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Contro il Partito del Sud

Maurizio Gasparri : ''Berlusconi dica che non lo vuole. Questo partito può danneggiare il governo''

20 luglio 2009
Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del Pdl, lo dice con le buone, Maurizio Gasparri, presidente dei senatori del Pdl, con le cattive, ma il messaggio è comunque forte e chiaro: basta con le ambiguità e le velleità - nutrite da un gruppo di parlamentari di peso del centrodestra nonché da movimenti già autonomi come l'Mpa - di fondare una sorta di "partito del Sud". Perché il partito che pensa al meridione e ai suoi problemi c'è già, ed è il Pdl. Perché evocare la necessità di un movimento ad hoc, che sarebbe "ridicolo", significa "attaccare la leadership di Berlusconi". E perché, è il non detto insito nelle parole dei due capigruppo di Camera e Senato, queste fibrillazioni rischiano di rendere difficile la vita del governo in Parlamento, dove i deputati e senatori soprattutto siciliani potrebbero finire per avere un potere di veto o di contrattazione su tutto, in cambio dei loro voti.
 
Insomma, è un vero altolà alle varie iniziative dei Dell'Utri, dei Miccicchè, dello stesso ministro Prestigiacomo, come naturalmente del presidente della regione Sicilia Lombardo, quello che arriva dai due presidenti dei gruppi.

Fabrizio Cicchitto: "Confermiamo la nostra valutazione di fondo su due questioni riguardanti il Mezzogiorno [...] L'ipotesi di un partito del Sud è, in effetti, un controsenso perché il PdL ha ottenuto il suo maggior successo alle elezioni politiche proprio nel Mezzogiorno" sostiene l'esponente della maggioranza. Ma "è aperto il problema di una politica meridionalista, a partire da una corretta utilizzazione del Fas, che sia rigorosa, che non riproduca quell'assistenzialismo che nel passato ha già nuociuto alle regioni del Sud ma che finanzi progetti significativi per lo sviluppo del Mezzogiorno" aggiunge Cicchitto. "Le regioni meridionali a loro volta devono attivarsi sotto due aspetti: per collaborare con il governo centrale per realizzare progetti di carattere organico e per realizzare una politica di rigore e di efficenza per la sanita" e "d'altra parte per il Fas vanno rispettate le percentuali di impiego definite anche a livello parlamentare" ragiona il presidente dei deputati del Popolo delle libertà. "Siamo anche sicuri che tutto ciò non può provocare problemi con la Lega Nord, che ha piena consapevolezza dell'importanza delle grandi questioni territoriali e che nel passato ha manifestato notevole attenzione per i movimenti politici autonomisti emergenti dalla Sicilia e più in generale del Mezzogiorno" conclude Cicchitto.

Maurizio Gasparri: "Berlusconi mi ha detto che avrebbe messo fine a un chiacchiericcio che in sostanza è un attacco alla sua guida del governo. So cosa ha detto a noi, ma leggo poi ambigue affermazioni di altre persone. Berlusconi a questo punto dica in pubblico ciò che ci dice in privato, bloccando chi lo attacca fingendo di non farlo. Ci dobbiamo occupare d'Italia. Quindi anche di Sud. Non lasciare agire chi ha altri scopi". "Che si debba agire per colmare il deficit di infrastrutture nel Sud e per garantire soprattutto nel turismo lo sviluppo del Mezzogiorno è cosa più che giusta. Il Pdl e il governo hanno fatto molto in proposito e ancora di più faranno. Del resto la questione meridionale fin dai tempi dell'Unità d'Italia rappresenta un problema mai definitivamente risolto" afferma l'esponente della maggioranza. "Servono risorse, e c'è il Fas, la capacità di usare i fondi nazionali e comunitari che le regioni del Sud talvolta non hanno saputo impiegare con efficacia a proprio vantaggio. Il fatto che alcuni pessimi amministratori come Bassolino o Loiero parlino di partito del Sud è veramente una cosa ridicola. Dobbiamo distinguere il problema, che va affrontato, con decisioni immediate del governo sui fondi Fas, da altre agitazioni, da ascoltare sui temi, ma da respingere nelle velleità frazioniste" conclude Gasparri.

Tutti questi argomenti con molta probabilità verranno affrontati nel conclave di governo che Berlusconi a tutti i costi vuole tenere a L'Aquila nella prima settimana di agosto, nonostante comincino ad affiorare i primi dubbi sull'opportunità di un vertice che potrebbe dare l'immagine di un governo in affanno anzichè in attività. Il più chiaro sul punto, come spesso accade, è stato Bossi, contrario all’idea di "un tagliando" per l'esecutivo, perché ciò che serve sono "le idee". Anche per il Sud.

[Informazioni tratte da Corriere.it, Iris Press]

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20 luglio 2009
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