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Così il centrosinistra riuscirà a perdere

Nuovo tumulto nel centrosinistra palermitano: Leoluca Orlando corre da solo e si candida a sindaco

23 marzo 2012

Eppure era pure pronto a dirlo in aramaico che non si sarebbe candidato a sindaco di Palermo (certo, a cosa sarebbe servito non si capisce, visto che a Palermo pensiamo siano poche le persone che parlano e comprendono l'aramaico). Fatto sta, ormai è stato deciso: Leoluca Orlando, ex sindaco della Primavera di Palermo, si candiderà a sindaco.
L'annuncio, sarà dato oggi nel corso di una conferenza stampa nel capoluogo siciliano. Orlando, dopo avere ottenuto, il placet dai vertici del partito a Roma, ieri sera è tornato a Palermo per incontrare i vertici provinciali e regionali dell'Idv, ha fatto il suo annuncio formale e questa mattina incontra la stampa alla quale (in aramaico?) annuncerà la sua solitaria corsa allo scranno di Palazzo delle Aquile.
Di fatto, lo strappo dell'Idv verso il Pd, spacca per l'ennesima volta il centrosinistra. Orlando infatti dovrebbe ricevere l'appoggio di Idv, Verdi e Prc-Federazione della Sinistra. Mentre Sinistra ecologia e libertà appoggerà l'ex pupillo di Orlando, Fabrizio Ferrandelli, vicitore delle primarie dello scorso 4 marzo. "Le regole vanno rispettate", ha detto Nichi Vendola a SkyTg24, spiegando perché Sel ha confermato il sostegno a Ferrandelli. "Ferrandeli è anche il mio candiato sindaco, è stato scelto da 30mila palermitani in un processo democratico come le primarie. Si è dovuta compiere una verifica sulle primarie, i garanti hanno validato questo processo elettorale, le regole vanno rispettate. Ferrandelli è il nostro candidato e domani sara sindaco di una nuova primavera palermitana".

L'Italia dei valori, per voce del suo leader Antonio Di Pietro - che secondo indiscrezioni potrebbe essere il capolista -, rimanda la decisione al popolo palermitano: "Ciò che decidono a Palermo è come se lo decidessimo noi, Idv rispetterà la volontà di militanti, elettori, classe dirigente e della Sicilia. Noi abbiamo preso atto che un istituto importante della democrazia diretta come le primarie è stato sporcato in modo irreparabile, lo dice la relazione dei garanti e l'indagine della magistratura. È stato come un goal in fuorigioco in una partita di calcio La loro decisione è la nostra. L'Idv rispetterà il volere dei palermitani".

Rita Borsellino, che per le primarie era la candidata di quasi tutto il centro sinistra - solo un pezzo del Pd aveva "benedetto" Ferrandelli - ha commentato amaramente l'ennesina divisione del centrosinistra. "Ho lavorato fino all’ultimo perché il centrosinistra ritrovasse l’unità, nonostante il fallimento delle primarie. Avevo chiesto una candidatura unitaria, appellandomi al senso di responsabilità di tutti gli attori in campo. Purtroppo, le condizioni di base perché questo avvenisse non si sono verificate. Un centrosinistra diviso, in un momento così delicato, è un male per Palermo, perché rischia seriamente di compromettere quel rinnovamento politico, culturale ed etico di cui la città ha un vitale e urgente bisogno". "A questo punto – ha aggiunto - il mio lavoro per Palermo proseguirà senza una partecipazione diretta alle elezioni, ma a stretto contatto con le cittadine e i cittadini del popolo del centrosinistra. Mi auguro che le divisioni di oggi possano ricomporsi all’indomani delle elezioni, così che il triste spettacolo cui abbiamo assistito negli ultimi dieci anni possa chiudersi definitivamente, con una classe dirigente che metta realmente alla porta non solo autori e complici del disastro di Palermo, ma anche le pratiche clientelari e di raccolta del consenso che hanno causato questo disastro".

Intanto, tra Orlando e Ferrandelli è uno scontro senza esclusione di colpi. Ferrandelli alla notizia della canditura di Leoluca Orlando, ha mostrato il fianco e ha sottolineato come questa posizione potrebbe indebolire tutta la coalizione. "Mi auguro che Orlando non tradisca di nuovo questa città, creando le condizioni per indebolire il centrosinistra e avvantaggiare chi Palermo l'ha malgovernata". Ferrandelli aggiunge: "Abbiamo sottoscritto un patto leale con le Primarie e le regole valgono anche se si perdono non solo quando si vincono. Pertanto, se lui si assume la responsabilità di dividere il centrosinistra, si assumerà anche la responsabilità di regalare delle chance di successo a Costa o Aricò". "Penso che Orlando sia rimasto isolato - ha concluso Ferrandelli - eccolo dunque pronto al gesto estremo di candidarsi. Io non temo la candidatura di Orlando, nè alcuna candidatura di Idv. Secondo me Italia dei valori sbaglia a presentare una candidatura di rottura con il centrosinistra. Anche perchè rischierebbe di diventare la quarta candidatura del centrodestra e non la seconda del centrosinistra".

Per quanto riguarda l'appoggio di Sel, il vincitore delle Primarie ha detto: "Sel è uno dei motori del centrosinistra e può dare un contributo importante all'unità della coalizione e alla costruzione della migliori condizioni per vincere le elezioni e ricostruire Palermo. Per questo rispondo con entusiasmo all'appello di Sinistra Ecologia e Libertà in merito alle sue posizioni sulle condizioni politiche necessarie ad immaginare insieme il futuro della città". "Quanto ai temi più strettamente politici posti da Sel - ha aggiunto Ferrandelli - trovo indispensabile ripartire dall'accordo sottoscritto dal centrosinistra e avvallato da 30 mila palermitani per costruire una Palermo finalmente umana, accordo rispetto al quale proprio i rappresentanti di Sel hanno finora dimostrato rispetto ed equilibrio. Per questo chiedo di avviare immediatamente un confronto programmatico che rimetta al centro le soluzioni ai problemi della città, dal sociale e welfare, mondo dal quale provengo, alla parità di diritti e opportunità così come ho già chiesto da coordinatore transpartitico del 'Comitato Esistono i Diritti', partendo dall'anagrafe pubblica degli eletti per garantire trasparenza nella gestione della macchina comunale. Mi aspetto, in questo senso, il contributo di tutti coloro i quali, ad iniziare da Sel, hanno a cuore le sorti di Palermo e del centrosinistra".

Dicevamo che al fianco di Orlando ci saranno anche i Verdi e il leader del Prc Paolo Ferrero: "Esprimo il nostro pieno appoggio alla candidatura di Leoluca Orlando a sindaco di Palermo. Contro i trasversalismi, le furbizie e la mafia, Orlando ha già dimostrato di saper guidare Palermo e voglio ringraziarlo personalmente per aver accettato oggi la sua candidatura a sindaco della città. La sinistra appoggerà Orlando che saprà riportare la speranza del cambiamento là dove i traffici e le furbizie delle primarie ci hanno portato solo i maleodoranti effluvi della cattiva politica. Palermo ha diritto ad una alternativa e per questo la Federazione della Sinistra si farà promotrice di una lista unitaria della sinistra in appoggio a Orlando, affinchè la primavera palermitana torni ad essere realtà".
Sul suo profilo Facebook il segretario dell'Udc Lorenzo Cesa, ha espresso la propria contrarietà: "Che coerenza l'Italia dei Valori! Prima fa le primarie di coalizione a Palermo, poi visto che il risultato non le piace candida Leoluca Orlando. Se questo è il patto di Vasto, sarà meglio che il Pd rifletta seriamente".
Nadia Spallitta, capogruppo di Un'Altra storia nel Comune di Palermo, movimento dal quale proviene Antonella Monastra, già candidata alle primarie, non nasconde il proprio entusiasmo: "Ritengo che la candidatura di Orlando sia importantissima e utile all'intero centrosinistra. Non deve essere vissuta come espressione di spaccatura, ma rappresenta una manifestazione di pluralismo di idee che, in questi mesi, ha caratterizzato il dibattito politico dentro il centrosinistra. Non dimentichiamo che il nostro unico avversario rimane il centrodestra e che ogni impegno, ogni sforzo, deve essere rivolto non a una guerra intestina, ma nei confronti di chi ha abbandonato la nostra città". "È evidente che due sono le opzioni politiche all'interno della nostra coalizione: una di apertura a Lombardo, rivolta a riproporre su Palermo il governo regionale; l'altra nella quale mi riconosco, rappresentata da Orlando, rivolta a una svolta - rispetto agli ultimi 10 anni - di politica cittadina. Su queste due proposte politiche ci si deve confrontare, con lealtà e serenità, dando la possibilità agli elettori di chiarire il percorso politico, rasserenando il dibattito".
"E' uno sbaglio". Walter Veltroni non ha dubbi nel giudicare la decisione di Leoluca Orlando di candidarsi a sindaco di Palermo. "Dovunque in tutta Italia il Pd ha partecipato a primarie nel quale spesso è capitato che vincessero candidati non del Pd e ha saputo garantire il suo sostegno - ha spiegato Veltroni -. Le primarie hanno avuto un esito, hanno partecipato tutte le forze del centrosinistra. Quale che sia il risultato, io auspicavo un altro risultato, le primarie si fanno e devono avere un esito rispettato e condiviso".
Per il capogruppo del Pd all'Ars, Antonello Cracolici, che fin dal primo momento ha appoggiato Ferrandelli, "a Palermo si celebrerà la 'sfida dell'orologio': c'è chi, come Orlando, sposta le lancette all'indietro e resta incollato al passato e chi, come Ferrandelli, fa girare le lancette in avanti e costruisce futuro".

