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Convalidato il fermo per l'assassino di Carmela Petrucci

E' arrivata la decisione del gip di Palermo per il ventitreenne che ha ucciso la sorella della sua ex ragazza

22 ottobre 2012

Il gip di Palermo Maria Pino ha convalidato il fermo di Samuele Caruso, il ventitreenne che ha accoltellato e ferito gravemente l'ex fidanzata Lucia Petrucci, 18 anni, e ucciso la sorella della ragazza, Carmela, 17 anni. Il giovane avvalso della facoltà di non rispondere durante l'udienza.
Caruso è indagato per omicidio e tentativo di omicidio aggravati dalla premeditazione e dai motivi abietti e futili. Al pm sabato il ragazzo ha raccontato di avere agito per gelosia. Il gip si è riservato sulla misura cautelare chiesta dalla Procura.
Stamattina i ragazzi e i docenti del liceo classico Umberto I di Palermo hanno ricordato Carmela con un momento di preghiera nella chiesa di Santa Teresa, vicina alla scuola. La studentessa diciassettenne frequentava la III L. Dopo le parole del prete, è seguito un momento di silenzio. Stasera gli studenti del liceo hanno organizzato una fiaccolata che partirà dai cancelli della scuola fino allo stabile di via Uditore 14 F, dove si è consumato il delitto.

"Volevo che la mia Lucia ammettesse il tradimento" - "Di solito non esco con un coltello, ma l'avevo preso perché volevo parlare con Lucia e se non avesse ammesso il tradimento l'avrei usato". Queste le parole che Samuele Caruso ha detto agli investigatori.
"Carmela non c'entra - ha spiegato l'assassino che aveva saputo da amici che Lucia aveva riallacciato la storia con un ex -, non volevo farle nulla, ma si è messa in mezzo". L'assassino ha detto di avere visto, perché gli è stata mostrata da un amico, una foto di Lucia che baciava il suo ex. Poi su Facebook ha visto che i due erano di nuovo amici. Questo lo avrebbe reso pazzo di gelosia e l'avrebbe indotto ad andare ad affrontare la ragazza.
Ma per gli investigatori non si è trattato di un raptus, visto che il ragazzo ha aspettato le due sorelle nell'androne di casa, facendosi aprire da un condomino con una scusa, già armato di coltello. Samuele non ha tentato alcun chiarimento ma si è immediatamente avventato sull'ex fidanzata ferendola e uccidendo con un taglio alla carotide la sorella che tentava di difenderla. Poi Caruso è scappato a piedi fino al Foro Italico, dall'altra parte della città, sul lungomare Cristoforo Colombo dove ha comprato una maglietta cambiando quella che aveva addosso, di colore rosso, macchiata di sangue. Il giovane è poi andato a Bagheria (Pa) perché lì abita uno zio paterno.
Secondo gli investigatori Samuele ha 'una mente insondabile'. Il giovane non ha avuto una reazione emotiva forte come invece avviene in casi simili e durante l'interrogatorio: "Ha preso la testa tra le mani" come se avesse capito ciò che aveva fatto solo "qualche volta". Samuele "appare come una persona inspiegabilmente inconsapevole, una persona con un livello di intelligenza e di percezione della realtà sotto la media, che basa la sue convinzioni su quello che vede o legge su Facebook".
"Mio figlio è un bravo ragazzo. Giornali e televisioni lo hanno definito un killer ma non è così, non è un mostro. La nostra è una famiglia perbene". Così Maria Cardinale difende il figlio Samuele. "Siamo profondamente addolorati per quello che è successo - ha aggiunto la madre -, un'esistenza è stata spezzata e non so cosa darei per riportare in vita quella ragazza".

Lucia, intanto, secondo i medici "è lucida e oggi le abbiamo strappato anche un sorriso, quando le abbiamo detto che per nascondere i segni delle ferite riportate abbiamo chiamato anche un chirurgo plastico. Ha dolori alla schiena per i punti, ma non porterà, almeno fisicamente, le conseguenze di questo fatto tremendo, perché il ragazzo, pur infliggendole ferite profonde che sono arrivate a recidere i muscoli, non ha raggiunto organi vital". Per precauzione i sanitari mantengono la prognosi riservata.
Il primario ha ribadito che "Lucia non sa ancora che la sorella è morta. Aspettiamo, prima di trasferirla nel reparto di chirurgia, che gli psicologi le diranno cosa è accaduto. E' indispensabile che non lo sappia da amici, peggio ancora dai media. Oggi Lucia mi ha detto: 'Sono contenta che con me c'è mia madre, ma si ferma poco perché poi deve andare da mia sorella che è ricoverata in un altro ospedale'".
Una equipe di psicologi sta seguendo sia la diciottenne sia i genitori e aspetta il momento giusto per comunicare alla ragazza la morte di Carmela. "Lucia - ha continuato il medico - ricorda tutto quello che è successo, anche che la sorella è stata ferita alla gola. Si aggrappa alla possibilità che Carmela possa guarire".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, ANSA, Lasiciliaweb.it]

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22 ottobre 2012
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