Contro il ''pizzo'' insieme si può. Aprono in Sicilia cinque nuovi sportelli territoriali contro racket e usura
Secondo una ricerca della Confesercenti e della Regione Veneto, dopo Campania, Calabria e Molise è la Sicilia la quarta regione a rischio usura. In 6 mesi al telefono ''antiusura'' della Sicilia (091-309747) sono arrivate circa 400 segnalazioni di denuncia e solo a Palermo in 3 anni si sono svolti 180 processi a seguito di indagini della polizia.
Sono questi alcuni dei dati che emergono dal progetto ''Formazione e sostegno alle associazioni che operano in Sicilia contro il racket delle estorsioni l'usura e la criminalità organizzata'' che da oggi prevede l'apertura di cinque sportelli territoriali ad Agrigento, Caltanissetta, Messina, Palermo e Trapani.
L'iniziativa è stata presentata ieri in una conferenza stampa all'assessorato regionale alla Famiglia.
Gli sportelli, il cui obiettivo è rafforzare l'azione delle associazioni antiracket e antiusura che operano sul territorio, funzioneranno come punti di ascolto ed assistenza per le vittime dell'usura e per questo avranno il sostegno delle associazioni professionali, imprenditoriali, del commercio e antiusura locali.
Il progetto, che si avvale di finanziamenti del fondo europeo che ammontano a circa 2 milioni e 800 mila euro, rientra tra le iniziative del Por 2000-2006.
''Gli sportelli svolgeranno un'azione fondamentale per la lotta al racket e all'usura - ha spiegato Filippo Bertocchini, responsabile del progetto - perché saranno un ulteriore punto di riferimento sul territorio non solo per i commercianti ma anche per le famiglie. Non a caso abbiamo rilevato che per l'80% si tratta di sovraindebitamento delle famiglie''. Sulla base del progetto gli sportelli saranno attivi fino a dicembre ''ma pensiamo già - dice Bepi Lima, portavoce dell'assessore regionale alla Famiglia, Paolo Colianni - a trovare altre formule e finanziamenti per prolungare l'attività''.
Riguardo alla situazione del capoluogo, 180 procedimenti in tre anni (40 dei quali contro ignoti), secondo il magistrato Sergio Barbiera, ''il fenomeno però è molto più ampio di quanto il dato processuale induca a ritenere. Ma è indispensabile per lottare contro gli strozzini che le persone vessate denuncino di più per non arrivare al fallimento''.
Contro racket e usura l'Amministrazione comunale di Palermo ha creato un capitolo di bilancio di 50 mila euro per dare 5 mila euro a chi denuncia tentativi di usura e estorsione. Ai commercianti che denunciano inoltre verrà abbattuto del 50 % il pagamento della Tarsu, la tassa sull'immondizia per tre anni.
Il prefetto di Palermo Giosuè Marino tiene a sottolineare che: ''Stare insieme rende più forti. Se c'è questa volontà di collaborare con le forze di polizia non vi è dubbio che i margini per gli usurai si restringano fino a scomparire. Bisogna rafforzare le forme di associazionismo per evitare i pericoli di ritorsioni da parte della criminalità''. Il prefetto invita per questo ''tutte le categorie produttive a mobilitarsi insieme, per tenere alta l'attenzione e ad affinare gli strumenti di contrasto a questa criminalità. Lo Stato è pronto a sostenere le categorie produttive e a favorire l'associazionismo per essere vincenti''.