Cosa sarà di Termini Imerese dopo la Fiat?
Dagli "stati generali" su Termini tutti d'accordo nel chiedere maggiori sicurezze sul futuro dei lavoratori
Gli "stati generali" su Termini Imerese in vista dell'addio della Fiat (previsto alla fine di quest'anno), e i progetti di riqualificazione e reindustrializzazione. A promuovere l'iniziativa è stata l'Università di Palermo che ieri a Palazzo Steri ha chiamato a raccolta tutti i protagonisti della nuova stagione Fiat per fare il punto su piani, ritardi, prospettive, opportunità e problemi. Presenti le istituzioni, i sindacati e le imprese candidate alla successione alla Fiat, che per la prima volta hanno presentato i loro piani industriali.
Intanto i 2.200 lavoratori dello stabilimento Fiat attendono con ansia gli esiti dell'accordo regionale che sarà siglato venerdì 24 giugno al municipio di Termini Imerese. Sottoscriveranno l'accordo di programma per il rilancio produttivo del polo industriale la Regione siciliana, il Comune di Termini Imerese, la Provincia di Palermo, il Consorzio Asi di Palermo, l'Anas, l'Autorità portuale di Palermo, la Rete ferroviaria italiana, la Società degli interporti siciliani, il Consorzio Imera Sviluppo 2010 e Sosvima spa.
Per quanto riguarda le imprese, inserite nella short list di aziende che dovrebbero avere una corsia d’accesso privilegiato all’accordo di programma sono del settore: la De Tomaso di Gian Mario Rossignolo produttore di auto di lusso, la Cape che punta sulle auto elettriche così come la molisana DR Motor.
Le perplessità riguardanti la prosecuzione del progetto della Cape per Termini Imerese in seguito all'arresto avvenuto poche settimane fa di Simone Cimino (LEGGI), l’ex giovane rampante del private equity italiano, ora rilasciato per ulteriori accertamenti (LEGGI), sono dissolte dalla stessa azienda che ha comunicato ad Invitalia, l’advisor del ministero dello Sviluppo Economico che ha selezionato le offerte per la riqualificazione del sito, la volontà di proseguire nelle proprie attività regolarmente: "In relazione alle notizie riguardanti Simone Cimino desideriamo chiarire che Cape Regione Siciliana SGR Spa, e le società partecipate dal Fondo gestito tra cui Cape Rev Srl, continueranno regolarmente le proprie attività senza subire alcuna influenza dalla vicenda".
Le altre aziende ad aver presentato un progetto per rilevare le attività dell’impianto automobilistico di Termini Imerese vanno dall'energia (Bio Gen Termini, pannelli solari), dalla Grande distribuzione (Newcoop) alle protesi mediche (Lima) fino al mondo della fiction (Med Studios).
A proposito della short list selezionata da Invitalia, Alessandro Albanese, presidente del Consorzio Asi e di Confindustria Palermo, a margine dell’incontro organizzato dall’ateneo palermitano, ha sollecitato l'advisor affinchè faccia "presto e bene la scelta delle aziende coinvolte per la riqualificazione del polo di Termini Imerese". "Abbiamo già chiesto che l’accordo di programma rimanga aperto, ma questo significa che vengano selezionate subito altre aziende. Non possiamo permetterci di aspettare oltre" anche perchè ha aggiunto "non sappiamo come si evolverà lo scenario politico". Albanese ha anche sottolineato la necessità "di aprire un tavolo di confronto immediato con i sindacati, per salvaguardare i livelli occupazionali".
Mimmo Milazzo, segretario generale Cisl Palermo, a conclusione del suo intervento ha detto: "Chiediamo un tavolo ministeriale con Regione, parti sociali, imprenditoriali, tutte le istituzioni coinvolte per discutere delle condizioni di investimento delle imprese interessate alla reindustrializzazione di Termini Imerese e dei tempi di realizzazione dei piani, con scadenze certe. Bisogna fare chiarezza subito, in gioco c'è il futuro non solo degli operai, ma di una intera area che risentirà pesantemente dell'abbandono di Fiat". "I tempi di avvio delle nuove attività sono incerti, cosi rilanciamo la proposta già ribadita dal consiglio generale della Fim, di una deroga, affinché non si proceda, come annunciato, alla smobilitazione dell'impianto di Termini Imerese entro l'anno. La Fiat deve restare oltre il 31 dicembre almeno fino a che, le nuove aziende non saranno pronte e messe in condizione di iniziare la produzione". "Vogliamo anche certezze sui 200 milioni di euro ancora non disponibili. Verificheremo tutte le fasi di realizzazione delle opere infrastrutturali necessarie al rilancio dell'area industriale di Termini chieste oggi a gran voce dagli imprenditori presenti all'incontro e interessati all'area". Milazzo ha ribadito poi "l'importanza di una vera sinergia fra ricerca e innovazione per fare impresa che porti davvero allo sviluppo di un territorio, e in questo, L'Università ha un ruolo fondamentale". E ha concluso, commentando l'assenza delle aziende più grandi interessate a Termini che erano state invitate all'incontro: "ci preoccupa questa assenza, abbiamo ascoltato stamani i dettagli di progetti sicuramente innovativi , ma che non risolvono il problema delle incertezze sul futuro occupazionale degli operai Fiat".
Tranchant il commento di Roberto Mastrosimone, segretario provinciale della Fiom di Palermo: "Entro l'8 luglio vogliamo delle risposte concrete. Chiediamo ci sia continuità lavorativa per 2.200 persone e putroppo fino ad oggi, dopo due anni di discussione al ministero delle Attività produttive, ancora non abbiamo garanzie e le proposte contenute nella short list non offrono certezze sul quello che accadrà ai lavoratori dopo il 31 dicembre, quando la Fiat andrà via".
Altre due proposte per Termini Imerese - Oltre alle otto società inserite nella short-list, altri due gruppi sono disponibili a investire nell'area industriale di Termini Imerese per il dopo-Fiat. Si tratta della Ima Srl dell'imprenditrice Antonia Bertolino che intende produrre bioetanolo dando lavoro a 70 persone in due anni e dell'Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie) che in partnership con l'Università di Palermo lavora a una filiera industriale per la produzione di energia da fonti rinnovabili.
Nel corso dell'incontro a Palermo, sono stati illustrati anche i piani industriali di Biogen e Lima Corporate, due delle otto società incluse nella short list da Invitalia.
Lima Corporate, società friulana, prevede investimenti per 60 milioni, conta di occupare a Termini Imerese un centinaio di addetti e di partire entro il primo semestre del 2012 con la produzione di protesi articolari.
Biongen ha pianificato investimenti per 160 mln per dare occupazione a 70 persone. "Il piano è finanziato - ha detto Claudio Garavelli, vicepresidente di Ricciarelli spa - per il 15% con capitale proprio, il 10-15% con fondi della Regione, il resto dalle banche e prevede infrastrutture logistiche, impianti di raffinazione dell'olio vegetale e di cogenerazione per energia termica e elettrica".
[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Corriere del Mezzogiorno, AGI, Lasiciliaweb.it]