Cosa ci vorrebbe per migliorare la critica situazione scolastica dei ragazzi italiani all'estero?
Per avere l'Italiano come materia occorrono accordi con i singoli Stati
Secondo Tizza, occorre "far capire a chi ci rappresenta, che è stata più la nostra debolezza e non la forza altrui a farci perdere molte sfide. Se oggi il voto di lingua e cultura non è riconosciuto ai fini della promozione in quasi tutti i paesi di emigrazione, non è colpa dei ragazzi che, nonostante tutto, in buona parte continuano a frequentare questi corsi, ma è tutta colpa di chi dovrebbe fare valere questa competenza specifica e non solo ai fini della promozione".
Tizza, inoltre, sostiene che "Nessuna riforma della 153 potrà compensare questa lacuna che va risolta con la richiesta specifica ad ogni singolo stato. Premesso che in primo luogo l'istruzione scolastica è in primo luogo compito dello Stato, fino a quando i ragazzi riceveranno un foglio di carta usa e getta, non ci sarà nessun miglioramento".
La lettera di Tizza si chiude con due interrogativi : "Quando è stata presentata una specifica richiesta a qualche stato, da parte di chi, che cosa hanno risposto? Quale santo dobbiamo pregare per fare in modo che il voto che noi insegnanti diamo venga riconosciuto?".