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Contro il terrorismo, dialogo, integrazione, tolleranza

Il governatore Crocetta prega nella moschea mentre a Palermo i musulmani manifestano contro il terrorismo

10 gennaio 2015

"Questo è un messaggio di solidarietà nei confronti di una moschea che si è esposta con chiarezza dicendo che l'Islam non è il terrorismo. Quindi chi vuole uccidere in nome di Dio non lo può fare. Nessuno può ergersi a giudice in terra e quindi ha fatto una condanna netta della violenza e del terrorismo".
Ieri, il presidente della Regione Rosario Crocetta a Catania ha incontrato nella moschea la comunità islamica, con la quale ha pregato contro ogni violenza insieme al capo della comunità islamica di Sicilia Keith Abdel Afid.
"La moschea di Catania - ha aggiunto Crocetta - si è caratterizzata sempre per le azioni di dialogo e quindi ritengo che le istituzioni debbano essere vicine perché è chiaro che quando qualcuno si espone non bisogna mai fare una politica di isolamento".
"Capite bene quello che si può scatenare in Italia e in Europa rispetto alle vicende francesi. Ho scritto all'ambasciatore di Francia per dire che siamo tutti francesi in questo momento. Guardavo i risultati delle elezioni tunisine in Italia e in Europa - ha aggiunto Crocetta - e i dati rivelano che il candidato laico in Sicilia prende il 75%, mentre in Lombardia prende il 25%, cioè votano per il candidato filo islamista. Cosa vuol dire? Che questi siciliani sono meno islamici degli altri? No, sono musulmani che hanno una visione culturale ampia""Penso che dipenda - ha concluso - dalla grandezza del popolo siciliano che non ha discriminato nessuno per religione, per il colore della pelle, per la lingua. Il modello non è aumentare lo scontro contro l'Islam, ma quello invece di sviluppare questa politica e questo modello Sicilia farlo diventare un modello nazionale, con leggi severe contro il terrorismo".

Sempre ieri a Palermo diversi esponenti della comunità islamica che vive in città da oltre trenta anni - circa 15 mila persone provenienti dal Bangaldesh, dalla Tunisia, dal Marocco - si sono radunati in piazza Verdi per manifestare contro qualsiasi atto terroristico e mostrare solidarità alla Francia. "Esprimiamo - ha detto Zaher Darwish della Cgil migranti - cordoglio e solidarietà alle famiglie dei giornalisti e dei cittadini francesi criminalmente assassinati a Parigi, condanniamo questo barbaro gesto che nulla ha da condividere con l'islam e tantomeno con i musulmani".
In tanti musulmani che vivono in città c'è anche il timore di doversi difendersi adesso dalle accuse della gente. "Su Internet - ha detto Sumi Aktar, mediatrice bengalese eletta nella Consulta delle culture del Comune - di insulti e accuse ne girano tanti. Non sapevo come difendermi in caso di accuse, ma per fortuna sul posto di lavoro e nel mio quartiere nessuno mi ha detto qualcosa in merito. Generalizzare è sempre assurdo, è come dire che tutti i siciliani sono mafiosi e sappiamo bene che non è così".

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10 gennaio 2015
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