Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

Contro la mafia l'Europa va alla guerra

Grazie a tre parlamentari siciliani la guerra contro le mafie appartiene a tutto il Parlamento europeo

03 novembre 2011

"Era il 15 luglio del 2009 il giorno dell elezione del presidente Buzek, quando con una lettera ho chiesto che si istituisse in Europa una commissione d indagine su fenomeno delle mafie, una richiesta che allora lasciò sbigottiti tanti, ritenendo che il problema della criminalità mafiosa fosse circoscritto al sud Italia e al massimo a quel paese. Devo riconoscere che da allora ne è passata di acqua sotto i ponti perché non solo tutta la delegazione del Partito Democratico si schierò su questa posizione ma l'intero gruppo socialista, grazie alla collaborazione di Martin Schulz, fece propria questa intenzione e organizzo il primo seminario internazionale sul problema della mafie in Europa".
Sono le parole di Rosario Crocetta, eurodeputato del Partito Democratico all'approvazione della risoluzione che chiede alla Commissione (l'istituzione incaricata di scrivere i progetti di legge) regole più severe per impedire alle organizzazioni mafiose di accedere ai fondi pubblici.
"Immediata fu anche l'adesione del presidente Buzek - aggiunge Crocetta - che valutò positivamente la richiesta, con una nota dell'Ottobre 2009. Da oggi la battaglia alla mafia appartiene a tutto il Parlamento europeo e sono orgoglioso di aver contribuito, insieme ad altri, a tale risultato. E' un primo rapporto, occorre adesso approfondire in modo più dettagliato l'inserimento nell'economia legale delle organizzazioni criminali e i loro rapporti con il mondo economico e politico deviati".
Lo scorso 25 ottobre, dunque, la parola mafia è entrata in un documento ufficiale europeo e, seppur priva di valenza legislativa, quella antimafia può sicuramente essere riconosciuta come una risoluzione storica.
Il testo è stato scritto da diversi deputati siciliani: la relatrice è stata Sonia Alfano (Idv) coadiuvata, in maniera assolutamente bipartisan, da diversi relatori ombra tra cui altri due esponenti politici dell'isola, Salvatore Iacolino del Pdl e l'ex sindaco di Gela, Rosario Crocetta.

La necessità di questo intervento da parte della Commissione europea risulta chiara se si guarda al volume di affari delle organizzazioni di stampo mafioso che agiscono in Europa: solo quelle italiane ('ndrangheta, camorra, cosa nostra e sacra corona unita) hanno delle entrate stimate in almeno 135 miliardi di euro. Per questo il Parlamento europeo ha invitato la Commissione ad attivarsi affinché siano stabilite le norme necessarie ad assicurare la piena tracciabilità dei fondi europei da parte delle istituzioni competenti, ma anche da parte di cittadini e stampa. La stessa Commissione, secondo le richieste dei deputati europei, dovrebbe predisporre direttive chiare per rendere impossibile che imprese legate alla criminalità organizzata e alle mafie possano anche solo prendere parte alle gare pubbliche. La risoluzione chiede inoltre azioni efficaci per confiscare i patrimoni criminali, compresi quelli che spesso sono occultati grazie a fitte reti di prestanome, fiancheggiatori, presenti, purtroppo, anche all'interno delle stesse istituzioni politiche. "Il crimine organizzato e le mafie rappresentano una delle più grandi minacce per la sicurezza dell'UE - ha spiegato la Alfano - Grazie a questa risoluzione, per la prima volta nella storia politica europea si fa esplicito riferimento in un documento ufficiale alle mafie e alla necessità di forme di contrasto specifiche e transnazionali. Come dimostrano le relazioni di Europol siamo in presenza di metastasi criminali organizzate che si stanno radicando negli stati membri e hanno infiltrato pesantemente l'economia, la finanza, la politica e le pubbliche amministrazioni". "Per questo - ha continuato la Alfano - chiediamo norme europee che consentano la cosiddetta confisca estesa e misure preventive efficaci quali la confisca in attesa di condanna. Bisogna armonizzazione le normative in termine di crimine organizzato ed estendere il reato di associazione mafiosa a tutti gli stati membri e fare in modo che i condannati in via definitiva per reati connessi alla criminalità organizzata non possano mai candidarsi alle elezioni europee".

