Cosa entra e cosa esce dal paniere Istat
Dentro cibo gluten free e car e bike sharing, fuori l'Hi-Fi e il navigatore satellitare
Dentro il cibo senza glutine, il car e bike sharing ma anche la birra analcolica e le bevande al distributori. Fuori il navigatore satellitare, l'impianto Hi-Fi e i corsi di informatica.
Prodotti che 'tirano' e prodotti, invece, in declino: cambiano le abitudini di spesa delle famiglie italiane e, puntualmente, l'Istat provvede ad aggiornare il proprio paniere di riferimento per la rilevazione dei prezzi al consumo.
Le new entry per il 2015 sono state annunciate ieri dall'istituto nazionale di statistica.
E' così, dunque, che nel paniere entrano pasta e biscotti senza glutine, ad attestare la crescente domanda di questo tipo di alimenti da parte sia dei pazienti affetti da celiachia ma anche da altri consumatori. Anche la birra analcolica vede un consumo che si è andato via via consolidando con un'offerta sempre più ampia di marchi ad opera delle principali imprese produttrici del settore. Un segno dei tempi anche l'inserimento del car e del bike sharing, che registra una diffusione sia in termini di numero di utenti sia di utilizzi e coinvolge un numero crescente di città italiane.
Ma ci sono anche altre novità di cui tiene conto l'Istat nell'aggiornamento del paniere, il caffè al ginseng amplia, ad esempio, la gamma dei prodotti della categoria 'Caffetteria al bar' mentre l''Assistenza fiscale per il calcolo delle imposte sull'abitazione' si aggiunge al servizio 'Assistenza fiscale per la dichiarazione dei redditi' nella posizione 'Assistenza fiscale alla persona'.
Tra i prodotti eliminati, spiccano, invece, il navigatore satellitare, l'impianto hi-fi, il registratore dvd e il corso di informatica, voci per le quali la spesa sostenuta dalle famiglie italiane risulta ormai minima.
Rispetto al 2014 e con riferimento all’indice Nic (prezzi al consumo per l'intera collettività nazionale), tra le principali tipologie di prodotto, aumenta il peso dei servizi a scapito dei beni; all’interno dei beni, si registra una crescita del peso della componente energetica, dovuta ai prodotti regolamentati. Considerando le divisioni di spesa, aumenta il peso sui consumi di servizi sanitari e spese per la salute, abitazione, acqua, elettricità e combustibili, comunicazioni, e, in misura più contenuta, di prodotti alimentari e bevande analcoliche, bevande alcoliche e tabacchi, istruzione e altri beni e servizi.
Per contro, i cali di peso più rilevanti in termini assoluti riguardano le divisioni abbigliamento e calzature, trasporti, mobili, articoli e servizi per la casa, servizi ricettivi e di ristorazione e ricreazione, spettacoli e cultura.
Nel 2015 il paniere utilizzato per il calcolo degli indici dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale (Nic) e per le famiglie di operai e impiegati (Foi) si compone di 1.441 prodotti (erano 1.447 nel 2014), aggregati in 618 posizioni rappresentative (614 nel 2014). Il paniere per il calcolo dell’indice dei prezzi al consumo armonizzato (Ipca) comprende 1.457 prodotti (1.463 nel 2014), aggregati in 623 posizioni rappresentative (619 nel 2014).
Inoltre, nel 2015 restano 80 (come l’anno precedente) i comuni capoluogo di provincia che concorrono alla stima dell’inflazione con riferimento al paniere completo; la copertura dell’indagine, in termini di popolazione provinciale, è pari all’83,5% (83,3% nel 2014). Altri 12 comuni capoluogo di provincia, uno in più rispetto allo scorso anno, contribuiscono alla stima dell’inflazione per un sottoinsieme di prodotti (riferito alle tariffe locali e ad alcuni servizi). Il loro peso sul paniere dell’indice Nic è del 6,8%.