Cronaca di una trattativa sfumata - Rita Borsellino candidato sindaco, il vincitore delle primarie Fabrizio Ferrandelli suo vice, e gli altri due candidati, Davide Faraone e Antonella Monastra, nella squadra di governo, in caso di affermazione elettorale. Era lo schema studiato per fare uscire dal guado il centrosinistra e ricompattare l'alleanza frantumata dagli strascichi polemici e giudiziari prodotti dalle primarie.
Un lavoro faticoso, fatto nel silenzio delle stanze dei partiti dalle colombe delle coalizione, mentre alla luce del sole i falchi si affrontavano a muso duro, in un clima di tutti contro tutti, con i maggiorenti di Idv arroccati sul "no" a Ferrandelli, l'ex che, candidandosi, aveva tradito gli ordini di scuderia impartiti da Leoluca Orlando.
L'accordo, secondo quanto ricostruito sentendo alcuni protagonisti della trattativa, prevedeva anche la rinuncia di Rita Borsellino, in caso di elezione, a ricandidarsi per il secondo mandato, con l'impegno che in futuro il centrosinistra avrebbe sostenuto senza alcuna remora Ferrandelli.
Un ulteriore tassello per la composizione del puzzle sarebbero state le dimissioni del segretario del Pd, Giuseppe Lupo (sostenitore di Borsellino). Una mossa che in effetti ha evitato la resa dei conti in seno all'assemblea del partito (la data era già fissata) sulla mozione di sfiducia al segretario presentata dalle aree dei democratici favorevoli alle larghe alleanze tra progressisti, moderati e autonomisti (alle comunali appoggiano Ferrandelli), ma che non è riuscita a ricompattare il Pd, lacerato anche per le vicende legate al sostegno al governo di Raffaele Lombardo.
La trattativa, condotta da uomini vicini a Idv e da alcuni esponenti nazionali del Pd, sembrava ben indirizzata. All'inizio della settimana la partita stava per chiudersi: Rita Borsellino, così come Davide Faraone, sarebbero stati favorevoli all'intesa puntando sulla necessità di riunificare il centrosinistra. Pur con qualche maldipancia da parte dei suoi supporters, persino Ferrandelli sarebbe stato disponibile ad ascoltare il tentativo di mediazione, sempre nel nome dell'unità.
Mentre il tavolo del centrosinistra era riunito a Palermo in via informale, dal quartier generale del Pd a Roma è partito l'ok al segretario provinciale dei democratici, Enzo Di Girolamo, a stilare il comunicato ufficiale con cui il partito annunciava il sostegno a Ferrandelli. Evidentemente nel Pd è prevalsa l'anima assolutamente contraria alla candidatura di Borsellino e favorevole a Ferrandelli che ha pressato perchè si andasse avanti col risultato venuto fuori dalle primarie.

Intanto l'inchiesta sulle Primarie si allarga... - Si allarga agli uffici del Comune di Palermo l'inchiesta sui presunti brogli alle primarie del centrosinistra per scegliere il candidato a sindaco. La settimana scorsa i carabinieri su delega della Procura di Palermo hanno acquisito una serie di documenti nell'ufficio elettorale del Comune per stabilire se le 55 tessere sequestrate a casa di una coppia dello Zen, rappresentanti di lista di Fabrizio Ferrandelli, sono originali o duplicati e se ci sono state irregolarità nel rilascio delle copie.
Francesca Trapani e Maurizio Sulli sono indagati per incetta di certificati elettorali perché, secondo alcuni testimoni, li avrebbero distribuiti durante il voto nel seggio dello Zen assieme a un euro, contributo per partecipare a alle primarie. A casa loro sono state trovate anche delle deleghe per ritirare il duplicato della tessera elettorale e alcune in bianco. La copia del documento per partecipare alle elezioni può essere richiesta per smarrimento, furto, deterioramento e deve essere ritirata dal titolare o da un parente. Gli inquirenti, quindi, stanno cercando capire come sia possibile che Trapani e Sulli avessero ritirato i duplicati non essendo familiari dei titolari e non essendoci denunce di furto o smarrimento. Nelle deleghe ritrovate, sia a casa della coppia che al Comune, inoltre non era specificata la motivazione per la richiesta del duplicato che sarebbe così stato rilasciato dal Municipio senza i dovuti presupposti.

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, ANSA, Lasiciliaweb.it, LiveSicilia.it, Corriere del Mezzogiorno, GdS.it]

 

 

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23 marzo 2012
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