Adesso tocca alla Commissione europea ma il Parlamento, promette Sonia Alfano, non resterà a guardare: "Queste richieste non resteranno solo parole, pretenderemo con tutti mezzi che si passi ai fatti. Ci aspettiamo che la Commissione prenda atto sin da subito della rilevanza e della portata politica della nostra posizione".
Alle parole della relatrice si sono affiancate anche quelle di Iacolino che ha aggiunto: "Finalmente andiamo verso una cornice unitaria per fronteggiare al meglio e con crescente convinzione i fenomeni di mafia e di criminalità organizzata. Chiediamo carcere duro nei confronti di chi si macchiato di reati abnormi ed esami dibattimentali a distanza di testimoni e collaboratori di giustizia".
Al termine del suo discorso Sonia Alfano ha dedicato un pensiero a tutti quelli che, come suo padre, hanno perso la vita del pericoloso compito del contrasto alle mafie: "Voglio dedicare questo lavoro, questo primo passo a tutte le vittime innocenti della criminalità organizzata e della mafie. Il loro ricordo e la memoria di chi ha pagato con la vita la scelta di non cedere al puzzo del compromesso morale deve rappresentare la nostra guida e ci impone di dare segnali forti e inequivocabili".

Le Monde dedica un ampio articolo al testo recentemente approvato a Bruxelles
IL PARLAMENTO EUROPEO E' ANDATO IN GUERRA CONTRO LA MAFIA
di
Yves-Michel Riols

Mentre la crisi dell'euro e delle turbolenze sui all'attenzione del Maghreb, i deputati approvato, senza gridare stazione, 25 ottobre, la creazione di una commissione antimafia. Obiettivo: fornire 27 paesi dell'Unione europea (UE) di una struttura per coordinare la repressione delle attività di cui trattasi. Essa è stata adottata con una maggioranza schiacciante (584 e 6 contro), i sostenitori anche la creazione di un comitato anti-mafia.
Non a caso l'iniziativa per questo progetto ammonta a un trio di parlamentari italiani, eletti nel 2010. Hanno tutti pagato a caro prezzo il loro impegno contro la mafia nebulosa. Rosario Crocetta (gruppo socialista), la fonte di questo testo, vive sotto protezione della polizia 24 ore 24 da quando ha dichiarato guerra contro Cosa Nostra nella città di Gela, in Sicilia, dove è stato il sindaco del 2003 al 2009. "Mafia vuole la mia morte, ha detto laconicamente. Dal 2003, io non posso camminare da sola, o addirittura aprire una finestra in casa". E 'stato raggiunto da un altro eletto del gruppo socialista, Rita Borsellino, sorella del giudice Paolo Borsellino, assassinato a Palermo nel 1992, e il liberale Sonia Alfano, figlia di un giornalista ucciso anche nel capoluogo siciliano, l'anno successivo.
Per Rosario Crocetta, l'adozione di questo testo è una "rivoluzione culturale". Con questo voto, ha detto, "L'Europa è finalmente consapevole del fatto che la mafia non è un problema nazionale, ma un problema che affligge tutti gli Stati europei". Largamente ispirato le misure introdotte in Italia negli ultimi trent'anni, la carta sostenuta da deputati raccomandare una batteria di iniziative: la confisca dei beni dei criminali e quello dei loro candidati, la giustizia di protezione dei testimoni, divieto per gli ex detenuti mafiosi a fornire alle elezioni e anche il divieto di aziende che sono stati condannati per i loro legami con la malavita di partecipare a gare. "E 'ironico che una società è stato privato degli appalti pubblici a Palermo, a competere in una gara a Berlino", insiste Rosario Crocetta. Si chiede inoltre una migliore tracciabilità dei fondi, perché "il denaro è sempre una storia". Per questo, vuole un obbligo di trasparenza sulla provenienza delle risorse per ogni deposito bancario oltre un milione di euro e per tutti i contratti di costruzione superiore a due milioni.
Dopo il voto di deputati, una commissione parlamentare sarà messa in atto per fare raccomandazioni che saranno introdotte nel labirinto delle istituzioni (Commissione, Consiglio europeo). L'obiettivo è quello di portare ad una direttiva entro la fine del 2012. È urgente. Le attività della mafia in Europa hanno generato un fatturato di circa € 311.000.000.000 nel 2010, secondo un rapporto del ministero italiano. Quasi il doppio del totale delle entrate ...


[Informazioni tratte da www.rosariocrocetta.com, www.soniaalfano.it, Corriere.it]

 

 

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

03 novembre 2011
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia