Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

Così Lampedusa non può farcela

Approdati nella notte 842 profughi. La preoccupazione degli albergatori e dei commercianti dell'isola nonostante gli spot governativi

07 maggio 2011

Due maxi-sbarchi nella notte sull'isola di Lampedusa a distanza di circa un'ora l'uno dall'altro. Sono complessivamente 842 i profughi, provenienti soprattutto da paesi subsahariani, approdati tra le due e le tre sull'isola.
Il primo barcone, con 187 migranti a bordo, è approdato direttamente al porto grazie a un gps satellitare installato a bordo, che ha consentito ai migranti di non sbagliare rotta. Del natante, secondo quanto si apprende, è stato individuato anche il presunto scafista. L'uomo è stato isolato al Centro d'accoglienza di Lampedusa in attesa di ascoltare alcuni dei testimoni a bordo. E' la prima volta che viene individuato lo scafista di un'imbarcazione con profughi a bordo.
Sul secondo peschereccio, soccorso da Guardia costiera e Guardia di Finanza, c'erano invece 655 profughi, tra cui una ottantina di donne e 21 minori. Gli 842 migranti, tra cui anche una sparuta minoranza di libici e algerini, sono stati accompagnati al Centro d'accoglienza di contrada Imbriacola, dove sono stati rifocillati. Oggi inizieranno le identificazioni dei profughi.

Proprio ieri sera l'isola di Lampedusa si era svuotata grazie al trasferimento di 1.066 profughi a bordo della nave 'Excelsior' diretta a Taranto. Da lì i migranti richiedenti asilo verranno portati alla tendopoli di Manduria. E' stato invece costretto a tornare indietro un barcone con a bordo un'ottantina di immigrati maghrebini, avvistato ieri sera dalla Capitaneria di porto sulla rotta di Lampedusa. L'imbarcazione era partita da Sfax, in Tunisia, e avrebbe dovuto raggiungere in nottata Lampedusa. Ma, secondo quanto appreso da fonti qualificate, il barcone sarebbe stato bloccato dalle motovedette tunisine nel Canale di sicilia e costretto a fare dietrofront.

Giovedì, il presidente della Commissione europea Josè Manuel Barroso, nel corso del suo intervento conclusivo alle Giornate di Studio del gruppo del Ppe al Parlamento europeo che si è tenuto a Palermo, ha dichiarato: "L'immigrazione clandestina è un problema europeo. Daremo assistenza finanziaria agli Stati membri più esposti all'emergenza. Saranno assegnati strumenti economici alla Sicilia e Lampedusa danneggiati nel settore della pesca". "Entro il 2012 avremo una politica comune in materia di asilo. La proposta sarà avanzata nei prossimi mesi", ha continuato. Barroso ha poi spiegato che "il fenomeno immigrazione non è riducibile alla lotta all'immigrazione clandestina. Non possiamo non accogliere i richiedenti asilo - ha concluso -. La commissione ha proposto di rafforzare i poteri dell'Agenzia Frontex, per garantire risorse umane e finanziarie".
"Non abbiamo mai visto i soldi di cui parla il presidente della Commissione europea Manuel Barroso" ha affermato il sindaco di Lampedusa Bernardino De Rubeis, il quale ha aggiunto che "il premier Berlusconi sulla stampa ha affermato che l'unica cosa che ancora manca a Lampedusa è la proprietà della mia casa. La realtà è ben diversa - ha aggiunto De Rubeis - Il meccanismo dello svuotamento dell'isola funziona. L'informazione da reality show, tuttavia, fa sembrare l'isola ancora in emergenza e ciò ci preoccupa". "Se non dovesse trovarsi un modo di convivere con gli arrivi - ha continuato - chiederemo che i profughi soccorsi non tocchino il territorio lampedusano. Non possiamo rischiare di annullare un processo economico importante e di pagare i costi per tutto il Paese. Gli isolani reclamano un importante impegno da parte del Governo - ha concluso il sindaco - mai messo in campo per Lampedusa. Gli spot per agevolare il turismo vanno bene, ma ogni recupero, chiamato erroneamente sbarco, equivale a mille spot che scoraggiano la gente a prenotare le vacanze. Non arriva l'esenzione fiscale e la moratoria sui mutui, che sarebbe a totale carico della regione. Lampedusa è diventata una polveriera sociale che rischia di saltare se le promesse fatte non verranno al più presto onorate".

Infatti a Lampedusa nonostante gli spot le prenotazioni continuano a non arrivare. "Non ci sono più le condizioni per poter lavorare" sostengono gli albergatori e i commercianti dell'isola. Gli spot pubblicitari per rilanciare e sponsorizzare l'immagine dell'isola dopo l'emergenza immigrazione, promessi dal ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla, sono partiti, ma di prenotazioni di viaggi e vacanze ancora nulla. Gli imprenditori chiedono aiuto al Governo e minacciano di consegnare tutte le licenze commerciali.
"I provvedimenti assunti dal Governo risultano insufficienti per dare un'importante spinta all'economia isolana, se non supportati da una serie di misure finanziarie per la categoria. Lampedusa - dice Antonio Martello, presidente del consorzio albergatori isole Pelagie - è stata, ed è, troppo spesso al centro delle cronache per gli sbarchi dei migranti e l'immagine turistica è stata danneggiata, tant'è che le prenotazioni continuano a non arrivare". "Ci siamo prefissati un obiettivo non solo economico: il rilancio del turismo a Lampedusa, ma anche sociale per consentire a tutte le imprese locali di superare un periodo così difficile - prosegue Rosangela Mannino, presidente dell'associazione commercianti isole Pelagie -. Se non riceveremo risposte chiuderemo le nostre attività".
Intanto, gli operatori hanno redatto un documento "in cui si esprime grande delusione sui provvedimenti assunti dal Governo che risultano insufficienti a dare un'importante spinta all'economia isolana se non supportati da una serie di misure efficaci". Il testo è stato presentato al sindaco delle Pelagie, De Rubeis, e in sintesi riporta sei interventi prioritari ed urgenti in favore delle imprese locali al fine di evitare il fallimento e contrastare la crisi in atto, oltre alla richiesta di formalizzare in tempi brevi un incontro con i vertici istituzionali.

Emergenza migrati: l'Europa chiede all'Italia di lottare contro soluzioni semplicistiche e populiste - L’Italia non è di fronte a nessuna emergenza immigrazione così ingestibile da dover invocare regole speciali dell’Unione europea o la redistribuzione dei rifugiati. Dopo mesi di allarmismo leghista il commissario Ue agli Affari interni, Cecilia Malmstrom, lo ha detto chiaro e tondo nei giorni scorsi a Bruxelles. Una presa di posizione così netta che persino Berlusconi, che fino a poche settimane fa parlava di "tsunami umano", nella trasmissione "Porta a Porta" si è smarcato dalle tesi leghiste e ha affermato che "siamo un Paese di 60 milioni di abitanti e non dobbiamo avere paura dell’arrivo di qualche migliaio di persone". Il Premier non ha comunque resistito alla tentazione di far intravedere la possibilità che gli immigrati possiamo "redistribuirli in tutta Europa", anche se la Commissione ha ribadito che non esiste nessuna norma comunitaria presente o futura in tal senso, e nonostante nessun Paese europeo si sia dimostrato disponibile ad accogliere i tunisini sbarcati a Lampedusa e anche l’opzione di fargli attraversare alla chetichella le frontiere degli altri Paesi Ue si sia scontrata contro la resistenza della Francia e degli altri Stati membri.
Proprio per rispondere alle proteste francesi e degli altri Paesi l’esecutivo comunitario ha presentato delle nuove proposte sull’immigrazione, che prevedono tra le altre cose la possibilità di ristabilire le frontiere tra i Paesi europei in circostanze eccezionali, derogano all’accordo di Schengen in vigore dal 1995. Tra queste "circostanze eccezionali" però, ha precisato la Malmstrom, non rientrano eventi come l’arrivo di 25 mila tunisini a Lampedusa che sono "una sfida, certo, per Malta o per Lampedusa, ma non si tratta di un flusso enorme". In Europa, ha aggiunto, "si sono visti flussi ben più grandi". Secondo il commissario Ue "l’Europa ha bisogno di rafforzare le sue regole, e non di metterle a rischio con soluzioni semplicistiche e populistiche".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Lasiciliaweb.it, Ansa, l'Unità]

- Cecilia Malmstrom intervistata da Giulio Di Blasi (Repubblica.it)

- "L'unico rischio che si corre scegliendo Lampedusa è di fare una vacanza magnifica" (Guidasicilia.it, 30/04/11)

 

 

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

07 maggio 2011
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia