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Così il 1° maggio diventa la festa solo di alcuni lavoratori...

In Sicilia esercizi commerciali aperti nelle città d'arte e nei Comuni a prevalente economia turistica. I sindacati: "Inaccettabile". Confcommercio: "Opportunità in tempi di crisi"

29 aprile 2011

Lavorare il giorno della Festa dei Lavoratori... Per qualcuno potrebbe pure essere la migliore maniera per festeggiare; certo è che astenersi dall'attività lavorativa in una delle poche feste laiche italiane sembra invece il modo più consono di ricordare l'impegno del movimento sindacale ed i traguardi raggiunti in campo economico e sociale dai lavoratori.
Diciamola tutta, il problema se lavorare o no per il Primo Maggio quest'anno non si pone perché la ricorrenza cade di domenica, e invece... e invece i lavoratori di uno specifico settore devono fare i conti, o meglio, devono far quadrare i conti con i propri datrori di lavoro. Infatti, l'effetto della liberalizzazione del mercato sta facendo parecchio discutere.
Parlando della Sicilia, ad esempio, un decreto dell'Assessorato regionale alle Attività Produttive, che ha introdotto una deroga ai tradizionali orari di apertura e chiusura degli esercizi commerciali, permette ai negozi delle città d'arte e dei Comuni siciliani a prevalente economia turistica di restare aperti anche domenica 1° maggio.
Dunque, i commercianti potranno scegliere se alzare le saracinesche oppure no.
Nell'elenco dei comuni cui la Regione ha riconosciuto questo particolare status figurano le principali città dell'isola da Catania a Palermo, Trapani, Caltanissetta, ma anche Enna, Ragusa e Siracusa, e piccoli centri come Taormina (Me), Sciacca (Ag), Selinunte (Tp), Capaci (Pa) o Segesta (Tp).
Saracinesche alzate al centro commerciale Forum di Palermo, dove sarà possibile fare shopping in tutti i punti vendita, eccetto che in quello dell'Ipercoop, l'unico a restare chiuso. Sempre a Palermo aperto anche lo store della catena multinazionale H&M di via Ruggero Settimo. Niente gita fuori porta nemmeno per i cinquecento addetti del centro commerciale Poseidon di Carini (Pa), che resterà aperto come ogni giorno dalle 9 alle 21. Chiuso, invece, il punto vendita Ikea di Catania, la catena multinazionale specializzata nella vendita di mobili, arredi e oggetti per la casa.

Dicevamo che l'effetto liberalizzazione sta facendo parecchio discutere, in particolare sindacati e associazioni di categoria. Per Confcommercio Sicilia con buona probabilità i negozi resteranno aperti "in un momento di crisi come questo - dice il Coordinatore regionale Julo Cosentino - sarebbe una scelta positiva, è un servizio in più che si offre ai turisti. La questione comunque va affrontata tenendo conto di flussi turistici e caratteristiche di ciascun territorio". E aggiunge: "Il dato registrato il 25 aprile è stato negativo sia in termini di aperture sia di vendite".
Di diverso avviso, il segretario regionale di Confesercenti Sicilia Giovanni Felice, secondo cui per la festa dei lavoratori "resteranno aperti solo i grandi centri commerciali, i piccoli esercenti no". "Quella del primo maggio - aggiunge - non è una giornata commercialmente valida, i consumatori difficilmente faranno shopping. Il negoziante comunque deve infatti selezionare le proprie aperture in base alla zona e alla possibilità di guadagno e così deve fare anche in vista della festa dei lavoratori. Inevitabile l'importanza che ognuno di loro dà alla festa: chi la considera sacra non aprirà".
Divisi anche i sindacati. "È inaccettabile, il Primo maggio è la festa di tutti lavoratori - dice il segretario regionale della Cgil Sicilia Mariella Maggio - e tutti i lavoratori devono avere il diritto di celebrarla. Siamo contrari a liberalizzazioni come queste". "Una cosa è decidere di lasciare aperti alcuni presidi - aggiunge - altra cosa generalizzare le aperture".
La pensa diversamente, invece, il segretario regionale della Cisl Maurizio Bernava, secondo cui, "discorsi ideologici sono fuori dal tempo. Piuttosto andrebbero pagati straordinari e festivi compensativi per i lavoratori in servizio".
Intanto la Filcams-Cgil e la Uil-Tucs hanno invitato i lavoratori a boicottare l'apertura e per questo hanno già organizzato un volantinaggio all'interno dei centri commerciali.

[Informazioni tratte da Ansa, Lasiciliaweb.it]

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29 aprile 2011
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