tre No Muos calatini.
«L’occupazione del comune in questo momento assume un significato forte verso l’atto illecito di Crocetta», ha esordito Samanta Cinnirella. «Mamme giovani che si spendono per difendere la vita sono un allarme sociale che andrebbe attenzionato, la lotta dovrebbe essere di tutti e soprattutto delle istituzioni». Dopo aver elencato le richieste del Movimento, ha spiegato che il documento dell’ISS viene meno al principio di proporzionalità e a quello di precauzione. Secondo il primo principio, infatti, non si può caricare una zona già gravemente inquinata da altri fattori (Anic Gela fra tutti) di un ulteriore rischio per la salute. Il principio di precauzione, invece, impone di non sperimentare sull’uomo qualcosa fintanto che permangono dubbi sulla sua nocività. E lo stesso studio dell’ISS non dà sufficienti garanzie in merito, in quanto afferma espressamente che l’unico modo che per avere la certezza che il Muos non faccia male alla salute è la prova sperimentale. Vale a dire, bisogna accenderlo. E usare gli uomini come cavie.
Ismaele Conte ha fatto rilevare la coincidenza inquietante con l’68 anniversario dello scoppio della bomba nucleare su Hiroshima, un evento che tuttavia non è servito da monito per arrestare l’utilizzo della scienza e della tecnica nella costruzione di ordigni di morte, come è tristemente dimostrato dalla storia di questi anni: «"La storia insegna ma non ha scolari" disse un grande prima di me, - ha dichiarato Conte - e a 68 anni dalla strage di Hiroshima è impensabile correre i rischi di un nuovo conflitto mondiale nel quale il MUOS farà da protagonista assoluto. La Sicilia è e deve continuare ad essere una terra di pace, ambasciatrice di un mediterraneo fulcro della pace tra le nazioni».
Fabio Piluso ha illustrato, dal punto di vista più specificamente scientifico, come un’attenta lettura della relazione degli esperti (Prof. Massimo Zucchetti e Dott. Mario Palermo) nominati dalla Regione Sicilia nell’ambito del gruppo di lavoro MUOS-Niscemi presso l’ISS, faccia emergere «gravi mancanze e inadeguatezze» dello studio dell’ISS. «Sempre in merito alle antenne funzionanti, non sembra affatto - ha continuato Piluso - che siano state rispettate le “condizioni di massima esposizione possibile” previste dalla legge». I punti di misura troppo ridotti, che non comprendono le zone di massimo irraggiamento individuate da ARPA-Sicilia e la procedura adottata, non consentono inoltre «un confronto semplice e diretto con le misurazioni svolte da ARPAS. Ove un confronto è stato possibile sebbene in forma indiretta, si sono evidenziate discrepanze e incongruenze tra i rilevi dell’ISPRA e quelli effettuati da ARPAS». «Le differenze sono talmente forti, - ha concluso Piluso - da rendere i risultati di difficile interpretazione. Inoltre le valutazioni effettuate dall’ISS sulle emissioni generate dalla antenne del MUOS non possono essere assunte come valide in quanto non state effettuate in conformità alla normativa italiana».
L’intervento video del Prof. Zucchetti - In diretta dalla Val di Susa, è intervenuto via video il prof. Massimo Zucchetti, docente del Politecnico di Torino, che è stato molto critico verso Crocetta e il suo assessore Lo Bello, che in un primo tempo gli avevano chiesto una consulenza, dopo la revoca del 29 marzo scorso delle autorizzazioni ai lavori della base americana. «Non sono mai riuscito ad avere un contatto diretto con loro - ha accusato Zucchetti - che pure mi avevano assunto». E dunque il professore ha intuito da subito che c’era qualcosa che non andava. «Crocetta ha venduto al Sicilia per un piatto di lenticchie», è stata la conclusione amara di Zucchetti.
Il Consiglio di Caltagirone si dichiara contro il Muos - È seguita una lunga e approfondita discussione in aula, in cui tutti gli intervenuti si sono dichiarati nettamente contrari al sistema satellitare americano. Un coro unanime che ha attraversato gli schieramenti politici e ha sconfessato in alcuni casi anche le stesse posizioni nazionali dei riferimenti politici di appartenenza. Hanno assistito alla seduta rappresentanti dell’Amministrazione e del Consiglio comunale di Mirabella Imbaccari. Alla fine è stato votato all’unanimità un documento con cui in sostanza il Consiglio comunale di Caltagirone ha fatto proprie le richieste del movimento No Muos calatino. Il documento così approvato sarà inoltrato al Presidente Crocetta e agli organi del governo regionale competenti, ai singoli deputati regionali siciliani, al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministero della Salute, al Ministero dell’Ambiente, al Ministero della Difesa, e al Presidente della Comunità Europea.
Queste le richieste contenute nella mozione approvata:
1. Chiarimenti da parte della Giunta Regionale in ordine alla mancata considerazione della relazione sull’impatto del MUOS sulla salute prodotta dai periti nominati dallo stesso Presidente della Regione, dott. Palermo e prof. Zucchetti.
2. La redazione di una relazione che metta a confronto in maniera approfondita lo studio dell’Istituto Superiore di Sanità e il documento prodotto dagli esperti nominati dalla Regione.
3. L’esibizione della richiesta scritta (sempre se esiste) di risarcimento, pari a 18 miliardi di dollari, presentata dagli USA nei confronti della Regione Siciliana.
4. Chiarimenti relativi alle interferenze tra le onde del MUOS e le apparecchiature destinate all’utilizzo da parte dell’aviazione civile, in particolare quelle relative all’aeroporto di Comiso, dato che l’ENAV stesso ha dichiarato che due rotte su quattro risultano già compromesse.
5. L’apposizione dei SIGILLI alla Base U.S. Navy di c.da Ulmo, anche perché dal 19 giugno si trova sprovvista delle autorizzazioni paesaggistiche e ambientali (VIA) e un’ ISPEZIONE ai diversi containers presenti nel sito militare di Niscemi.
6. Il Consiglio Comunale impegna l’Amministrazione a partecipare formalmente con il Gonfalone del “Comune di Caltagirone” alla Manifestazione pacifica NO MUOS prevista per il 9 agosto.
7. La donazione del gettone di presenza previsto per questa seduta al Coordinamento No MUOS, tramite versamento su c/c Banca Etica IBAN: IT 47 F 05018 04600 000009000673 , intestato a: Miceli Marino e Rinnone Sandro ( causale: spese legali e spese organizzazione campeggio 5/11 agosto 2013 e manifestazione “NO MUOS”)
8. Il Consiglio Comunale impegna l’Amministrazione a farsi promotore della nascita di un coordinamento intercomunale dei sindaci dei comuni siciliani, per la difesa del nostro territorio, del nostro diritto alla salute e del futuro dei nostri figli, chiedendo che esso possa intervenire all’Assemblea Regionale Siciliana per gridare forte il proprio “NO” alla costruzione del MUOS; si chiede che tale coordinamento diventi controparte della regione e del governo nazionale facendo propri i pareri del Prof. Zucchetti e del Dott. Palermo affinché si insista sulla revoca delle autorizzazioni.
Il Consiglio Comunale chiede che la presente delibera venga inviata al Presidente della Regione Sicilia, ai singoli deputati regionali siciliani, affinché prendano posizione sulla vicenda "NO MUOS", al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministero della Salute, al Ministero dell’Ambiente, al Ministero della Difesa, e al Presidente della Comunità Europea.
A conclusione del Consiglio, il sindaco di Caltagirone Nicola Bonanno, a cui è stato chiesto di farsi promotore di un coordinamento dei Sindaci, in modo da rendere più efficace l’azione di sensibilizzazione e mobilitazione contro il Muos, ha dichiarato: «Abbiamo impianti di raffineria, inquinanti, sappiamo cos’hanno portato nei territori in cui sono stati impiantati, noi siamo già contrari senza bisogno di prove, hanno già sbagliato altre volte nelle loro valutazioni, non possiamo fidarci. Perché dobbiamo aspettare per constatare? Porteremo avanti con gli altri comuni una battaglia No MUOS soltanto insieme, coinvolgendo i partiti, i 90 parlamentari della Regione, ognuno dei quali dovrà dirci chiaramente chi è contro e chi e è a favore del MUOS. Insieme agli altri Sindaci porteremo avanti le istanze dei siciliani».